F1 | Alfa Romeo: i problemi della C43 nati da simulazioni errate
Alfa Romeo è andata incontro a un fine settimana deludente a Singapore, complici i problemi di messa a punto della vettura. Infatti, sulla base delle simulazioni pre-weekend, il team aveva deliberato un assetto piuttosto aggressivo ma, una volta arrivati in pista, i tecnici si sono resi conto che con quel set-up l'auto non avrebbe superato i controlli della FIA. Un problema che si era già proposto a Monza: anche in quel caso la scuderia svizzera era stata tratta in inganno dalle sue simulazioni che prevedevano un asfalto più liscio di quanto non lo fosse in realtà, causando grossi problemi di bottoming al venerdì.
Il fine settimana di Singapore non ha portato grandi soddisfazioni in casa Alfa Romeo. Nonostante la squadra fosse consapevole che il tracciato asiatico avrebbe potuto mettere in difficoltà la C43 a causa delle numerose sconnessioni dell’asfalto, allo stesso tempo non ha nascosto che il weekend si sia rivelato più difficile di quanto inizialmente previsto.
Analizzando i dati al termine delle prove libere del venerdì, infatti, il team si è reso conto che mantenendo le medesime impostazione meccaniche a livello di rigidità e la stessa altezza da terra, simili a quelle utilizzate in fase di preparazione al simulatore, la vettura non avrebbe superato i controlli della FIA al termine della corsa. Il livello di consumo del pattino sotto il fondo avrebbe probabilmente superato il limite concesso, motivo per il quale gli ingegneri sono dovuti intervenire sul set-up per evitare una possibile squalifica.
Tuttavia, la scelta di alzare la vettura per ridurre il consumo degli elementi nella parte inferiore del fondo ha chiaramente impattato sulle performance della monoposto, compromettendo il bilanciamento. “È deludente, ma almeno sappiamo il perché. Abbiamo dovuto fare alcuni compromessi sul set-up rispetto al venerdì e abbiamo perso qualcosa in termini di performance. C’è maggior potenziale da sbloccare in differenti tipologie di tracciati. Sappiamo che il nuovo pacchetto funziona, ma non necessariamente su questo tipo di tracciato”, ha spiegato Valtteri Bottas al termine delle qualifiche, spiegando il perché la C43 avesse mostrato prestazioni meno convincenti al sabato.
Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43
Photo by: Alfa Romeo
“Abbiamo visto che con il set-up che avevamo venerdì, con l’altezza da terra e la rigidità su cui avevamo impostato l’assetto, probabilmente saremmo stati illegali al termine della corsa. Quindi abbiamo dovuto fare dei compromessi che ci sono costati del carico aerodinamico”.
“Sapevamo già che su questa tipologia di tracciati non saremmo riusciti ad estrarre il massimo potenziale, ma è stato più difficile di quanto ci aspettassimo. Speriamo che, in base a quanto sappiamo di Suzuka, quanto è liscio l’asfalto, possiamo estrarre di più. Dai rilevamenti aerodinamici al venerdì e il mio feeling in macchina, abbiamo visto che il nuovo pacchetto comunque funziona”, ha poi aggiunto il finlandese, il quale spera che l’asfalto più liscio di Suzuka possa aiutare ad abbassare nuovamente la vettura. Inoltre, in Giappone il nuovo fondo dovrebbe dare benefici più significativi, perché lo novità tecniche sono state pensate soprattutto al fine di migliorare le performance nelle curve a media e alta velocità.
Un problema che ha condizionato soprattutto nella fase di decelerazione, un po’ come accaduto, seppur in maniera differente, in casa Red Bull. Le sconnessioni dell’asfalto presenti in alcune zone di frenata, come ad esempio in curva 14, hanno destabilizzato la vettura in staccata, spingendo in più occasioni i piloti al bloccaggio: “Durante tutto il weekend, in particolare da parte mia, abbiamo avuto scarsa fiducia in frenata, in particolare sui dossi. Era così facile arrivare al bloccaggio e in qualifica non siamo riusciti a fare un giro pulito”, ha raccontato Zhou.
Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43
Photo by: Alfa Romeo
Sapendo delle difficoltà sul piano delle prestazioni, il team ha provato qualcosa di differente a livello strategico cercando di puntare su un possibile ingresso della Safety Car nel momento opportuno. Bottas ha infatti iniziato la corsa direttamente sulla gomma hard, mentre Zhou è rientrato ai box dopo un solo giro, potendo così non solo smarcare la doppia mescola, ma anche girare in aria pulita senza il traffico per andare quanto più lungo possibile. Sfortunatamente, la vettura di sicurezza è entrata in una finestra che ha permesso a chi era partito sulla media di rientrare e montare la mescola più dura per la seconda parte di gara, compromettendo definitivamente la strategia della scuderia svizzera. A complicare ulteriormente la situazione è stato il ritiro a scopo precauzionale di Valtteri Bottas in seguito a un principio di surriscaldamento sulla sua monoposto, per quanto non abbia pesato sulla classifica.
Nulla di inatteso considerando le prestazioni mostrate al sabato e le previsioni pre-gara, ma ciò che ha lasciato qualche dubbio in più riguarda le simulazioni effettuate prima del weekend. A Singapore, Alfa Romeo aveva puntato su un assetto piuttosto aggressivo, in controtendenza rispetto alla concorrenza, che aveva invece scelto set-up più conservativi per non rovinare eccessivamente il fondo sui dossi. Un aspetto che la scuderia di Hinwil ha pagato negativamente vedendosi costretta ad alzare la vettura tra venerdì e sabato al fine di rientrare nei parametri imposti dalla Federazione sul consumo del pattino.
L’aspetto su cui porre l’attenzione è che queste difficoltà a livello simulativo ripercorrono quelle già incontrate poche settimane fa a Monza. Anche in occasione del fine settimana italiano, il team si era presentato con un set-up piuttosto aggressivo, con l’idea che l’asfalto fosse più liscio di quanto non lo fosse in realtà. Al contrario, una volta arrivati in circuito gli ingegneri si sono accorti che la pista era più sconnessa di quanto avessero previsto nelle simulazioni pre-weekend, motivo per il quale le due C43 mostravano un bottoming strisciando ripetutamente sull'asfalto.
Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43, durante il GP d'Italia: i problemi nelle simulazioni pre-weekend hanno causato problemi di set-up al sabato
Photo by: Erik Junius
“Abbiamo fatto tanto lavoro di correlazione al simulatore per migliorare questo aspetto, in modo da riuscire a comprendere il perché ci siano stati dei problemi a Monza. Ci siamo fatti un’idea, qualcosa legato all’altezza e a come ha influenzato il bilanciamento sulle sconnessioni. Le scansioni dell’asfalto al simulatore non sempre al passo, potrebbero essere vecchie, potrebbero esserci nuovi bump che ti mandano fuori dalla finestra che avevi pensato”, ha spiegato il finlandese in merito alle difficoltà incontrate a Monza.
Nel corso del weekend Alfa Romeo era comunque riuscita a intervenire trovando una sorta di compromesso, che ha poi permesso a Bottas di scalare la classifica in gara rimontando fino al decimo posto. La situazione si è rivelata invece ben più complicata a Singapore, un tracciato che presenta maggiori difficoltà in termini di messa a punto a livello meccanico e aerodinamico.
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