F1 | Hakkinen: "Newey è geniale a ogni cambio delle regole"
Il due volte campione del mondo con la McLaren-Mercedes esalta il tecnico della Red Bull per la sua capacità di saper interpretare le nuove norme quando si cambiano le macchine. Il finlandese ha grande fiducia dei due piloti ferraristi: "Leclerc e Sainz devono andare sempre al limite e quindi sbagliano, ma quando avranno una macchina competitiva otterranno risultati incredibili”.
Mika Hakkinen è il finlandese che ha reso più dura la vita di Michael Schumacher in Formula 1: il finlandese volante, come era stato definito, aveva vinto due mondiali con la McLaren-Mercedes nel 1998 e 1999, allungando l’attesa iridata di King Schumi che poi aveva dato il via al suo magico ciclo dominante.
Mika si è aggiudicato meno GP di quanti avrebbe meritato il suo talento: ha collezionato strepitosi successi, ma anche incidenti paurosi e spettacolari. In una interessante intervista rilasciata a Gianluca Gasperini sulla Gazzetta dello Sport, il 54enne di Vantaa (Finlandia) traccia un quadro di quella che è la F1 attuale, facendo un panegirico del genio Red Bull:
“Conosco bene Adrian Newey, con le sue auto ho vinto i miei due titoli Mondiali. Ogni volta che ci sono dei cambiamenti tecnici tira fuori un progetto vincente, trova soluzioni intorno alle nuove regole. Dopo il 2022 non era difficile prevedere che la Red Bull si ripetesse, ma quando ho visto i primi test in Bahrain ho capito che sarebbero stati super veloci”.
Adrian Newey, Red Bull Racing
Photo by: Red Bull Content Pool
“È un problema? No, sono le corse e qualcuno deve vincere. Non so se dipende più dalla vettura o dal pilota, suddividere i meriti di un’impresa del genere è difficile. E se fossi nella posizione di Max sarei felicissimo”.
Hakkinen elogia i piloti di oggi… “Ogni generazione che sboccia è migliore della precedente, da un certo punto di vista. Quello che la F1 attuale chiede a piloti davvero giovani è un’intensità incredibile, dal lato tecnico e psicologico oltre che alla guida. Hai più strumenti a disposizione di una volta, ma devi sempre essere consistente”.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
Su Hamilton il finlandese esprime rispetto: “Lewis è un grandissimo campione, anche per come è cresciuto durante gli anni in termini di umanità, il modo in cui comunica come pilota e come persona. Deve analizzare il futuro della Mercedes: deve analizzare chi progetta le prossime monoposto, le motivazioni di tutti, i soldi a disposizione. Deve dimenticare le emozioni, deve fare un calcolo freddo per quanto sia difficile quando con una scuderia hai conquistato tanti successi. Con la sua esperienza può vedere cosa succederà nei prossimi anni e si ci saranno gli ingredienti per tornare a vincere”.
E della Ferrari? “Vedendola in azione in certe curve mi sono detto: ‘Oh, hanno sbagliato macchina’. I piloti dopo la prima uscita avevano detto di aver piccoli problemi, ma dal mio punto di vista erano guai davvero grossi, ancor più perché la Red Bull volava. Ma recuperare è possibile: ciò che ha fatto la McLaren di recente è un grande esempio. A Woking nessuno ha puntato il dito contro nessuno, hanno lavorato duro. A fare la differenza sono le persone”.
Charles Leclerc, Ferrari
Photo by: Erik Junius
Leclerc e Sainz lo hanno capito bene: “Quando la tua auto è difficile da guidare la possibilità di commettere degli errori è più alta, i due ferraristi sono sempre al limite. Leclerc e Sainz non sono piloti esordienti che devono imparare. Ma è vero che, non avendo mai conquistato un mondiale hanno sulle spalle una maggiore pressione. Ma sono due grandi piloti che hanno solo bisogno di supporto. Quando quei due avranno una monoposto all’altezza otterranno risultati incredibili”.
Sarà la McLaren l’anti-Red Bull nel 2024? “è difficile dirlo adesso. Conoscendo come lavorano a Woking e, considerando i grandi progressi fatti negli ultimi due mesi, mi sono fatto l’idea che possano crescere molto già quest’anno e anche il prossimo”.
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