F1 | Verstappen: timori negli ultimi giri per le temperature alte
Verstappen ha vinto anche a Monza, ma negli ultimi giri del GP è stato costretto a rallentare con il team preoccupato a causa delle alte temperature sulla RB19.
Max Verstappen ha firmato al Gran Premio d'Italia un nuovo record assoluto, vincendo 10 gare consecutive nella stessa stagione e battendo così il precedente primato che apparteneva a Sebastian Vettel con 9 successi di fila.
Per l'olandese l'ennesima perla di una stagione sino a ora praticamente perfetta, con il terzo iride che si materializza centimetro dopo centimetro, ogni gara che passa. La sua conquista non è più in discussione. Si tratta solo di capire quando potrà essere centrata matematicamente.
A Monza, però, le cose non sono state facili per Verstappen. Prima la resistenza di un coriaceo Carlos Sainz Jr. partito dalla pole davanti ai tifosi della Ferrari. Poi, una volta conquistata la vetta della corsa e preso il largo, Max ha dovuto rallentare nell'ultima parte di gara per evitare che il suo nuovo record andasse in fumo.
Il team ha comunicato al 2 volte iridato di alzare i suoi tempi sul giro a causa di un surriscaldamento che avrebbe potuto compromettere la sua corsa. Max ha eseguito, potendo contare su un buon margine sul primo degli inseguitori, il compagno di squadra Sergio Perez.
A fine gara, il super consulente di Red Bull Racing Helmut Marko ha spiegato i motivi che hanno portato il team a invitare Max a rallentare il suo ritmo.
"E' stato tutto causato dalle temperature. Abbiamo chiesto a Max di rallentare per cercare di evitare che potessero alzarsi ulteriormente. Dovevamo mantenere le temperature all'interno di una certa finestra".
Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Paolo Belletti
"Max aveva 12 secondi di vantaggio, quindi non c'era motivo di spingere o prendere rischi. D'altra parte, è stato anche un bene che lo rallentassimo, perché Max aveva intenzione di fare il giro più veloce. Ma la sua idea non poteva essere messa in pratica".
Christian Horner, team principal di Red Bull, è andato più in profondità della questione, affermando che la paura del team era legata a un possibile scenario in cui Max si potesse trovare dietro a delle monoposto da doppiare, facendo così alzare le temperature.
"Max stava gestendo alcuni problemi di temperature e non volevamo correre alcun rischio. La giornata era caldissima e stavamo controllando temperature di due settori della macchina. Davanti a Max, però, c'erano un sacco di monoposto da doppiare. La prima era l'Alpine di Gasly e non volevamo farlo correre in aria sporca. Per questo motivo gli abbiamo detto di diminuire il suo ritmo".
Un'altra fonte di timori in casa Red Bull è stato il problema al motore che si è verificato sull'AlphaTauri AT04 di Yuki Tsunoda nel corso del giro di formazione. Il giapponese, uscito dall'Ascari, è stato costretto a rallentare e poi a fermarsi con il retrotreno in fumo della sua monoposto, causato da un probabile guasto alla power unit Honda.
Marko, però, ha dichiarato che questa preoccupazione è stata subito fugata: "Abbiamo trovato la causa del problema che ha fermato Tsunoda relativamente presto, e non si trattava di qualcosa di preoccupante per Honda, ma di qualcosa di specifico relativo alla monoposto".
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