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Intervista
Formula 1 GP del Messico

F1 | Verstappen: "Liberiamoci della sprint, non dà soddisfazioni"

Max Verstappen ha sempre spiegato in modo chiaro di non essere un fan della sprint race e quanto successo ad Austin ha rappresentato un tassello in più per confermare che questo format non funziona. Il poco tempo a disposizione prima del parco chiuso ha tratto in inganno alcune squadre, con Red Bull che ha scelto un approccio conservativo. L'olandese ha inoltre rimarcato come una vittoria nella sprint non dia soddisfazione e che una F1 migliore passa da vetture più vicine, non dal format, per cui il suo suggerimento è quello di sbarazzarsi della sprint e concentrarsi su altri aspetti.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Ogni domanda posta a Max Verstappen in materia di “gara sprint” diventa un assist per esprimere il suo disappunto. Il campione del mondo non ama il format, ed argomenta senza filtri. Ieri a Città del Messico il discorso è iniziato parlando dell’impatto che ha avuto il weekend sprint sulla squalifica di Hamilton e Leclerc, poi Max è partito all’attacco, chiedendosi il motivo per cui la Formula 1 abbia deciso di introdurre questa format e indicando la via da percorrere secondo la sua visione di spettacolo in pista.

“Sappiamo che con quel format hai solo un’ora di tempo per mettere tutto a punto – ha commentato Max parlando della doppia squalifica – e se dopo scopri di avere un problema non c’è nulla che la squadra possa fare. Nel caso specifico di Austin l’unica possibilità poteva essere aumentare la pressione delle gomme, ma poi corri con quattro palloncini…”. In merito alle polemiche sulle verifiche post-gara, che hanno interessato solo quattro monoposto per quanto riguarda il controllo che ha portato alle squalifiche, Verstappen ritiene che si possa fare poco. “Se si decidesse di verificare tutte le vetture vorrebbe dire che la classifica ufficiale arriverebbe martedì – ha commentato sorridendo – il problema è che semplicemente è impossibile controllare tutto”.

“Credo che nessuna squadra voglia correre il rischio di essere illegale – ha aggiunto Max – e i controlli casuali sono un buon deterrente. Ma non è possibile controllare ogni singola parte di tutte le vetture, avremmo bisogno di altre 100 persone. Credo però che se dal controllo di una monoposto emerge una criticità, dovrebbe essere controllata anche l'altra di quel team, visto che normalmente i setup dei compagni sono uguali o molto simili”.

Max Verstappen ha vinto l'ultima sprint negli USA, laureandosi campione del mondo per la terza volta al termine della sprint in Qatar

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Max Verstappen ha vinto l'ultima sprint negli USA, laureandosi campione del mondo per la terza volta al termine della sprint in Qatar

Sbarazziamoci dei weekend sprint…

C’è però un’altra possibilità secondo Verstappen per evitare quanto accaduto ad Austin, e non si lascia pregare per sottolinearla. “Penso che dovremmo semplicemente sbarazzarci dei weekend sprint, così tutti potranno regolare la propria macchina come accade di solito, quanto è successo ad Austin non sarebbe avvenuto in un fine settimana normale. Anche noi siamo stati condizionati, siamo stati un po' troppo conservatori, ma è comunque meglio dello scenario opposto”.

“Ma (in merito al format sprint) mi chiedo sempre: perché? Perché dobbiamo provare a inventare qualcosa? Penso che il nostro prodotto funzioni al meglio se ci assicuriamo che le monoposto siano competitive e che rimangano tali per molto tempo. Perché inventiamo sempre cose nuove? Sembra quasi una follia, dobbiamo sempre inventare qualcosa. Voglio dire, nel calcio non cambiano le regole, è così da 100 anni. Perché all'improvviso noi abbiamo bisogno di inventare altre cose per cercare di renderlo divertente?”.

“Credo che il successo del nostro sport passi dall’avere tante monoposto vicine che si contendono una vittoria – ha concluso Max - se hai quello non hai bisogno di un format sprint. L’obiettivo deve essere quello di avvicinare la performance delle squadre, è questo l’aspetto principale. Poi si può lavorare per favorire i sorpassi, per non avere problemi quando si segue un avversario, ma l’aspetto cruciale è avere più squadre in lotta per la vittoria, questo rende il nostro sport interessante. E aggiungo che a me vincere una gara sprint non dà soddisfazione, poi facciano quello che vogliono, ma per quanto mi riguarda trovo questo format davvero poco interessante”.

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