F1 | Simulazione Megaride: a Doha soffre l'anteriore sinistra
I dati di simulazione di Lusail indicano che il circuito qatariota pur essendo con una media veloce richiede un carico aerodinamico medio-alto. Gli pneumatici sono molto sollecitati e non è casuale che la Pirelli abbia scelto le tre mescole più dure della sua gamma. Lo sforzo in particolare è laterale: la pista è stata riasfaltata, ma si trova ai margini del deserto per cui oltre al caldo si dovrà fare i conti con la sabbia che limiterà il grip.
Per la seconda volta nella sua storia il Qatar ospiterà un GP valevole per il Mondiale di F1. Siamo in Medio-Oriente, a Losail, su un circuito familiare agli appassionati delle due ruote, abituati alle gare in notturna sul circuito qatariota da diversi anni. Anche le monoposto di Formula 1, che avevano corso già nel 2021, sfrecceranno in notturna, con un evidente beneficio per via delle temperature più sopportabili, essendo in pieno deserto.
Se da un lato però lo stress fisico sarà sicuramente ridotto, ciò non si può dire per le gomme, che, invece, saranno stressate. Il tracciato è molto impegnativo per gli pneumatici, costretti a sopportare notevoli sforzi in direzione laterale per via delle numerose curve a media-alta percorrenza, con la sequenza tra curva 12-14 molto critica. Sebbene la maggior parte delle curve sia a destra, ben 11 su 16, costringendo ai lavori forzati l’anteriore destra, lo stress sulle gomme è abbastanza bilanciato tra sinistra e destra.
Grafico MegaRide per il GP del Qatar
Photo by: MegaRide
Come mostrato dal grafico è l’anteriore sinistro lo pneumatico più critico, il più carico in virtù delle numerose curve a destra. Siamo su un circuito molto demanding, che costringerà Pirelli ad allocare uno dei set più duri dell’intera gamma, C1 - C2 - C3, come avviene solitamente a Suzuka e Silverstone, tra i tracciati più impegnativi.
Nonostante la presenza di un lungo rettilineo, il circuito richiede un carico aerodinamico medio-alto. Le curve del secondo e del terzo settore, a medio-alta percorrenza, richiedono carico per poter essere affrontate ad alta velocità e sono fondamentali per ottimizzare il tempo sul giro.
Grafico MegaRide per il GP del Qatar
Photo by: MegaRide
Quanto detto risulta particolarmente evidente osservando il grafico dei profili di velocità proposto sopra: usando un setup molto scarico (linea nera), si raggiungono elevate velocità alla fine del rettilineo e in ingresso della maggior parte delle curve, ma si è fortemente penalizzati in percorrenza, con un ritardo sul giro superiore al secondo e mezzo rispetto al tempo di riferimento realizzato con carico aerodinamico ottimale (linea gialla).
Ciò può essere giustificato dai grafici a corredo che evidenziano il carico laterale sostenuto dallo pneumatico anteriore sinistro: più il carico laterale è elevato più la velocità di percorrenza in curva è elevata. È evidente che i livelli di carico laterale sulla gomma, nel caso del setup più scarico, sono tendenzialmente più bassi negli highlight delle curve prese in esame, curva 6 e curva 16. C’è da dire che anche un carico aerodinamico troppo alto, pur privilegiando la fase di percorrenza, non è ottimale per via delle ridotte velocità massime raggiungibili, con un ritardo di circa 2 decimi sul giro (linea azzurra).
L’asfalto è stato riasfaltato per cui è più abrasivo, anche se non offre molto grip, pertanto si prevede una decisa evoluzione sessione dopo sessione. A ciò si unisce anche la presenza di sporco sul tracciato, trovandosi nel bel mezzo del deserto qatariota, con ulteriori complicazioni per la ricerca dell’aderenza.
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