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Formula 1 GP degli Stati Uniti

F1 | Ad Austin Ricciardo tradito dal cedimento dei brake duct

Dopo una buona partenza in cui è stato in grado di recuperare due posizioni, la gara di Daniel Ricciardo si è complicata durante il secondo stint, quando ha ceduto un pezzo del deviatore di flusso che ingloba i brake duct, il quale è poi rimasto incastrato nella zona anteriore della vettura andando a togliere carico aerodinamico e ad alterare il bilanciamento della monoposto.

Daniel Ricciardo, AlphaTauri AT04

Il weekend del rientro di Daniel Ricciardo dopo l’infortunio non è stato dei più semplici, soprattutto per come è poi andata la gara della domenica, in cui diversi problemi hanno impattato in maniera negativa sul ritmo del pilota australiano.

Vi erano tante aspettative attorno all’australiano, che rientrava dopo un lungo infortunio che lo aveva tenuto lontano dalle piste dal venerdì del Gran Premio d’Olanda dello scorso agosto, portandolo così a saltare il resto del fine settimana a Zandvoort più altri quattro appuntamenti. Dopo un periodo di recupero durato quasi due mesi, tra fisioterapia e sessioni al simulatore per capire le condizioni della sua mano, Ricciardo ha fatto ritorno sui tracciati di gara lo scorso weekend ad Austin.

Da una parte, il pilota dell’AlphaTauri si è dovuto confrontare con una pista complessa, non solo per il layout, ma anche per la tipologia di asfalto che presenta numerosi dossi, i quali rendono difficile ottimizzare al meglio l’altezza da terra della vettura. Dall’altra parte, negli ultimi fine settimana la scuderia di Faenza ha introdotto importanti pacchetti di aggiornamenti che hanno in qualche modo modificato il comportamento della vettura, anche se non in maniera radicale. Proprio ad Austin era previsto anche un nuovo fondo. Per quanto il lavoro al simulatore possa dare le prime indicazioni, il lavoro in pista è fondamentale e, con una sola sessione a disposizione prima del parco chiuso, vi era poco tempo per trovare il miglior set-up.

Daniel Ricciardo, AlphaTauri AT04

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, AlphaTauri AT04

Dopo una sprint nel complesso comunque positiva, seppur fuori dai punti, Ricciardo ha preso il via della corsa della domenica dalla quattordicesima casella sulla griglia di partenza, guadagnando due posizioni allo spegnimento dei semafori. Con la sosta anticipata di Guanyu Zhou, l’australiano è così salito all’undicesimo posto, proprio alle spalle del compagno di casacca, mantenendo un distacco pressoché costante attorno ai 4 secondi.

Così come Ferrari e Mercedes, anche AlphaTauri aveva scelto di allungare il primo stint al fine di puntare su una strategia che prevedeva inizialmente una singola sosta, facendo rientrare il proprio pilota alle spalle sia delle due Alfa Romeo che delle due Williams, pensando di poter guadagnare sulla lunga distanza risparmiando il tempo di un pit stop. Al contrario, Yuki Tsunoda, che invece era certo di andare per le due soste, era rientrato davanti ai rivali, mettendosi in corsa per un posto in top ten.

Tuttavia, subito dopo aver montato il set di gomme hard, Ricciardo si è dovuto scontrare con il cedimento di una parte della sua monoposto, che ha compromesso in maniera definitiva la sua corsa. Infatti, proprio mentre si trovava nella scia di Logan Sargeant, sulla sua vettura ha ceduto una parte del deviatore di flusso accanto alle ruote anteriori che ingloba i brake duct, rimanendo incastrato per tutto il secondo stint nella zona della sospensione sinistra. Ciò non ha solo ostruito parte degli stessi condotti di raffreddamento dei freni che erano rimasti intatti, ma ha anche impattato negativamente l’andamento dei flussi nella parte sinistra della monoposto, con una perdita di carico e un conseguente sbilanciamento della vettura a livello aerodinamico. Qualcosa del genere era già successo l'anno passato sulla vettura di Max Verstappen proprio nel fine settimana del GP degli Stati Uniti, ma in quel caso il pezzo rimase attaccato al resto del deviatore, limitando in maniera importante i danni. 

Il pezzo che ha ceduto sulla vettura di Ricciardo rimanendo poi incastrato nel secondo stint

Photo by: Glenn Dunbar

Il pezzo che ha ceduto sulla vettura di Ricciardo rimanendo poi incastrato nel secondo stint

Date le circostanze, AlphaTauri ha poi deciso di effettuare una seconda sosta verso la fine montando la gomma soft in caso di Safety Car e, proprio nel momento del pit stop, il pezzo rimasto inizialmente incastrato è stato rimosso il pezzo da parte di un meccanico: "Purtroppo abbiamo subito dei danni... Ho detto alla squadra: 'Mi dispiace, ragazzi, non ho nulla in più [in termini di passo nel secondo stint] in questo momento. Non posso proprio fare nulla'. Questo ha reso la nostra gara piuttosto infelice. Nella migliore delle ipotesi, siamo una vettura da top 10 e, se si considerano i danni, siamo sicuramente fuori dai punti. Diciamo che la maggior parte della nostra giornata di oggi è stata all'insegna della sfortuna", ha spiegato Ricciardo.

“La gara di Daniel è stata più complessa: malgrado un buon inizio, ha subito danni a una parte del brake duct poco dopo il pit-stop, perdendo bilanciamento aerodinamico e ritmo. Questo lo ha fatto scivolare in fondo al gruppo. Abbiamo tentato di intervenire sperando in una Safety Car verso la fine, ma non ci sono stati incidenti e non abbiamo potuto recuperare posizioni”, ha poi aggiunto Jody Egginton, direttore tecnico della Scuderia di Faenza.

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