F1 | Tecnica: dimmi che radiatore hai e ti dirò che monoposto sei
Analizziamo cosa c'è sotto alla carrozzeria di Red Bull RB20, Ferrari SF-24, McLaren MCL38 e Mercedes W15: sembrava che le vetture 2024 dovessero convergere alle soluzioni della vettura campione del mondo e, invece, ciascuna squadra ha sviluppato concetti di raffreddamento propri senza ispirarsi alla RB19 campione del mondo...
Nell’inverno si era detto che le monoposto 2024 avrebbero avuto una convergenza verso scelte di progetto molto ispirate alle Red Bull RB19. La prima a rompere questo schema è stata proprio la squadra campione del mondo che ha deciso di rischiare introducendo sull’innovativa RB20 dei concetti inediti nell’impianto di raffreddamento, con l’obiettivo di mettere ancora una volta la meccanica a servizio della migliore aerodinamica.
Ma se andiamo a guardare le altre vetture top (Ferrari, McLaren e Mercedes) possiamo registrare che ciascuna squadra se n’è andata per la sua strada, senza inseguire la strada che era stata tracciata da Milton Keynes.
Red Bull RB20: ecco l'impianto di raffreddamento modulare
Photo by: Giorgio Piola
Per garantire agli aerodinamici un undercut estremo della fiancata, Adrian Newey ha pensato bene di ripartire i pacchi radianti e l’intercooler in modo insolito. Lo scambiatore di calore del turbo è stato steso sul pavimento della pancia, mentre i radiatori acqua e olio sono stati sollevati e molto inclinati in avanti, con un peggioramento del baricentro. Per evitare di spostare i pesi troppo in alto a danno della guidabilità della RB20, lo staff di Pierre Wache ha pensato di ridurre il radiatore centrale, montato in diagonale sul motore Honda. L’unità di raffreddamento alimentata dalle orecchie dell’airbox è decisamente più piccola e collocata orizzontalmente sopra il 6 cilindri, mentre i più piccoli radiatori dei servizi sono stati abilmente sistemati nel vistoso bazooka.
Ciascuno dei quattro stadi dell’impianto di raffreddamento è servito da una specifica presa d’aria: l’intercooler dalla bocca verticale all’imbocco delle pance, i radiatori acqua e olio da quella orizzontale, mentre non sono sfuggite le aperture fra cofano motore e bazooka per i servizi. Alla fine Newey dovrebbe aver ritrovato un buon baricentro alzando alcuni radiatori e abbassando altri, con un minuzioso lavoro nel packaging che deve essere costato qualcosa in termini di peso con più tubi e canalizzazioni.
Ferrari SF-24: i radiatori nelle fiancate sono inclinati e leggermente arcuati
Photo by: Uncredited
La Ferrari non ha rivoluzionato l’impianto già sviluppato sulla SF-23: la Scuderia ha leggermente alzato i radiatori a sandwich che ora non sono stati più inclinati in avanti per stare nella carrozzeria, ma sono stati arcuati, riprendendo un concetto Red Bull. L’intercooler è alloggiato nella nicchia del telaio ed è montato davanti al motore, mentre in coda c’è solo il radiatore del cambio, mentre a Maranello preferiscono avere un cofano motore profilato e non hanno mai adottato il “centrale”. La rossa, quindi, è parsa piuttosto conservativa, rispetto alla RB20, ma alla Gestione Sportiva hanno scommesso sull’affidabilità del sistema.
McLaren MCL38: radiatori nelle pance quasi orizzontali e quello centrale è sul motore Mercedes
Photo by: Giorgio Piola
La McLaren ha evoluto l’impianto della MCL60: è rimasto il radiatore centrale sul motore Mercedes: è più alto rispetto a quello 2023 ma sembra anche leggermente più stretto. Le masse di raffreddamento nelle pance sono parecchio più in alto e i radiatori a sandwich sono poco inclinati, ma non orizzontali.
A Woking hanno privilegiato un “doppio fondo” più scavato rispetto a quello della Ferrari per avere una maggiore portata d’aria sul pavimento del fondo. Sulla “papaya” hanno osato di più in galleria del vento, confidando nella durata della power unit di Brixworth. Già colpisce la bocca dei radiatori piccola e quadrata, preceduta da un profilo alare che lamina il flusso e serve come supporto degli specchietti: in McLaren hanno azzardato scelte aggressive per cercare di andare a sfidare Max Verstappen.
E non a caso nei test la MCL38 ha percorso quasi 500 km in meno rispetto a Ferrari e Red Bull avendo accusato alcuni problemi di gioventù. Era stato allestito il telaio di scorta per ovviare a un problema di pescaggio di benzina nel serbatoio, prima dei guai alla frizione.
Mercedes W15: Allison ha cambiato la collocazione dei radiatori nel layout tutto nuovo
Photo by: Giorgio Piola
James Allison, rimettendo mano alla Mercedes, ha ridisegnato il telaio della W15: sull’infelice vettura dello scorso anno i radiatori erano “impaccati” nelle sporgenze laterali del serbatoio. Questa configurazione è sparita e c’è una sistemazione dei radiatori più tradizionale con la bocca svasata a forma triangolare, che riporta la freccia nero-argento nei canoni di un layout decisamente più classico.
L’immagine di Giorgio Piola ci mostra anche l’estrema pulizia della parte interna della fiancata che risulta totalmente chiusa. Lo scatto ci offre anche altre due particolari interessanti: la nuova sospensione posteriore a schema push rod mostra i cinematismi esterni alla scatola della trasmissione. Si notino anche i due tiranti che sono destinati a limitare le flessione del fondo: questi elementi, utili a controllare l’insorgere del porpoising, sono strumenti che si rifanno a quelli visti in precedenza sulla Red Bull.
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