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F1 | Caso AlphaTauri: stesso proprietario per due vetture simili

La proprietà intellettuale delle parti che compongono una monoposto non sono trasferibili ad un'altra squadra se non per componenti definite nel regolamento, ma cosa succede se il titolare è padrone di due team e, quindi, trasferisce al team B la conoscenza di quello campione del mondo? Il paddock è in agitazione perché l'AlphaTauri ha spostato a Milton Keynes lo staff che era a Bicester e promette di schierare una macchina che sarà un clone della tanto attesa RB20. Cosa dirà la FIA?

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Uno dei primi casi che potrebbe esplodere all’inizio del mondiale 2024 riguarda AlphaTauri. Lo scorso anno i vertici della Red Bull hanno cambiato drasticamente idea sulla modalità di gestione della loro seconda squadra presente nel mondiale di Formula 1.

Dopo stagioni in cui nella sede di Faenza sono stati fatti importanti investimenti al fine di rendere la squadra più autonoma possibile, c’è stata una retromarcia. Un cambio di visione radicale, visto che il team B di famiglia a partire da quest’anno godrà di un maggiore supporto da parte della squadra madre.

AlphaTauri AT04

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

AlphaTauri AT04

La nuova pianificazione è probabilmente dovuta ad un dietrofront in merito alla possibilità (valutata in precedenza) di cedere la squadra, motivo per il quale negli ultimi anni la struttura di Faenza era stata ampliata e aggiornata. Le offerte d’acquisto non sono mancate, ma a quanto pare nessuna è stata in linea con le richieste della proprietà.

Una conferma della volontà della Red Bull di andare avanti con la gestione di due squadre è arrivata dalla realizzazione di una nuova factory in un’area adiacente alla sede storica di Milton Keynes, originariamente destinata ad accogliere la nuova galleria del vento.

La costruzione ha invece accolto proprio l’AlphaTauri, che ha a disposizione un’area più ampia del vecchio distaccamento di Bicester ed è destinata ad accogliere un maggiore numero di tecnici (soprattutto chi è coinvolto nella progettazione) alcuni dei quali dovranno trasferirsi dalla sede di Faenza in Inghilterra.

Occhi puntati sulla nuova AlphaTauri

Sull’AlphaTauri 2024 si vedranno più componenti ‘clienti’ proveniente dalla Red Bull, e la vicinanza delle due squadre (destinate a condividere la nuova galleria del vento in costruzione all’interno dell’area Red Bull) ha fatto alzare le antenne agli avversari.

Zak Brown, CEO di McLaren Racing

Photo by: Motorsport Images

Zak Brown, CEO di McLaren Racing

Come sempre accade in Formula 1, molto dipenderà dalla performance con cui AlphaTauri si presenterà al via del mondiale, un film già visto nel 2021 con la partnership tra Racing Point e Mercedes. L’allarme è stato comunque lanciato, ed il primo ad uscire allo scoperto è stato Zak Brown, chiamando in causa la FIA per monitorare una vicenda che merita la massima attenzione.

“Credo che serva una riflessione per valutare al meglio cosa comporta per una unica proprietà possedere due squadre – ha spiegato il CEO della McLaren - penso che sia una questione seria per l’equità dello sport e per tutti coloro che guardano la Formula 1, perché si tratta di una situazione che non è consentita in nessun altro sport di vertice".

"Mi piacerebbe che potessimo vederci tutti per concentrarci su questo tema prima di ritrovarci in una situazione che abbiamo visto già in passato. Da quello che ho capito, AlphaTauri si trasferirà nel Regno Unito, cosa che penso andrà a beneficio di entrambe le squadre. I regolamenti in vigore (in merito alla cooperazione tra squadre) furono varati quando eravamo in una situazione diversa, c’era un enorme divario di budget tra i top team ed il resto del gruppo, ma oggi questo problema non esiste più, quindi è meglio evitare che una situazione possa dare a qualcuno un vantaggio ingiusto, credo che sia qualcosa che dobbiamo chiarire in tempi brevi”.

James Allison, direttore tecnico Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

James Allison, direttore tecnico Mercedes-AMG

Il direttore tecnico della Mercedes, James Allison, era stato direttamente coinvolto nelle polemiche di tre anni fa in merito alla vicenda Racing Point. Commentando l’attuale situazione AlphaTauri ha ricordato come la proprietà intellettuale delle componenti tecniche sia un passaggio molto chiaro del regolamento.
“Il numero di componenti ed i relativi dati che una squadra più fornire ad un altro team è limitato – ha spiegato – sotto ogni altro aspetto le regole sono molto rigide in merito al passaggio di pezzi o informazioni considerati proprietà intellettuale di una squadra”.

Nel caso di Red Bull ed AlphaTauri, pur facendo parte dello stesso gruppo che detiene le due proprietà, il regolamento impone una netta divisione tra i due team. La vicenda sembra comunque destinata ad alimentare polemiche, e non è un caso che nell’agenda degli argomenti che saranno discussi nel prossimo ‘Concorde Agreement’ ci sia anche il divieto da parte di una proprietà di possedere più di un team.

Inoltre, la buona situazione finanziaria di cui godono oggi tutte le squadre di Formula 1 ha permesso di riportare in agenda la possibilità di ridefinire il ruolo di ‘costruttore’, con l’obiettivo di rendere tutte le squadre indipendenti sul fronte tecnico.

Un disegno che vieterebbe completamente il passaggio di componenti tra i team, chiamati così a realizzare in modo indipendente la monoposto con cui scendono in pista. Ci sono anche indiscrezioni in merito alla data in cui potrebbe entrare in vigore il nuovo regolamento, indicata nel 2030 per dar tempo alle squadre di strutturarsi con investimenti indispendabili per diventare realtà autonome.

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