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F1 | McLaren: la squadra non è ancora competitiva come la MCL38

Zak Brown e Andrea Stella forse non pensavano che l'esplosione del team di Woking fosse così repentina, come la maturazione di Piastri che punta alla vittoria dei GP come Norris. Se non si vogliono buttare alle ortiche le possibilità per lottare anche per il mondiale piloti, è necessario chiedere a Oscar di lavorare anche per Lando.

Oscar Piastri, McLaren MCL38 in lotta con Lando Norris, McLaren MCL38

Oscar Piastri, McLaren MCL38 in lotta con Lando Norris, McLaren MCL38

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

I problemi che non stanno permettendo alla McLaren di concretizzare i risultati alla portata del pacchetto tecnico sono emersi in un raro (ma non inedito) scenario. Questione di velocità, in questo caso la rapidità di crescita. Avere a disposizione una macchina vincente è il primo requisito per puntare al successo, ma da solo non basta. Il caso McLaren è emblematico, ad una monoposto che dal Gran Premio di Miami è diventata da assoluto, non è corrisposta una crescita altrettanto veloce della squadra.

Andrea Stella, sempre molto chiaro ed analitico nelle sue affermazioni, ha sottolineato in più occasioni come il team sia composto da tante persone professionalmente giovani o comunque con poca esperienza specifica nel ruolo che ricoprono. La McLaren ha messo a segno il salto tecnico definitivo nel Gran Premio di Miami, da quel momento Lando Norris e Oscar Piastri hanno avuto a disposizione una vettura in grado di lottare costantemente per i successi di tappa, ma di vittorie (in undici gare) ne sono arrivate solo tre.

Lando Norris, McLaren F1 Team

Lando Norris, McLaren F1 Team

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Per quanto i punti lasciati sul campo siano parecchi, Norris è riuscito ugualmente a ridurre il suo gap da Verstappen, ed oggi, a sessantadue lunghezze da Max, un pensiero iridato per quanto nascosto, c’è. Finora la McLaren ha lasciato campo libero ai suoi piloti, Piastri e Norris hanno solo il divieto di ‘toccarsi’ e di mettere a rischio il risultato complessivo del team, per il resto fino ad oggi sono stati liberi di correre.

Un errore? Si torna al punto di partenza. La McLaren ha iniziato la stagione con buone ambizioni, ma non certo iridate. Lo scenario cambiato da Miami in poi ha spiazzato anche la stessa squadra, ed in certe occasioni è sembrata subire un contropiede da sé stessa. Qualche sbavatura nelle strategie di gara ed una gestione piloti rimasta invariata, con Norris e Piastri che scendono in pista con le stesse regole d’ingaggio di quando lottavano per la quinta posizione.

Quando in Ungheria Piastri è stato privato della leadership a causa di un undercut di Norris forzato dalla squadra, la McLaren ha preso la decisione più corretta in quel momento: non togliere ad Oscar la prima e meritata vittoria in F.1. In quel momento Norris era a -84 da Verstappen, e soprattutto nessuno avrebbe potuto immaginare che tra Spa, Zandvoort e Monza, Max non sarebbe tornato al successo.

Il sogno del mondiale Costruttori stava prendendo forma, quello del titolo piloti era visto come un miraggio. Un mese e mezzo dopo lo scenario è in parte cambiato, Verstappen è sempre leader della classifica piloti, Norris primo inseguitore, ma con il calare del gap tra i due aumentano le possibilità che la squadra possa chiedere a Piastri (se necessario) di aiutare il suo compagno. Per il team sarà una prima volta anche questa, un passaggio obbligato per confermarsi come top-team.

Insieme all’incremento notevole di prestazioni della monoposto, l’altra variabile che ha preso un po' in contropiede la squadra è proprio quella relativa a Piastri. La sua crescita è stata impressionante come quella della MCL38, al punto da presentare sul tavolo di Andrea Stella e Zak Brown una problematica (‘dolce’ sotto molti aspetti) che avevano messo in conto per la prossima stagione.

Lando Norris e Oscar Piastri festeggiano con il team McLaren il doppio podio di Monza

Lando Norris e Oscar Piastri festeggiano con il team McLaren il doppio podio di Monza

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

Oscar è stato fortemente voluto dal tandem della McLaren, sulla carta il biennio 2023/24 doveva essere quello di una crescita progressiva al fianco di Norris, esattamente come Lando fece nel 2019/20 con Carlos Sainz. Ma in quest’ultimo caso l’atmosfera è sempre stata molto tranquilla, la posta in palio era un piazzamento sul podio nell’intera stagione, per il resto i due lottavano per la zona punti, ed in questi casi non volano coltelli.

Oggi la situazione è diversa. Norris e Piastri al via di ogni Gran Premio sanno di poter salire sul gradino più alto del podio perché la MCL38 glielo permette, la pressione è salita di conseguenza ed il tandem Stella-Brown è ora chiamato ad anticipare i tempi. Il messaggio che è passato dopo il Gran Premio d’Italia è stato abbastanza chiaro, il momento in cui la squadra potrebbe chiedere a Piastri di dare una mano a Norris si avvicina sempre più, soprattutto se la Red Bull non darà segnali di vita.

La McLaren lo aveva messo in conto, sotto certi aspetti era una problematica che si augurava un giorno di poter avere, ma Brown e Stella non avrebbero scommesso una sola sterlina che già nel 2024 questo grattacapo sarebbe stato sul tavolo. Dal Gran Premio di Miami è cambiato molto in casa McLaren, obiettivi, ambizioni ed anche problematiche. Quando una monoposto è da assoluto, tutto il mondo che le gira intorno è chiamato a stare al passo.

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