F1 | Ferrari non copia Red Bull: la 676 avrà il “by-pass duct”
La tendenza aerodinamica delle monoposto 2024 sarà quella di convergere a concetti che riprenderanno le idee della Red Bull campione del mondo, anche se a Maranello non hanno studiato una copia della RB19. Volete un esempio? La rossa manterrà il by-pass duct”, il passaggio di aria che sposta sopra alla pancia il flusso che viene incanalato da sotto alla bocca dei radiatori. Alla Gestione Sportiva hanno cercato di raggiungere lo stesso obiettivo di Newey con una soluzione che resta diversa.
La Ferrari 676 non sarà una copia della Red Bull RB19, anche se gli ingegneri diretti da Enrico Cardile non hanno fatto mistero di seguire alcuni concetti proposti da Adrian Newey, in quella che ormai è una convergenza nelle scelte tecniche che vanno nella direzione delle soluzioni che danno più prestazioni.
Il filone aerodinamico che va in direzione delle pance spioventi Red Bull sarà sviluppato da tutti: la Ferrari ha messo da parte la “vasca dei pesci” nella parte superiore delle pance, così come la Mercedes ha ripudiato la freccia nera “zero pods” che l’ha fatta tribolare per due anni.
Photo by: James Sutton / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Come sarà la rossa che ci faranno vedere il 13 febbraio a Fiorano? C’è molta curiosità perché sarà la prima vera monoposto della gestione di Fred Vasseur e c’è tanta attesa, anche se nessuno di Maranello si azzarda in previsioni mirabolanti, dopo la doccia scozzese dello scorso anno, quando dopo una presentazione da… mondiale, fece seguito la cocente delusione di una SF-23 poco competitiva già nei primi giri in pista.
Abbiamo a che fare con una Ferrari dai piedi ben piantati per terra, realista, consapevole del suo potenziale, ma incerta sul dove possono essere arrivati a Milton Keynes, Pierre Waché e soci interpretando le idee di Newey. La 676, ripulita degli errori della SF-23, dovrebbe rappresentare un bel passo avanti, ma è difficile azzardare oggi dove possa arrivare. L’obiettivo è certamente di vincere più del solo GP che Carlos Sainz ha strappato a Singapore al team campione del mondo.
L’identikit della rossa comincia a definire il carattere della nuova monoposto: nuovo telaio con diversi attacchi delle sospensioni (ma con lo stesso schema push anteriore e pull posteriore) e, soprattutto, lo spostamento in basso nel fondo del cono anti-intrusione inferiore. La sezione frontale della scocca non dovrebbe essere squadrata nella parte inferiore, ma dovrebbe introdurre una sorta di chiglia per aumentare la portata d’aria verso i canali Venturi.
Photo by: Giorgio Piola
Ferrari SF-23, dettaglio del cambio che sulla 676 sarà completamente ridisegnato
Il cambio sarà incluso in una nuova scatola della trasmissione leggermente più corta e decisamente più stretta (20 mm per parte) per disporre di un diffusore più grande, in grado di generare più downforce con il corpo vettura, potendo magari ridurre l’incidenza delle ali.
Ma un elemento che ci conferma la libertà di pensiero degli aerodinamici del Cavallino, capeggiati da Diego Tondi, sarà la conferma del “by-pass duct”, il passaggio di aria che sposta sopra alla pancia il flusso che viene incanalato nella presa verticale aderente il telaio, dal fondo fino alla bocca dei radiatori.
Photo by: Giorgio Piola
Ferrari F2008: nel GP di Spagna 2008 era apparso il "buco nel muso" studiato da Aldo Costa
L’idea è a tutti gli effetti “by Maranello” dal momento che l’originale risale al 2008 quando Aldo Costa, sotto la direzione tecnica di Mario Almondo, aveva introdotto il “buco nel muso”, vale a dire un grande soffiaggio che, grazie a un condotto a forma di Esse, portava il flusso sulla parte superiore del telaio, accelerando i flussi che arrivavano dalla parte anteriore della monoposto. La FIA bloccò l’anno dopo questa idea, ma il concetto era poi stato metabolizzato e copiato da tutti con la “buca delle lettere” che aveva fatto scuola.
Photo by: Giorgio Piola
Ferrari SF-23, dettaglio condotto S-duct
Perché ci azzardiamo a dire che la Ferrari persegue un proprio concetto aerodinamico? La ragione è semplice: l’idea di Newey è di portare quanta più aria è possibile sul fondo, sfruttando un sottosquadro estremo nelle forme della fiancata, mentre Tondi & soci pescano il flusso radente la scocca e con un… periscopio lo portano sopra alla pancia. L’obiettivo è raggiungere lo stesso risultato, più efficienza aerodinamica, ma con soluzioni diverse.
L’anno scorso nessuno degli avversari si è azzardato a copiare il “by-pass duct”, ma a Maranello hanno promosso questa soluzione anche sulla vettura 2024, segno che qualche vantaggio in galleria del vento lo si deve vedere. Aspettiamo il 13 febbraio…
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