F1 | Ferrari: se il cordolo non c'entra, perché la perdita?
La perdita di carburante che ha impedito a Carlos Sainz di schierarsi al via del GP del Qatar non è dipesa da una scordolata, nè dalla sostituzione della batteria. Il problema rilevato nella sua gravità al momento di fare il pieno di carburante ha reso vano qualsiasi tentativo di riparazione, costringendo il pilota madrileno a lasciare libera la piazzuola in 12esima piazza sulla griglia di partenza. A Maranello si stanno facendo analisi approfondite per arrivare a capo del problema.
I cordoli piramidali questa volta non c’entrano niente. La perdita di benzina sulla SF-23 di Carlos Sainz non è stata causata da una violenta scordolata nelle qualifiche di Lusail. Il telaio del madrileno, per fortuna, non ha accusato dei danni, per cui sembra scongiurato l’allarme di chi temeva che per il GP degli Stati Uniti sarebbe stata necessaria una scocca nuova. Niente di tutto questo, con buona pace di chi fa i conti sui limiti di spesa del Budget Cap.
In Ferrari, però, si sta cercando il vero motivo che avrebbe impedito a Sainz di schierarsi al via del GP del Qatar: il madrileno, infatti, ha lasciato vuota la piazzuola della 12esima posizione in griglia di partenza per l’impossibilità di fare il pieno di carburante alla rossa a causa di una perdita di benzina. Uno stop non previsto e grave nella battaglia che la Scuderia sta sostenendo con la Mercedes per la conquista del secondo posto nel mondiale Costruttori.
Stando alle indiscrezioni, già all’arrivo in pista del personale del Cavallino era stata notata una minima sudorazione di benzina, ma a quanto sembra non era stata data troppa importanza alle poche gocce viste, ritenendole un semplice ristagno. Il danno verificato, invece, al momento di effettuare il pieno per la gara è stato tale da far desistere la squadra di Maranello a tentare una riparazione in extremis.
C’è chi ha pensato che la sacca in materiale di sicurezza gommoso possa aver avuto delle porosità, dal momento che la FIA consente di pressurizzare il sistema fino a un 1 bar, mentre il produttore, ATL, consiglia di non arrivare a quel limite. C'è chi ha pensato a un errore umano, ma anche questa possibilità è stata fugata. Ma allora quale è stato il guaio che ha impedito a Carlos di portare punti utili alla causa del Cavallino? A Maranello sono in corso analisi molto accurate per trovare una risposta.
Va detto che le squadre cercano di ritardare fino al limite di regolamento il momento di imbarcare il carburante in macchina. La ragione è facilmente comprensibile: la benzina di F1 ha una grande volatilità e con le alte temperature registrate in Qatar tende a scaldarsi, perdendo quel valore calorifico che costa cavalli e, quindi, potenza. I meccanici Ferrari hanno tentato di trovare la perdita per provare una riparazione, ma ogni tentativo è andato fallito per il poco tempo a disposizione...
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