F1 | Città del Messico: una campagna per calmare i fan di Perez
Max Verstappen ha già avuto un antipasto durante la premiazione del GP di Austin con una bordata di fischi dei tifosi di Checo, l'idolo di Città del Messico. Gli organizzatori della gara hanno lanciato da qualche giorno una campagna di fair play perché temono che ci possano essere intemperanze nei confronti dell'olandese, considerato la causa dell'attegiamento ostile che Sergio ha trovato nel team Red Bull.
È previsto un weekend caldo sul circuito Hermanos Rodríguez. Non per la temperatura ambientale (è atteso un massimo di 25 gradi) quanto per l’atteggiamento del pubblico locale nei confronti di Max Verstappen e della Red Bull. Il campione del mondo non ha colpe se non quello di guidare per la stessa squadra in cui corre l’idolo locale Sergio Perez, uno sportivo a tutto campo nel suo paese. Il volto di ‘Checo’ appare già nell’aeroporto di Città del Messico, e da quel momento diventa un compagno di viaggio.
Spot televisivi, cartelloni pubblicitari sparsi adiacenti il lungo viadotto Piedadi, una sorta di circonvallazione perennemente bloccata da traffico che circonda l’immensa capitale. Perez promuove di tutto, una marca di Tequila, una catena di supermercati, una compagnia assicurativa, oltre a gestire un suo store online nel quale vende una dettagliatissima linea di abbigliamento ed accessori con la sua firma. È un testimonial a tutto tondo, con un altissimo indice di popolarità.
Photo by: Red Bull Content Pool
Lo speciale casco di Sergio Perez per il GP del Messico
In Messico la Formula 1 è Checo Perez, e la deludente stagione 2023 ha innescato grandi strascichi polemici. Ovviamente il beniamino è al di sopra di ogni sospetto, e per giustificare il tracollo di performance visto da inizio estate, i suoi fans più accaniti sostengono che il trattamento che Checo ha ricevuto dalla squadra non sia stato e continua a non essere lo stesso riservato a Verstappen. Da qui il rancore verso Max, di cui abbiamo visto un primo antipasto domenica scorsa sotto il podio di Austin, con una folta rappresentanza di messicani che lo ha fischiato durante la cerimonia di premiazione.
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Sergio Perez con Helmut Marko, consulente Red Bull Racing: l'austriaco si dovrà preparare ai fischi
Gli organizzatori del Gran Premio del Messico hanno fiutato l’aria da tempo, ben coscienti che a partire dalle prove di domani ci sarà il rischio che ogni passaggio di Verstappen nel tratto Foro Sol, caratterizzato dalle enormi tribune che formano uno stadio, avvenga sotto una bordata di fischi. Per non parlare della cerimonia di premiazione. Per carcare di contenere il fenomeno gli organizzatori hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione all’insegna del fair play, con spot che vengono trasmessi dalle tv nazionali.
Il testimonial della campagna è Juan Manuel Correa. “La Formula 1 è passione, competenza e rivalità - spiega il pilota messicano di Formula 2 nello spot – ma a volta capita che la competizione in pista faccia salire molto la pressione e perdere il controllo. L’emozione sale sugli spalti, e si rischia di esprimere la passione in modo sbagliato. Questa non è la Formula 1. Nel nostro sport celebriamo il successo di tutto, e manteniamo una rivalità sana tra piloti e squadre. Quello che succede in pista, resta in pista”.
Nello spot viene riproposto il team radio di Abu Dhabi 2021, quando Verstappen via-radio esaltò l’aiuto del suo compagno di squadra con il messaggio “Checo is a legend”, così come alcuni casi nei quali i piloti sono stati fischiati al termine della gara. Basterà per evitare che domenica la premiazione (in caso di presenza sul podio di Verstappen) non si svolga sotto una bordata di fischi? I locali ci sperano, ma allo stesso tempo dicono che sarà molto difficile.
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