F1 | Pirelli: le motivazioni di un rinnovo che vanno oltre i soldi
La Casa milanese finora non è stata solo un fornitore unico, ma un partner della F1 che ha contribuito alla crescita del Circus con un lavoro finalizzato non solo alla delibera di pneumatici sicuri uguali per tutti, ma anche alla definizione dello spettacolo. E certi investimenti come il passaggio dalle gomme da 13 pollici a quelle ribassate da 18 non erano passaggi contemplati dagli accordi. Pirelli è pronta a proseguire la collaborazione per il periodo 2025-2027 con nuove sfide che stanno arrivando.
L’accordo Formula 1-Pirelli arriverà ad almeno diciotto stagioni consecutive. Il rinnovo che garantisce la fornitura 2025-2027 non è stato scontato come in altre occasioni, poiché sulle scrivanie di FIA e Liberty Media era giunta anche la candidatura della Bridgestone. In entrambe le sedi c’è stato un lungo processo di valutazione, che non ha tenuto conto esclusivamente degli aspetti tecnici e finanziari.
Nelle tredici stagioni di collaborazione, Pirelli ha attraversato anche momenti difficili, ma si è sempre confermata estremamente collaborativa, mettendosi a disposizione in tutte le occasioni nelle quali la FIA ha imposto un cambio di regole.
Il passaggio dalle 13 alla 18 pollici è solo l’ultima di una serie di modifiche che hanno richiesto ingenti investimenti di risorse, in cantiere c’è anche il passaggio a pneumatici che non richiedono l’utilizzo di termocoperte (allo studio da tempo) e si parla anche di una nuova misura (16 pollici) che potrebbe essere richiesta per la nuova generazione di monoposto che esordirà nel 2026.
Pirelli non ha mai detto ‘no’ confermandosi sempre disponibile a risolvere problemi e a soddisfare le richieste arrivate dalla Federazione Internazionale e dalle squadre. Spesso si dimentica che l’azienda italiana è chiamata a fornire pneumatici che devono rispondere a caratteristiche specifiche imposte della FIA, e che alcune delle critiche arrivate soprattutto nei primi anni, erano per lo più dovute alle richieste esplicite della Federazione Internazionale e non al lavoro svolto da Pirelli.
Il rinnovo triennale ha comportato per Pirelli un impegno finanziario maggiore. “L’obiettivo per noi è soddisfare i piloti – ha commentato l’amministratore delegato Marco Tronchetti Provera sorridendo – e non è facile metterli tutti d’accordo. L’altro grande obiettivo è accontentare Stefano (Domenicali) e questo ci sta costando un po' troppo!”.
Bocche tassativamente cucite, sia da parte di Tronchetti Provera che di Domenicali, quando sono state chieste informazioni sull’entità finanziaria dell’accordo. Nel weekend di Doha le indiscrezioni in merito riportavano un aumento di 20 milioni di dollari che Pirelli dovrà garantire a Liberty Media, ed una riduzione del cinquanta per cento del costo che ogni squadra si accolla per il servizio in pista, cifra che oggi ammonta a 1,5 milioni di dollari a stagione. Ci sono poi vincoli sul fronte della sostenibilità, un settore nel quale la Pirelli è già molto attiva da tempo in tutti i suoi programmi.
L’ufficializzazione dell’accordo è stata presentata nella sede Pirelli di Milano Bicocca, alla presenza di Tronchetti Provera, Domenicali e tutto lo staff dirigenziale dell’azienda. Assente in extremis il presidente FIA, Ben Sulayem. Al decimo piano, intorno all’imponente torre di raffreddamento rimasta a testimoniare le attività industriali del secolo scorso, Domenicali ha risposto in merito ai motivi che hanno portato Liberty Media a preferire Pirelli a Bridgestone.
“Alla fine, si deve fare una scelta – ha spiegato il CEO di Formula 1 - i parametri tecnici sono stati valutati dalla FIA, ed è stato un passaggio assolutamente rilevante, poi abbiamo valutato positivamente la parte commerciale. Abbiamo ritenuto che fosse giusto andare avanti con continuità, ci sono molte sfide tecniche che ci attendono in futuro, così come molte opportunità commerciali. Crediamo che la scelta che abbiamo preso sia la migliore per la Formula 1”.
Tronchetti Provera ha sottolineato la validità dell’impegno in Formula 1 come palestra tecnica, esaltandone anche gli aspetti commerciali: “Per il noi il motorsport è un laboratorio a cielo aperto, Pirelli è presente in 350 campionati, e la Formula 1 rappresenta la sfida più impegnativa e prestigiosa. È stato fatto un grande lavoro, negli Stati Uniti c’è un boom d’interesse, ed è bello vedere quanta passione stia suscitando questo sport nelle nuove generazioni. Noi continueremo a fare la nostra parte, siamo specializzati nel risolvere problemi come abbiamo dimostrato in più occasioni, e questa esperienza ci aiuta a migliorare i nostri prodotti, in pista così come sulle vetture stradali”.
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