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Intervista

F1 | Russell: "Max in Mercedes? Bella sfida, ma potrei batterlo"

Le voci su un possibile approdo di Verstappen in Mercedes nel caso qualcosa si rompesse in Red Bull si sono sparse anche nel paddock di Jeddah. Russell non sa ancora chi sarà il suo compagno nel 2025, ma è certo che, nel caso arrivasse l'olandese, sarà il grado di batterlo dopo aver già fronteggiato Hamilton nelle ultime tre stagioni.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, pole man Max Verstappen, Red Bull Racing, George Russell, Mercedes-AMG F1 Team, in the post Qualifying Press Conference

Le ultime settimane sono state piuttosto turbolente nel mondo della Formula 1, con le due indagini nei confronti di confronti del Team Principal della Red Bull Christian Horner e del Presidente della FIA Ben Sulayem a fare da copertina.

In particolare, quella che ha coinvolto la figura di riferimento per la squadra di Milton Keynes ha aperto anche a possibili scenari che rappresenterebbero un vero terremoto, andando a coinvolgere più aspetti del team. Jos Verstappen ha gettato altra benzina sul fuoco dopo il Gran Premio in Bahrain, sostenendo che il team andrà incontro a un futuro difficile se Horner deciderà di non lasciare il suo incarico, creando una sorta di spaccatura all’interno della squadra.

Dichiarazioni di un certo peso che, chiaramente, hanno aperto anche a ipotesi, tra cui quella di un addio di Max Verstappen ai colori della Red Bull per approdare in Mercedes. Nel caso l’affare andasse mai in porto, Toto Wolff avrebbe un nome di peso per sostituire il partente Lewis Hamilton e, inoltre, andrebbe a togliere uno dei tasselli su cui la squadra di Milton Keynes ha costruito i propri successi nel corso degli ultimi anni.

George Russell, Mercedes F1 W15

George Russell, Mercedes F1 W15

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Lo stesso Team Principal della Mercedes ha lasciato la porta aperta a un possibile arrivo dell’olandese, ma ha anche tentato di calmare le acque sostenendo come, quantomeno al momento, Verstappen non abbia motivi per lasciare Red Bull, dove gode della vettura più veloce del lotto. La situazione continuerà ad evolversi nelle prossime settimane, ma Russell ha già spiegato che sarebbe pronto ad accogliere il tre volte campione del mondo in caso di approdo nel team della Stella.

Il britannico ritiene che qualsiasi squadra di F1 dovrebbe cogliere al volo l'opportunità di ingaggiare Max Verstappen, dato il suo valore: "Penso che ogni squadra voglia avere la migliore formazione di piloti possibile. In questo momento, Verstappen è il miglior pilota sulla griglia, quindi se una squadra avesse la possibilità di ingaggiare Max, la sfrutterebbe al 100%”.

"Penso che la questione sia più dall'altra parte, più dalla sua parte e da quella della Red Bull. Ovviamente ci sono tante cose in ballo. Non sappiamo cosa stia succedendo veramente a porte chiuse e, in definitiva, non sono affari nostri in questo momento. Sarà emozionante".

Russell è fiducioso di poter essere all'altezza di chiunque prenda il sedile vacante della Mercedes, avendo già fronteggiato Lewis Hamilton nel corso di queste tre stagioni passate assieme, ma è conscio che con Verstappen sarebbe un'altra sfida particolarmente tosta, dato il valore dell'olandese: "Questa è la mia terza stagione al fianco di Lewis [Hamilton], il più grande pilota di tutti i tempi", ha detto Russell.

Russell con Hamilton e Verstappen

Russell con Hamilton e Verstappen

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

"Sento di aver fatto un buon lavoro al suo fianco. Quindi, chiunque si schieri al mio fianco l'anno prossimo o negli anni a venire, sono ben accetto e accetto la sfida. Si vuole sempre confrontarsi con i migliori. Ma alla fine per me è importante concentrarmi su me stesso. Credo in me stesso, credo di poter battere chiunque sulla griglia. Bisogna avere questa mentalità. Avere Lewis come punto di riferimento negli ultimi due anni è stato fantastico", ha aggiunto il britannico.

Mercedes arriva in Arabia Saudita al termine di un weekend in Bahrain considerato globalmente positivo, anche se il team non ha concretizzato quanto e come avrebbe potuto. Dei problemi di surriscaldamento che hanno coinvolto sia la Power Unit che la batteria hanno costretto a scendere di potenza, perdendo almeno 15 secondi sul tempo di gara, a cui va aggiunto il tempo perso legato all’effetto che il lift and coast alla fine dei rettilinei ha avuto sugli pneumatici.

Secondo Russell, infatti, la Mercedes avrebbe avuto il potenziale di lottare quantomeno per un posto sul podio se non fosse stata rallentata dai problemi, come si era visto dalle prime indicazioni sul passo gara riscontrate nelle libere. Se sul giro secco le mappature erano un pochino più aggressive dei rivali, sulla lunga distanza il range era più in linea con gli avversari più diretti.

“Le nostre conclusioni [dal Bahrain] è che la vettura ha del potenziale. Abbiamo visto un buon passo in FP2 ed era vero e anche quando gli altri sono saliti come mappature eravamo veloci. In gara abbiamo avuto un problema con il raffreddamento che ci ha colto di sorpresa, che ci ha fatto perdere almeno 15 secondi per la batteria e il fatto di aver diminuito la potenza, ma penso anche di più se si considera pure l’effetto che ciò ha avuto sulle gomme. Penso che saremmo stati nella lotta per il secondo posto o per il podio”, ha spiegato Russell.

La configurazione più chiusa usata dalla FP2 e che ha poi creato problemi di surriscaldamento in gara

La configurazione più chiusa usata dalla FP2 e che ha poi creato problemi di surriscaldamento in gara

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

I problemi di surriscaldamento sono nati a causa di un errore nella gestione delle aperture lungo la carrozzeria, sottostimate rispetto alle reali necessità. Gli ingegneri sono in realtà rimasti sorpresi, perché anche nella seconda sessione di libere avevano girato con una configurazione simile a quella poi sfruttata in gara, ma senza evidenziare particolari difficoltà. Solo nel pomeriggio avevano girato con una carrozzeria più aperta, ma quando le temperature ambientali erano sensibilmente più alte.

“Penso che abbiamo fatto un errore, sarebbe bastato poco, aprire la carrozzeria un pochino di più. Ma non sappiamo come sono caduti in questo problema, non abbiamo cambiato nulla dai test e dalla FP2, siamo rimasti sorpresi sabato”, ha raccontato Russell. Un tema che indubbiamente sarà da verificare con attenzione nel corso di questo fine settimana: in Arabia Saudita si attendono temperature più calde e, su un tracciato cittadino in cui è difficile sorpassare, il rischio è quello di rimanere a lungo nella scia sporca di un'altra vettura.

Uno dei temi di cui Russell aveva discusso prima del Bahrain era quello del saltellamento, con una W15 molto bassa anche nelle prime libere, tanto che è stata poi alzata prima delle qualifiche per evitare un consumo eccessivo del pattino sotto il fondo. Tuttavia, Russell crede che Mercedes abbia la situazione sotto controllo: “Penso che tutti i team abbiano più o meno capito come gestire il saltellamento, ma con queste vetture a effetto suolo si vogliono vetture più basse possibile e molto rigide, quindi devi fare dei compromessi. È una sensazione simile agli ultimi due anni, ma meno invasiva, ma il saltellamento lo si vedrà su ogni vettura in certi momenti della stagione”.

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