F1 | Ultimatum Red Bull: Perez ha 5 GP per salvare il posto
Horner e Marko non possono essere soddisfatti dei cinque punti conquistati da 'Checo' tra Singapore e Lusail: il messicano deve superare una crisi profonda, altrimenti il suo abitacolo verrà affidato a Daniel Ricciardo che potrebbe tornare in Red Bull, lasciando campo aperto a Liam Lawson all'AlphaTauri. Sergio è sotto pressione ma deve tornare a un rendimento adeguato di un pilota che guida la RB19 campione del mondo.
Il 10 luglio dello scorso anno Zak Brown per rispondere ai rumors del paddock dichiarò che Daniel Ricciardo sarebbe stato al via del mondiale 2023 con la McLaren, come previsto dal contratto in essere. Il 24 agosto la stessa McLaren confermò l’interruzione del rapporto, annunciando l’arrivo in squadra di Oscar Piastri. È solo il più recente di moltissimi casi nei quali una collaborazione tra un pilota e la squadra si è interrotta prima del tempo previsto, a conferma che quando un rapporto si deteriora, il contratto garantisce la gestione dei compensi previsti ma non il posto in macchina.
Analizzando la storia di molti casi simili, alla base dei divorzi prematuri c’è sempre la mancanza di performance di una delle due parti, una criticità che mina i rapporti fino all’esplosione finale. A volte in Formula 1 ci sono polemiche sterili, alimentate da voci che non trovano fondamento nella realtà, ma nel caso di Perez-Red Bull c’è effettivamente qualcosa sotto gli occhi di tutti che motiva i rumors crescenti emersi nelle ultime settimane.
Photo by: Ford Performance
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Tra Singapore, Suzuka e Lusail, Perez ha conquistato cinque punti, a far peggio sono stati solo i piloti di AlphaTauri, Haas, Williams e Alfa Romeo, più Lance Stroll, che di certo non se la passa bene. Il problema è che Perez guida una Red Bull, la stessa che ha festeggiato nelle ultime due gare il mondiale Costruttori e quello Piloti, e questo per ‘Checo’ è un aggravante di peso.
Qualcosa si è mosso, e non nella direzione migliore per Perez. Dopo il Gran Premio del Qatar il team principal Christian Horner ha fatto notare con molto tatto che la Red Bull ha bisogno di ritrovare Perez, non tanto per questa stagione (gli obiettivi sono già tutti stati raggiunti) quanto in vista di un 2024 nel quale la squadra potrebbe aver bisogno anche di Sergio per raggiungere i suoi target.
L’impressione è che Perez abbia un ultimatum abbastanza chiaro, ovvero la bandiera a scacchi di Abu Dhabi, termine entro il quale dovrà convincere la sua squadra di essersi messo alle spalle il periodo più difficile della sua carriera in Formula 1. È improbabile che Horner e Marko vogliano trascorrere l’inverno con il dubbio di ritrovarsi il prossimo marzo in Bahrain con il Perez visto nelle ultime gare.
Nell’ecosistema Red Bull un cambio di pilota è molto più semplice rispetto ad altre realtà, come d’altronde si è visto più volte in passato con le retrocessioni di Kvyat, Albon e Gasly. Le possibilità offerte dall’AlphaTauri sono un benefit notevole in queste situazioni, e permettono di poter decidere a tempo debito senza dover intavolare trattative con altri team.
Se Perez non ritroverà una competitività accettabile nelle prossime cinque gare il piano appare già chiaro: Daniel Ricciardo tornerà dove è stato fino al 2018, ovvero al fianco di Verstappen, e Liam Lawson prenderà il suo posto all’AlphaTauri.
Photo by: Red Bull Content Pool
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Il motivo principale per cui Perez è ancora in Red Bull al fianco di Verstappen è stato, ed è, la mancanza di alternative. Il vivaio non ha funzionato al meglio negli ultimi anni, al punto che in AlphaTauri è stato richiamato un ex come Ricciardo ritrovatosi a piedi dopo il siluramento subito dalla McLaren.
L’infortunio di Daniel nelle prove del Gran Premio d’Olanda è stato ossigeno per Perez, perché ha impedito a Ricciardo di partecipare a cinque weekend di gara nei quali avrebbe potuto convincere definitivamente Horner e Marko di valere la scommessa. Ora l’australiano ne avrà altre cinque, nelle quali vedremo un confronto a distanza tra due piloti con obiettivi diversi (in pista) ma con un target in comune in ottica 2024.
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Una situazione non pianificata dalla Red Bull, altrimenti non ci sarebbe stato l’annuncio del tandem Tsunoda-Ricciardo al volante dell’AlphaTauri alla vigilia del Gran Premio del Giappone. Ma tra Suzuka e Lusail non ci sono stati segnali di recupero da parte di Perez, e questo ha complicato lo scenario.
Per Sergio non sarà semplice trovare la tranquillità, ma in ballo c’è il suo futuro, in Red Bull, in Formula 1 e probabilmente in pista. Nel 2020 Perez riuscì a cambiare il suo destino vincendo la penultima gara stagionale in Bahrain, al volante della Racing Point, un exploit che gli aprì inaspettatamente le porte della Red Bull. Ora ne serve un altro, sulla carta meno difficile rispetto a tre anni fa, ma proprio per questo più complicato.
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