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F1 | Dietrofront della FIA: fermata l'indagine sui Wolff

Dopo la dura risposta della Formula 1 e dei team nelle ultime ore, la FIA ha fatto marcia indietro rispetto alla sua indagine su un potenziale conflitto di interessi tra il Team Principal della Mercedes Toto Wolff e l'amministratore delegato della F1 Academy Susie Wolff.

Mohammed bin Sulayem, Presidente della FIA, con Toto Wolff, Team Principal e CEO di Mercedes-AMG

È durata meno di quarantotto ore l'indagine che ha visto coinvolti Toto Wolff e sua moglie Susie, i quali erano finiti sotto indagine da parte della Federazione per un potenziale conflitto di interessi.

Tramite una nota ufficiale diffusa martedì, la FIA aveva comunicato come fosse venuta a conoscenza delle speculazioni da parte dei media in merito all'accusa di un potenziale scambio di informazioni di natura riservata tra un Team Principal di Formula 1 con un membro della Formula One Management, motivo per il quale aveva affidato al Dipartimento ‘Compliance’ il compito di esaminare la questione per vederci chiaro.

Poche ore più tardi era arrivata la dura risposta della Formula 1, della Mercedes e dei due coniugi Wolff, i quali avevano categoricamente negato lo scenario dipinto dalla Federazione, sottolineando anche di non aver ricevuto alcuna comunicazione dal dipartimento Compliance. Dato che si era ipotizzato che fossero stati proprio i team rivali a far partire l'indagine, il giorno dopo sono state proprio le squadre a prendere posizione postando ciascuna un tweet nel quale escludevano il loro coinvolgimento nella vicenda, riconoscendo la piena fiducia in Susie Wolff e prendendo le distanze dalla FIA: "Possiamo confermare di non aver presentato alcun reclamo alla FIA in merito alla presunta trasmissione di informazioni di natura confidenziale tra un Team Principal di F1 e un membro del personale della FOM", recitava il comunicato diffuso dalle scuderie. 

Dopo nemmeno ventiquattr'ore dalla presa di posizione da parte dei team, abbastanza per far scoppiare un vero e proprio caso mediatico, è stata la stessa FIA a fare un passo indietro, comunicando di aver concluso l'indagine avviata solamente due giorni prima. Un dietrofront che arriva alla vigilia della cerimonia di premiazione in cui verranno consegnati i premi ai vincitori dei vari campionati. 

"Dopo aver esaminato il Codice di condotta e la Politica sui conflitti di interesse della Formula One Management e aver confermato che sono in atto misure di protezione adeguate per mitigare qualsiasi potenziale conflitto, la FIA è convinta che il sistema di gestione della conformità della FOM sia sufficientemente solido da impedire qualsiasi divulgazione non autorizzata di informazioni riservate", si legge nel comunicato diffuso giovedì dalla Federazione.

"La FIA può confermare che non ci sono indagini in corso in termini di etica o disciplinari che coinvolgano alcun individuo. In quanto ente regolatore, la FIA ha il dovere di mantenere l'integrità del motorsport mondiale. La FIA ribadisce il suo impegno per l'integrità e la correttezza". 

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