F1 | Resta all'AlphaTauri: la Ferrari lascia la porta aperta?
Il tecnico imolese che ha lasciato alla fine del 2023 la direzione tecnica della Haas alla scadenza del contratto triennale, ha un'alternativa al rientro in Ferrari visto che interessa all'AlphaTauri. Siccome Simone non rientra nei piani della Scuderia, si è parlato solo di un passaggio all'area GT del Cavallino, è possibile che sia attratto dall'offerta di Mekies. E sarebbe pronto a portarsi dietro a Faenza anche quello che era il suo braccio destro nella squadra americana.
Simone Resta ha chiuso il suo rapporto di lavoro con la Haas alla conclusione del contratto triennale che lo legava alla squadra americana. L’ingegnere di Imola, quindi, è tornato nella disponibilità della Ferrari, visto che era stato “girato” al team cliente, ma il suo cartellino appartiene sempre a Maranello.
Riavvolgendo il filo, si ricorderà che Resta era rientrato alla Gestione Sportiva, dopo un’esperienza all’Alfa Romeo come direttore tecnico, nell’estate del 2019 senza però trovare un’effettiva collocazione nello staff di Mattia Binotto.
Il rapporto fra i due non è mai stato particolarmente idilliaco e nel 2021, con l’introduzione del Budget Cap nel regolamento finanziario della F1, la Ferrari si era trovata nella condizione di ridurre l’organico per rientrare nei parametri previsti, per cui il Cavallino aveva messo a disposizione della Haas un gruppo di tecnici esperti e capaci che sarebbe diventato il nucleo che avrebbe progettato e sviluppato le monoposto della squadra americana nella base che era stata allestita a Maranello, a contatto di gomito con la Gestione Sportiva, per mantenere attive tutte le sinergie che il regolamento tecnico concedeva.
L’uscita di Simone, quindi, era stata strategica: dopo che era fallita l’idea di portarlo alla conduzione tecnica della Scuderia proprio per l’opposizione di Binotto, era meglio non lasciare libero sul mercato un tecnico che aveva la visione globale di una moderna monoposto di F1.
L’idea di vederlo all’opera nell’ufficio di fianco (la costruzione che ospita la Haas è quella che contiene il simulatore) in una squadra cliente sembrava la soluzione migliore, peccato che gli investimenti della Haas nel trarre il massimo dalla cooperazione con la Ferrari non siano stati spesi nel modo migliore e i risultati emersi sono stati deficitari, specie nell’ultimo anno in cui il team di Gene ha chiuso il campionato 2023 all’ultimo posto del mondiale Costruttori.
La VF-23, capace di prestazioni brillanti nel giro secco, non ha mai trovato un buon bilanciamento in gara con un esagerato consumo delle gomme (in fotocopia, del resto, con la SF-23), ma la vettura, per le presunte ristrettezze dovute al limite dei costi, non è mai stata sviluppata e il pacchetto di aggiornamento (una mezza macchina nuova) portato ad Austin ha rappresentato un taglio netto con la filosofia aerodinamica, riproponendo di fatto un… foglio bianco.
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Oliver Bearman, Haas VF-23 con le pance tipo Red Bull
L’evoluzione della Haas era una… brutta copia di quella che sarà la monoposto 2024. Con i vincoli di layout relativi a telaio e radiatori sono andati a fare un grosso investimento per valutare un diverso concetto aerodinamico, pur sapendo che i numeri non avrebbero dato grandi margini di miglioramento e nella consapevolezza che il lavoro di messa a punto e di sviluppo sarebbe dovuto ripartire da zero. Ne valeva la pena o avrebbe avuto più senso evolvere la macchina nota? I maligni sostengono che la Haas abbia fatto una sorta di esperimento utile anche alla Ferrari, per capire quanto potessero spingersi con la 676 nei concetti usati da Adrian Newey sulla Red Bull dominatrice, senza adottare alcune soluzioni della RB19 come le sospensioni pull rod anteriore e push rod posteriore.
Il rapporto con la Haas si è interrotto, precedendo l’uscita di Gunther Steiner determinata dal titolare Gene Haas. Ora il tecnico imolese torna alla base e per l’ennesima volta si troverà di fronte a un bivio della sua carriera e avrà un po’ di tempo per riflettere visto che ha ancora ferie da smaltire.
Ma in attesa che a Maranello decidano dove collocare Simone, si dice che non venga reintegrato nella Gestione Sportiva proprio per non rompere un equilibrio che è stato faticosamente trovato e che nel tempo subirà importanti irrobustimenti con l’arrivo di pedine importanti come Loic Serra dalla Mercedes, si sarebbe mosso il mercato dei tecnici.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Laurent Mekies è il team principal AlphaTauri giunto dalla Ferrari
Resta è nel mirino della Racing Bull, l’attuale AlphaTauri: è vero che lo junior team è in piena fase di trasformazione e molte figure sono in fase di trasferimento da Bicester e Faenza a Milton Keynes, per cui ci sarà una maggiore sinergia con la Red Bull, ma è altrettanto vero che l’emiliano ha una grande esperienza nel travaso di tecnologia dal top team a quello cliente.
Laurent Mekies, fresco team principal AlphaTauri, non comprerebbe a… scatola chiusa, tanto più che Resta sarebbe in grado di portarsi dietro anche il braccio destro, Matteo Piraccini.
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