WEC | Debutto a metà per Isotta Fraschini: "Dati incoraggianti"
La TIpo 6 LMH-C di Duqueine-Michelotto ha chiuso dopo 6 ore la 1812 Km del Qatar, primo weekend in assoluto nella Classe Hypercar dove alcune noie hanno rallentato il percorso di crescita e apprendimento, che però a Lusail ha anche dato riscontri positivi considerando il quadro generale della situazione.
La Isotta Fraschini ha fatto la sua prima apparizione nel FIA World Endurance Championship in un difficile, ma anche utilissimo fine settimana in Qatar.
Sul tracciato di Lusail la Tipo 6 LMH-C era all'esordio assoluto in una competizione e anche condividendo la pista con i prototipi della Classe Hypercar con cui si andrà a confrontare nell'arco della stagione 2024.
La vettura della Casa milanese preparata dal Team Duqueine si è recata in Medio Oriente con l'obiettivo primario di fare esperienza, raccogliere dati e informazioni, ma soprattutto imparando a conoscere il mondo in cui si è tuffata.
Questo perché, oltre all'arrivo a novembre della nuova squadra francese per la preparazione della Tipo 6 dopo la burrascosa separazione da Vector Sport, i pochi test svolti durante l'inverno e l'esordio al volante di Antonio Serravalle e Carl Bennett mettevano la compagine italo-francese davanti a parecchie novità da scoprire.
Fra l'altro le ultime due prove reali in pista erano state a svolte ad ottobre e dicembre con Jean-Karl Vernay al volante, ma senza mai provare la nuova scocca alleggerita che di fatto tutti hanno visto per la prima volta in azione a Lusail.
Scelta la prima sessione del Prologo, si è reso necessario un controllo al cambio che ha fatto perdere un paio d'ore di attività nei test collettivi, cosa che ha negato soprattutto a Serravalle e Bennett di cominciare a conoscere meglio l'auto.
Il cambio purtroppo è saltato in occasione delle Libere 2 del giovedì in occasione di un testacoda in cui è incappato Vernay, perdendo altro tempo prezioso, come spiega Claudio Berro, a Motorsport.com.
"Sfortunatamente si sono scalfiti gli innesti del cambio, probabilmente a causa del testacoda per le vibrazioni e il movimento in senso inverso a quello di marcia - dice il Direttore Sportivo del team - Quindi, quando Jean-Karl stato tirato fuori dalla via di fuga ed è tornato in pista per fare rientro al box le marce uscivano".
#11 Isotta Fraschini Isotta Fraschini Tipo6-C: Antonio Serravalle, Carl Wattana Bennett, Jean-Karl Vernay
Photo by: JEP / Motorsport Images
In Qualifica lo stesso Vernay si è piazzato 19° ad 1"490 dalla Lamborghini #63 di Iron Lynx e a 4" dal miglior crono ottenuto da matt Campbell con la Porsche su cui poi ha realizzato la Hyperpole. Ma il francese non ha avuto vita facile nemmeno al via della gara, quando nel partire per il giro di formazione si è visto costretto ad effettuare un reset del sistema ibrido.
Come detto, non avendo alcuna velleità di piazzamenti particolari, la Isotta ha proseguito la propria corsa cercando di rimanere lontano dai guai e facendo i propri giri, con Vernay che ha ottenuto il migliore in 1'43"883 e una media di 1'44"546 in 57 passaggi, mentre Bennett e Serravalle - che di fatto non avevano mai guidato la Tipo 6 prima di Lusail - hanno ottenuto rispettivamente un 1'43"950 (media 1'45"366) in 66 tornate e 1'44"332 (media 1'45"977) in 34.
E se consideriamo che proprio Campbell è stato il più rapido anche in gara in 1'39"748 con media di 1'42"348 in 170 giri al volante di una Porsche molto più competitiva per ovvi motivi, ci possono essere ampi margini di miglioramento per la Tipo 6, che fra l'altro si è ritrovata un Balance of Performance a renderla la seconda auto più pesante della categoria con 1085 Kg (4 in meno della Toyota).
Sono poi state comminate tre penalità: le prime due per eccesso di velocità in pit-lane (Stop&Go di 90") e in regime di Full Course Yellow (Drive Through), infrazioni commesse da Bennett, mentre un altro Stop&Go di 200" è arrivato per eccessivo utilizzo della potenza consentita.
"Andando in appoggio su un cordolo la gomma si è trovata sospesa e, senza toccare terra, ha girato libera. In questo modo è risultato dai sistemi un uso esagerato di potenza", spiegano dalla squadra.
La gara si è infine conclusa dopo 6 ore e 157 giri messi assieme a causa di un guasto alla sospensione anteriore destra che i meccanici di Duqueine e Michelotto Engineering avrebbero potuto anche sistemare sul momento, preferendo però fermarsi e analizzare più approfonditamente le cause della rottura per non incorrere in ulteriori problemi mettendo la cosiddetta 'pezza' momentanea.
#11 Isotta Fraschini Isotta Fraschini Tipo6-C: Antonio Serravalle, Carl Wattana Bennett, Jean-Karl Vernay
Photo by: JEP / Motorsport Images
"La gara è finita prematuramente a causa di un problema meccanico, ma il team ha fatto un grande lavoro per portarci fino a questo punto e anche noi piloti siamo riusciti a migliorare giro dopo giro", ha commentato Bennett.
Serravalle aggiunge: "Abbiamo fatto tantissima esperienza e ne sono molto grato, il team sta migliorando le prestazioni della vettura in ogni sessione e credo che a metà stagione saremo molto più competitivi".
Ecco poi l'analisi di Berro: "Obiettivo raggiunto a metà, siamo soddisfatti per i dati raccolti nelle prime cinque ore ma purtroppo ci è mancata la seconda parte di gara a causa di un problema alla sospensione".
"Problema anche riparabile, ma meritava un approfondimento e non valeva la pena rischiare. I dati raccolti sia durante le prove che in gara sono incoraggianti e il gap che ci separa dalle altre vetture, soprattutto sul passo gara, è positivo come ci aspettavamo".
"Dobbiamo adesso esaminare a casa il problema che ci ha fermato oggi, migliorare le prestazioni in qualifica e ovviamente avvicinarci alla vetta in gara".
#11 Isotta Fraschini Isotta Fraschini Tipo6-C: Antonio Serravalle, Carl Wattana Bennett, Jean-Karl Vernay
Photo by: JEP / Motorsport Images
Alessandro Fassina, Presidente di Isotta Fraschini Milano, chiosa: "Weekend andato positivamente, visto che tutti i debutti nel mondo delle gare di durata sono difficili. Abbiamo avuto dei picchi di eccellenze, visto che se prendiamo i migliori giri dei nostri piloti, quindi anche i due più giovani che dovevano fare chilometri, sono tutti stati dei buoni giri".
"E se riesci a fare dei buoni giri, vuole dire che c'è della sostanza sia per quanto riguarda la macchina che per chi pilota. Abbiamo avuto dei problemini di gioventù, ma di fatto solo uno reale, quello che ci ha fatto ritirare. Io di questo fine settimana sono contento".
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