F1 | Verstappen: "Le parole di mio padre? E' schietto, ma non bugiardo"

Per Max Verstappen il mercoledì di Jeddah è stato un giorno duro. Mentre papà Jos ha disertato la trasferta in Arabia Saudita (ufficialmente impegnato in un rally) Max ha dovuto affrontare una conferenza stampa in cui non c'è stata una sola domanda relativa alla vittoria in Bahrain o alle aspettative sul weekend che scatterà domani.

A tenere banco sono state le dichiarazioni rilasciate da papà Jos (“Ci sarà tensione fino a quando Horner rimarrà nella posizione attuale, la squadra rischia di esplodere. Fa la parte della vittima, quando è lui a causare i problemi”) ed è toccato a Max difendere sé stesso e il padre dal fuoco di domande, dribblando le più insidiose e affermando diversi concetti.

Verstappen non sembra intenzionato a lasciare la Red Bull, si dissocia da vicende che non sono legate al suo ruolo di pilota e spera di riportare quanto fa in pista al centro della scena. Nessun dubbio anche nel confermare la fedeltà ed il legame con papà Jos, così come nessun dubbio nel mettere la competitività della squadra al primo posto, indipendentemente da chi sarà al vertice.

Come sono stati per te gli ultimi giorni?
“Rilassanti, ho trascorso alcuni giorni a Dubai. Ha anche piovuto, il che è piuttosto strano da quelle parti”.

Quanto è difficile isolarsi dalle speculazioni che girano intorno alla squadra?
“Non credo sia una questione di isolamento, in Bahrein abbiamo visto che i rumors non influiscono sulle prestazioni della squadra. Poi è ovvio che sarebbe meglio non sentire nulla del genere, ma abbiamo dimostrato di essere tutti concentrati sul nostro lavoro”.

Tuo padre ha fatto dei commenti molto taglienti, descrivendo la squadra a rischio di esplosione. È un’opinione che condividi?
“Sono un pilota, e onestamente non so cosa accade ai piani alti. Sono pagato per guidare la monoposto, ed è su questo che mi concentro”.

Ma in merito al rischio che la squadra possa esplodere, sei d'accordo con l’opinione di tuo padre?
“Non lo so, e spero di no! Non credo che possa accadere, è un’azienda forte, una squadra forte, con molti membri del team molto forti”.

Hai parlato con tuo padre dopo i commenti che ha rilasciato?
“Sono stato con lui fino a ieri, parliamo continuamente, siamo una squadra: io, mio padre e Raymond (Vermeulen, il manager di Max) e sarà sempre così. Credo che da parte mia non abbia importanza essere schierato da una parte o dall'altra, poi ovviamente, come figlio di mio padre, sarebbe strano stare da una parte diversa. Ma voglio davvero concentrarmi solo sul lato prestazionale delle cose, e spero che si torni presto a parlare di ciò che accade in pista”.

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing con Jos Verstappen

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Credi che potrai restare insieme a Christian?
“Beh, al momento siamo qui insieme”.

Ma credi che lo scenario all’interno della squadra potrà cambiare?
“Ho sentito tante storie a riguardo, ma da parte mia ciò che desidero è avere un ambiente tranquillo in cui tutti siano felici di lavorare. Per il resto non mi importa chi è coinvolto o meno”.

Sei sicuro che rimarrai fino in Red Bull fino al termine del tuo contratto?
“È sempre stata l'intenzione da quando ho firmato il contratto che mi lega alla squadra, per questo motivo abbiamo firmato così a lungo termine (fine del 2028). Poi c’è sempre l’aspetto legato alle prestazioni, e ovviamente dal 2026 in poi sarà c’è un punto interrogativo legato ai nuovi regolamenti, ma è un aspetto di cui ero cosciente quando ho firmato il contratto. Allo stesso tempo sono cosciente di cosa ha fatto per me questa squadra, per la mia carriera, e la mia intenzione è assolutamente quella di restare in questo team. Mi diverto davvero e sono davvero felice”.

Puoi immaginarti un giorno al volante di una Mercedes?
“(Max sorride) Beh, credo che nessuno avrebbe mai immaginato il passaggio di Lewis alla Ferrari. Al di là della Formula 1, credo che nella vita sia difficile prevedere tutto quello che accadrà, cosa ti succederà intorno o cosa potrà influenzare le scelte. Il mio approccio alla vita è di non pensare molto a ciò che potrebbe accadere, sono molto rilassato e contento della squadra. Non vedo motivi per andarsene”.

Quanta fiducia hai nel progetto power unit Red Bull 2026?
“Oggi è impossibile da sapere, è tutto in evoluzione, ma so che molte persone stanno lavorando duramente sul progetto”.

Sei stato chiaro nel dire che vuoi restare in F1 con la Red Bull. Allo stesso tempo, vuoi continuare il percorso professionale con tuo padre e Raymond?
“Sicuramente non mi vedo in F1 senza il loro supporto”.

Credi che sarà possibile mettere da parte le divergenze emerse in queste ultime settimane?
“Penso che chiunque, anche dopo delle discussioni, possa sempre chiarirsi e risolvere. Siamo adulti e abbiamo molto rispetto reciproco. Non sono sempre stato d’accordo con tutto e tutti, e quando è accaduto è stato anche bello discutere e chiarirsi. Credo che accada in qualsiasi relazione”.

È un problema per te che tuo padre parli in questo modo? C’è chi associa le sue parole al tuo punto di vista.
“Lo capisco, e ovviamente io e mio padre siamo molto legati. Ci sentiamo tutti i giorni, ma allo stesso tempo non sono il tipo a cui piace parlare molto di certe cose. Ripeto: voglio solo concentrarmi sulla guida, e se ci sono problemi cerchiamo di risolverli all'interno del team”.

Credi che tuo padre abbia qualche rimorso per quei commenti?
“Non l'ho chiesto, ma da come conosco mio padre posso dire che è sempre molto schietto ma di certo non un bugiardo”.