F1 | Togninalli: "Importante estrarre il potenziale della vettura"
Il capo degli ingegneri di pista della Scuderia fa il punto della situazione dopo tre giorni di test in Bahrain, in attesa del debutto stagionale a Sakhir. Il lombardo è soddisfatto dalle indicazioni emerse dalla rossa, ma non si azzarda in pronostici. Matteo scommette sul team che saprà sfruttare la comprensione della vettura e l'affidabilità.
Matteo Togninalli, 47enne lombardo, è il capo degli ingegneri di pista. Con la sua statura torreggia sul muretto dei box del Cavallino ed è una figura che non passa certo inosservata. Laurea in meccanica al Politecnico di Milano, Matteo era entrato nel Centro Ricerche FIAT nel 2003 dove ha trovato la strada che gli ha aperto le porte della Scuderia.
Ha iniziato al Remote Garage, poi è diventato veicolista e responsabile delle performance. Dal 2015 dirige lo staff tecnico in pista. Giusto, quindi chiedere a lui un punto sui tre giorni di test in Bahrain prima della gara di apertura…
“Nel test ci siamo concentrati sulla mappatura e la comprensione della nuova vettura, con particolare focus sugli aspetti di guidabilità e passo gara. La specifica delle gomme non è cambiata rispetto al 2023 quindi è stata messa meno enfasi sulle attività di analisi e comprensione degli pneumatici e ci siamo concentrati maggiormente sulla vettura nel suo insieme”.
Matteo Togninalli, Head of Track Engineering Ferrari
Photo by: Ferrari
“Nonostante il tempo delle sessioni si sia ridotto a causa delle interruzioni dovute ai problemi con i tombini della pista, abbiamo raccolto i dati che volevamo e percorso il chilometraggio che ci eravamo dati come obiettivo, per noi molto importante per consolidare anche alcuni aspetti legati all’affidabilità”.
La SF-24 ha dato la sensazione di reagire bene alle regolazioni…
“Ovviamente il lavoro di comprensione e ottimizzazione di una nuova monoposto non si esaurisce nell’arco dei tre giorni di test, che non sono chiaramente sufficienti, ma siamo stati comunque in grado di avere un primo quadro complessivo. La correlazione con simulazioni e simulatore, nonché con la galleria del vento, è risultata sufficientemente buona, e questo ovviamente è un aspetto positivo”.
Le indicazioni, quindi, sono state positive: i problemi dello scorso anno sembra che siano stati risolti…
“Abbiamo ritrovato in pista quello che ci aspettavamo dopo le sessioni virtuali svolte con entrambi i piloti, sia in termini assoluti che relativi rispetto al 2023 e abbiamo anche validato la risposta della macchina alle diverse modifiche e opzioni. Questo aspetto è fondamentale per poter utilizzare i vari strumenti che ci aiutano nell’ottimizzazione del pacchetto e per gli sviluppi a venire. In termini di feedback da parte dei piloti la macchina è risultata buona relativamente a guidabilità e solidità al variare delle condizioni, che era uno degli obiettivi che ci eravamo posti e crediamo possa aiutarci soprattutto per passo gara e gestione gomme”.
Carlos Sainz, Ferrari SF-24
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
I tifosi del Cavallino cosa si devono aspettare dalla rossa nel primo weekend di gara?
“Da quanto visto ai test è molto complesso avere un quadro chiaro, ogni team ha un approccio diverso in termini di carico di carburante, utilizzo delle gomme e approccio in generale al lavoro in pista. Inoltre il circuito del Bahrain è caratterizzato da variazioni delle condizioni di pista (temperatura, vento) piuttosto rilevanti durante la giornata con effetti sul tempo sul giro tutt’altro che trascurabili, quindi giri ottenuti in momenti diversi non sono del tutto confrontabili”.
“In generale mi aspetto una situazione non troppo diversa da quella di fine stagione 2023, con i campioni in carica che hanno mostrato un ottimo potenziale, al pari dei nostri diretti rivali dello scorso anno. Definire un vero ordine non credo sia ancora opportuno, ma probabilmente i gap tra una squadra e l’altra saranno ridotti a pochi decimi”.
Ferrari SF-24, dettaglio della sospensione anteriore
Photo by: Giorgio Piola
Quale aspetto potrebbe fare la differenza all’avvio del campionato?
“A inizio stagione le variabili fondamentali sono la comprensione della vettura e l'affidabilità. Siamo agli inizi quindi chi ha fatto un lavoro migliore per comprendere bene l’utilizzo della monoposto e ha un’idea chiara di come estrarre il potenziale può avere un vantaggio”.
“Più si procederà nella stagione più questo aspetto tenderà a livellarsi e le differenze si tradurranno nelle differenze di potenziale puro. Gli aspetti legati all’affidabilità allo stesso modo verranno compresi e irrobustiti grazie al chilometraggio che man mano aumenterà, quindi ad inizio stagione tutti sono maggiormente esposti. Il Bahrain è anche caratterizzato da cambiamenti di condizioni ambientali, in particolare la temperatura dell’asfalto e il vento, piuttosto impattanti su prestazione e bilancio della vettura, quindi la capacità di seguirli ed adattarsi sarà fondamentale. Pensando a sabato, invece, il Gran Premio del Bahrain presenta un degrado gomme piuttosto elevato (rispetto alla media stagionale) per cui la gestione degli pneumatici sarà un punto chiave per il passo gara”.
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