F1 | Wolff: "Non capiamo la W14. Nel 2024 avremo concetti chiari"
Toto Wolff ha rilasciato un'intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport in cui ha toccato diversi temi. Tra cui il 2024, l'opportunità di tornare a lottare con RBR prima del 2026, le nuove regole del futuro e il promettente Andrea Antonelli.
Una monoposto ancora incompresa, un 2024 con concetti differenti, più sicuri. Il 2026 e la rivoluzione tecnica in F1 ma anche le ambizioni di rimonta sulla Red Bull e il futuro dal punto di vista dei piloti, che sembra essere brillante grazie a una giovane stella italiana che si sta facendo conoscere nelle categorie minori. Toto Wolff ha parlato di tutto questo tra le colonne de La Gazzetta dello Sport, in un'intervista in cui, appunto, ha toccato tanti temi interessanti senza sottrarsi alle domande, anche a quelle più scomode.
A tal proposito, il suo attacco alla domanda legata alla comprensione della W14, l'attuale Mercedes di F1 affidata a Lewis Hamilton e George Russell, è la cartina tornasole dell'approccio avuto dal manager austriaco.
Mercedes non ha ancora capito la W14. E non ne capisce le dinamiche in certe situazioni pur potendo contare su galleria del vento, simulazioni e dati raccolti in pista. Non è poco come ammissione, da parte di Wolff. Ma è anche il punto da cui partire per pensare la W15 che arriverà tra circa 4 mesi.
"Posso essere onesto? No, non l'abbiamo ancora capita. Alla fine è una questione di fisica, e non qualcosa di mistico. Il comportamento di queste monoposto non è facile da replicare tra galleria del vento, simulatore e pista. Durante alcuni fine settimana la vettura fa cose che non riusciamo a rintracciare nelle simulazioni prodotte in fabbrica, modalità fuori da tutti gli schemi. Noi, Ferrari, Aston Martin e McLaren viviamo la stessa situazione. Siamo secondi tra i Costruttori perché abituati da anni a ottimizzare i risultati ma, a parte Verstappen, nessuno sembra avere l'auto perfetta e il controllo di ciò che fa".
"Per il 2024 cambieremo molto, cercando di tornare alle basi. non voglio più sentire Lewis che dice: 'Sono seduto troppo avanti con l'abitacolo', cinematismi delle sospensioni che non comprendiamo e così via. Andiamo decisi su ciò che capiamo e quello che non capiamo lo dobbiamo mettere da parte: non si tratta di sofisticazione tecnica ma di solida ingegneria".
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
"Il problema maggiore è che i piloti non hanno fiducia nella W14, a fasi alterne per di più. Quando curvano non sanno come si comporterà la vettura, magari con feeling diversi tra Hamilton e Russell nonostante adottino lo stesso assetto. Se hai una piattaforma solida, i risultati li porti a casa, basta guardare Albon con la Williams, una monoposto semplice e aerodinamicamente efficiente pur senza grandi mezzi".
Nel 2016 avverrà la rivoluzione tecnica della F1 che andrà a ridisegnare gli stilemi e i concetti delle monoposto. Wolff, però, pensa di poter tornare a lottare con Red Bull Racing prima della fatidica data.
"Non sarei in questo sport se non ritenessi di poter battere la Red Bull prima del 2026. Se si pensa a quanto è cresciuta Aston Martin nell'inverno e al salto in avanti fatto dalla McLaren durante l'estate, se fossimo in grado di trovare 3 o 4 decimi torneremmo in gioco. Sappiamo che la nostra monoposto vale qualcosa in più di quanto non abbia prodotto sino a ora, ma non siamo ancora stati in grado di capire come arrivarci. Però è questo che ci permette di essere ottimisti".
Non poteva mancare un suo giudizio sui cambiamenti che attendono il Circus iridato tra poco meno di 3 anni. Le nuove regole saranno un'opportunità per tutti, secondo Wolff, anche se gli ingegneri dovranno probabilmente essere creativi per risolvere qualcosa che, almeno per ora, sembra non piacere proprio a tutti.
"Il 2026 sarà una grande opportunità, perché mettere in campo le nuove power unit divise a metà tra termico ed elettrico con carburante sostenibile è un modo straordinario per mostrare che i motori possono essere potenti ed efficienti. E sarà una bella sfida anche per i telai, dovendo montare propulsori così differenti. Secondo alcune voci si rischia che le monoposto siano rallentate troppo. Ma vanno studiati approcci aerodinamici diversi. I tecnici dicono che le regole sono catastrofiche? La risposta è: 'Fatevi venire delle idee'".
Angelo Sticchi Damiani, Andrea Kimi Antonelli, FIA Motorsport Games - Prize Giver
Photo by: FIA
Wolff ha anche parlato del futuro di Mercedes dal punto di vista dei piloti. Lewis Hamilton e George Russell sono il presente (l'ex Williams anche il futuro) e stanno soddisfacendo la squadra per capacità, talento e risultati rapportati al mezzo che hanno a disposizione. Hamilton, sebbene sia un elemento molto importante del team, fra qualche anno lascerà. All'orizzonte, Mercedes sembra avere la persona adatta a ricevere un testimone così importante, anche se servirà pazienza, tempo e ottima gestione per evitare di bruciarlo: Andrea Kimi Antonelli.
"Per un principio di vita non voglio flirtare in giro se il mio matrimonio è felice, crea solo casino. Abbiamo una coppia piloti forte, in cui crediamo, positiva con la squadra anche quando la monoposto era pessima. perciò non abbiamo parlato mai con nessun altro. Ci sono piloti veloci e interessanti, non c'è dubbio. Ma ci concentriamo su di noi e suoi nostri uomini futuri".
"Antonelli, per esempio, è un pilota italiano di grande talento su cui abbiamo investito: ha vinto tutto il F.4, è in testa al campionato di Formula Regional e ha dimostrato di essere davvero forte, fantastico da vedere. Ma non vogliamo mettergli troppa pressione: finiamo il lavoro di questo 2023, poi vedremo cosa fare l'anno prossimo in accordo con la sua famiglia, che è molto equilibrata. Andrea ha solo 17 anni, non vogliamo bruciarlo, dobbiamo lasciarlo diventare adulto. Serve fare tutto con calma", ha concluso Wolff.
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