F1 | Historic Minardi: il momento Magic della foto mancante di Orsi
Sabato durante la presentazione del libro "Senna, le verità" nel Media Center di Imola c'è stato un momento ad alta emotività: l'amico di Ayrton, Angelo Orsi ha ricevuto in regalo il quadro di Alessandro Rasponi che ritrae il fotografo a cavalcioni della Williams di Beco mentre sventolava le due bandiere. Uno scatto mancato...
Presentazione del libro "Senna. Le verità"
Foto di: Motorsport.com
Il cronometro scandisce il tempo delle corse. Sancisce chi va forte e chi va più piano, con un incendere che non si ferma. Eppure ci sono rarissimi casi in cui la macchina del tempo può essere fermata per un attimo, una frazione di secondo, prima che tutto riprenda quel cammino del tic tac che accompagna ogni esistenza. Momenti magici che scuotono ciascuno nel profondo dell’animo e fanno ricordare, riflettere. In silenzio, senza bisogno di parole.
L’Historic Minardi Day ha una caratteristica fondamentale: raccoglie nel paddock dell’Enzo e Dino Ferrari quelli che sono i veri appassionati delle corse. Gli intenditori di F1 e non chi vuole solo esserci nella speranza di diventare un co-protagonista dello show cercando un selfie nel paddock o in griglia con un VIP. Insomma gente che se ne intende e che a Imola porta anche la famiglia per far respirare pure alle giovani generazioni un’aria genuina, pulita. Annusare la cultura del motorsport, ritrovando le radici senza ripudiare affatto il presente o il futuro.
Nella “Goodwood” italiana, Gian Carlo, insieme al fratello Giuseppe e alla nipote Elena, ha cercato di accrescere il valore culturale del Minardi Day dando maggiore visibilità e spazio ai libri che raccontano storie di motori.
Angelo Orsi, Franco Nugnes e Gian Carlo Minardi durante la presentazione del libro "Senna. Le verità"
Foto di: Motorsport.com
Minardi sabato mi ha concesso l’opportunità di riparlare del libro “Senna, le verità” dopo la presentazione del 1 maggio proprio in autodromo. E ho ritrovato il Media Center nuovamente colmo, con facce diverse, ma con la stessa passione. Non c’era bisogno di “spiegare” il lavoro svolto per Minerva, c’era da condividere un’esperienza. Con Gian Carlo che mi ha onorato della sua presenza e con Angelo Orsi, fotografo e collega ad Autosprint per tantissimi anni, il… vero amico di Ayrton.
Ho cercato di tratteggiare più il Senna uomo che il tre volte campione del mondo, consapevole che chi era in sala stampa era un complice della storia e non un semplice ascoltatore per quanto interessato. Abbiamo parlato delle foto di Beco distrutte che Angelo non aveva voluto che venissero pubblicate e abbiamo raccontato dell’immagine che non è mai stata scattata.
“Angelo – spiega Orsi, riportando le parole di Senna - ti aspetto alla Tosa dove verrò a fermarmi. Voglio una tua foto fatta dalla macchina con il pubblico di Imola di sfondo mentre sventolo le due bandiere: quella brasiliana e quella austriaca in ricordo di Roland”. “Ayrton guarda che non si può – aveva replicato Angelo - a me la FIA toglie il pass se mi azzardo a salire sul cofano della Williams. E sai cosa vuole dire? Che non lavorerò più in Formula 1, senza sapere cosa potrebbero fare anche a te. Hai visto cosa ti era già successo in passato! Nessuno ti vieta di sventolare le due bandiere nel giro di rientro, ma io non potrò salire sulla tua macchina per fotografare il giro dalla Tosa fino al parco chiuso”.
Il campione sudamericano non sentiva ragioni: “Io sono Ayrton Senna, se tolgono il pass a te io non corro. Stai tranquillo che il pass non te lo ritirano. Faremo quella cosa straordinaria!”. Era stato discusso e stilato un piano ben preciso. “Aveva tanto insistito – prosegue Angelo – che mi aveva convinto: avevo ceduto perché vedevo quanto l’idea gli piaceva e quanto più ne parlava tanto più cominciava a piacere anche a me. Indubbiamente sarebbe stata una cosa unica che avrebbe potuto darci molto lustro. Insomma, dalle parole ero passato ai fatti perché mi ero messo d’accordo con i commissari di percorso della Tosa che mi avrebbero permesso di andare a bordo pista insieme a loro nel momento che salutano il vincitore del GP sventolando le bandiere. Ayrton si sarebbe fermato e mi sarei seduto sulla pancia della Williams, con una gamba infilata nell’abitacolo”.
Un’operazione non semplice da portare a termine… “Io ero molto inquieto per questa foto, perché in passato avevo già fatto dei giri a cavalcioni su una F1 e sapevo che non era una passeggiata di piacere. Fare un giro su una macchina guidata da un amico che aveva appena vinto il GP di San Marino mi avrebbe messo un po’ di timore. E Ayrton aveva pensato anche l’inquadratura: lui che sventolava le bandiere con lo sfondo del pubblico appassionatissimo di Imola. Avevamo guardato anche dove potevamo avere la luce a favore”.
Angelo Orsi e Franco Nugnes con il quadro di Alessandro Rasponi intitolato: "La foto Mancante"
Foto di: Motorsport.com
Si è creato un momento emotivamente forte. In sala c’era un religioso silenzio anche se la fine della presentazione ci avrebbe riportato all’improvviso alla realtà, al Minardi Day. Senonché, Alessandro Rasponi, l’artista che ha dipinto il magistrale volto di Senna che è in copertina del libro, si è alzato dalla platea ed è venuto sul palco con una sorpresa per Angelo Orsi. Inattesa. Inaspettata. Per me è stato un cazzotto emotivo. Un tuono nell’anima. Scartato l’involucro è venuta fuori una tela: Angelo a cavalcioni della Williams di Senna mentre il brasiliano sventola le due bandiere. L’idea? Un capolavoro, che vale quanto il bel dipinto.
La foto che mancava si è materializzata in un’immagine simbolo che in quel preciso istante ha cancellato il tempo. Oggi come fosse stato trenta anni fa. Un lungo applauso caldo, partecipato ha accompagnato un momento “Magic”. E Angelo, l’uomo dal carattere duro, si è sciolto nelle lacrime di un’emozione che non poteva più controllare. Brividi. Valeva la pena di esserci. E magari in un angolo, per quanto invisibile, c’era anche Beco.
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