F1 | Ferrari: torna la beam wing piatta vista a Silverstone
La Scuderia, dopo l'imprevisto successo di Sainz a Singapore, torna subito in pista a Suzuka su un tracciato da medio carico. La SF-23 in Giappone mostra un'ala posteriore a cucchiaio, associata a una beam wing molto scarica visto che il secondo elemento è quello piatto visto a Silverstone.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Ferrari a Suzuka ripropone una veste aerodinamica da medio carico aerodinamico, riprendendo alcuni concetti, come la beam wing, che avevamo visto a Silverstone nel GP di Gran Bretagna. La squadra di Maranello cerca una terza prova positiva dopo Monza e Singapore.
Nel Tempio della Velocità la rossa si era esaltata grazie alla configurazione da massima efficienza, mentre a Marina Bay ha vinto con la veste della massima downforce. Ora in Giappone deve confermare che anche sui veloci curvoni della pista a forma di 8 è possibile conseguire un risultato positivo.
Ferrari SF-23: ecco la rossa in allestimento a Suzuka
Photo by: Uncredited
Nel retrotreno della SF-23 abbiamo osservato che il secondo elemento della beam wing non è una prosecuzione di quello inferiore, ma è un profilo piatto che riduce la resistenza all’avanzamento, seguendo un filone di sviluppo che era stato introdotto dall’Alpine l’anno scorso e che poi ha fatto scuola su molte monoposto.
La Scuderia non sembra aver portato novità importanti, proseguendo quel minuzioso lavoro di messa a punto che, finalmente, sta dando dei buoni risultati dopo un avvio di campionato davvero deludente nelle prestazioni come nei risultati.
L’appuntamento di Suzuka diventa importante: una prestazione confortante della rossa darebbe la conferma sul positivo indirizzo che la squadra ha preso dopo Zandvoort. L’introduzione di una nuova gestione dell’ibrido che ha reso la Ferrari meno brusca nelle reazioni, ha contribuito a rendere la SF-23 meno difficile da mettere a punto e meno imprevedibile nelle sue reazioni.
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