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Analisi
Formula 1 GP degli Stati Uniti

F1 | Aston Martin: un nuovo fondo per risalire la china ad Austin

La squadra di Silverstone nel GP degli Stati Uniti introduce un nuovo pacchetto aerodinamico riconoscibile per alcune modifiche al marciapiede e per l'introduzione di un barge board di nuovo disegno a lato dei canali Venturi. L'intenzione è di fare un salto di qualità che riporti la "verdona" ai fasti di inizio stagione quando sembrava che Alonso fosse lo sfidante delle Red Bull, mentre la AMR21 sembra aver perso lo smalto dei primi GP.

Aston Martin AMR23

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

L’Aston Martin è in caduta verticale: fino all’inizio dell’estate era la seconda forza del mondiale, meritandosi il ruolo di sorpresa del campionato, ma la squadra di Silverstone poi non è più riuscita a mostrare la solidità che aveva permesso a Fernando Alonso di infilare una serie di prestazioni da podio (cinque terzi posti di fila, seguiti dalla piazza d’onore di Monaco, poi confermata in Canada) che lo avevano proiettato al terzo posto nella classifica del mondiale piloti. Lo scettro della squadra rivelazione, poi, è stato abilmente “scippato” dalla McLaren, capace di rivaleggiare con la Red Bull di Max Verstappen in Qatar.

Nel team di papà Lawrence sicuramente stanno pagando la mancanza di consistenza di Lance che è ormai l’ombra di sé. Il canadese, probabilmente, sta ancora accusando i postumi del durissimo botto nelle qualifiche del GP di Singapore, anche se Stroll jr era uscito dalla carambola all’ultima curva senza particolari conseguenze fisiche, mentre gli effetti psicologici si sono diluiti più a lungo nel tempo.

Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, durante un pit stop

Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, durante un pit stop

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

L’Aston Martin raccoglie punti con regolarità solo con l’asturiano, per cui la clamorosa rimonta della McLaren con un attacco a due punte, formato da Lando Norris e Oscar Piastri, ha portato la squadra di Woking ad appena 11 lunghezze quando ancora mancano cinque GP e due avranno anche il format della gara Sprint.

Ad Austin la “verdona” vuole cercare di invertire una tendenza: sulla AMR21 ci sarà un pacchetto di novità aerodinamiche che riguarderanno il fondo, con modifiche nel marciapiede e novità nella parte anteriore: l’aspetto più visibile sarà l’introduzione di un nuovo “barge board”, vale a dire il deviatore di flusso più esterno che si dovrebbe orientare verso le soluzioni viste sulle monoposto che vanno per la maggiore (Red Bull, Ferrari e McLaren).

L’intenzione è di gestire meglio le turbolenze della ruota anteriore, trovando una migliore efficienza aerodinamica: la nuova floor edge wing, associata a piccole novità sul pavimento dovrebbero riportare l’Aston Martin a una soglia di competitività in linea con le attese. A Silverstone c’è molto aspettativa, perché il filone di sviluppo che viene introdotto nel GP degli Stati Uniti dovrebbe essere una linea guida che va nella direzione della monoposto del prossimo anno.

Lance Stroll, Aston Martin AMR23

Lance Stroll, Aston Martin AMR23

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Il risultato del Texas, quindi, potrebbe avere dei riflessi anche in prospettiva. Dan Fallows, dt Aston Martin, e Luca Furbatto, direttore dell’ingegneria, hanno puntato su Austin anche se la pista americana non è l’ideale per far debuttare delle novità tecniche con il format della gara Sprint: venerdì mattina ci sarà solo un turno di prove libere per mettere a punto la AMR21 prima di andare in qualifica. I tecnici hanno preferito correre il rischio senza aspettare il Messico nella consapevolezza che le novità dovrebbero andare bene subito, permettendo un incremento delle prestazioni. Lo scopriremo già venerdì…

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