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Formula 1 Presentazione McLaren

F1 | Tecnica McLaren MCL38: inutili furbate e soluzioni innovative

La squadra di Woking si è limitata ad emettere un comunicato alle 8:58 ora inglese, seguito dalla pubblicazione delle foto in studio della MCL38, prima che la vettura facesse filming day a Silverstone. La macchina papaya è stata mostrata in una versione standard da presentazione (alcuni particolari del fondo sono stati vergognosamente cancellati con Photoshop), ma ha mostrato alcune soluzioni tecnicamente molto interessanti, Scopriamole insieme...

McLaren MCL38

La McLaren ha diffuso le prime immagini della nuova monoposto alle 8:38 ora inglese. Lo staff di Andrea Stella ha scelto quel momento per esaltare il fatto che la macchina 2024 si chiama MCL38. Ormai in F1 siamo arrivati ai parossismi, per cui non c’è più bisogno di sorprendersi di niente.

La Mercedes, nei rendering della W15 mostrati questa mattina, ha aggiunto un braccio della sospensione anteriore con un gioco di Photoshop, per prendere in mezzo chi aveva schiarito le foto distribuite, per scoprire alcuni particolari della macchina di Brackley. I buontemponi di Woking, invece, hanno pensato di cancellare sempre con Photoshop alcune parti del fondo, visibili in uno scatto e sparite in un altro.

McLaren MCL38

McLaren MCL38

Photo by: McLaren

Quei ritocchi a Photoshop!

Insomma nel Circus si gioca a guardie e ladri, nascondendo per qualche ora soluzioni che poi sono diventate visibili nei rispettivi shakedown in pista a Silverstone. Bambinate, specie quando si cerca di dare delle motivazioni a queste pagliacciate parlando della volontà di proteggere la proprietà intellettuale di certe soluzioni che non si vuole far copiare troppo in fretta.

Macchina standard per la presentazione?

La vettura “papaya” messa davanti a un telo arancione nella hall della factory di Woking si è mostrata con un look tipico da presentazione. A prima vista è sembrata una macchina leggermente evoluta rispetto a quella che aveva chiuso la stagione 2023 ad Abu Dhabi, ma con un occhio più attento sono emerse alcune soluzioni interessanti che indicano qual è la direzione che sta prendendo lo staff tecnico che si è rinforzato con l’arrivo di Rob Marshall, come Direttore Tecnico, responsabile dell’ingegneria e del design e di David Sanchez, responsabile del concetto del veicolo e delle prestazioni.

McLaren MCL38, dettaglio del muso e dell'ala anteriore

McLaren MCL38, dettaglio del muso e dell'ala anteriore

Photo by: McLaren

La bocca è più alta e stretta

La McLaren, infatti, sebbene abbia provato a “mimetizzarsi” ha dato qualche spunto interessante di analisi. La bocca dei radiatori all’imbocco delle pance va in controtendenza: l’idea non è di seguire chi ha cercato una presa più stretta e larga posta alla massima altezza. L’aerodinamico Peter Prodromou ha scelto un altro percorso puntando su una bocca quasi quadrata che è larga la metà delle altre, ma è più alta. L’effetto è che la portata d’aria ai radiatori della power unit Mercedes è sostanzialmente la stessa, ma la pancia è decisamente più… sfiancata.

McLaren MCL38

McLaren MCL38

Photo by: McLaren

Pancia più indietro e niente vassoio

Altro particolare interessante è che è sparito il vassoio inferiore, mentre è comparso un piccolo profilo alare superiore, che si protende in avanti ed è indispensabile perché fa da appoggio al supporto degli specchietti. Rispetto alla MCL60 che ha chiuso il mondiale 2023, infatti, la bocca dei radiatori è stata arretrata dietro alla proiezione del retrovisore, mentre il vassoio sporgeva in avanti fino all’attacco frontale dell’Halo.

McLaren MCL38, dettaglio della bocca dei radiatori con la sporgenza superiore

McLaren MCL38, dettaglio della bocca dei radiatori con la sporgenza superiore

Photo by: McLaren

Spunta un labbro superiore come sulla RB20!

E non deve stupire se la soppressione del vassoio e la comparsa di un prolungamento superiore della pancia corrisponda a quanto si è potuto vedere nelle foto rubate della Red Bull RB20 scattate ieri durante il filming day a Silverstone. Le due squadre più competitive e progredite a livello aerodinamico alla fine dello scorso campionato, hanno imboccato lo stesso filone di sviluppo che sembra discostarsi dagli altri.

Il sottosquadro assicura una maggiore portata d’aria verso il fondo ed è interessante segnalare una sporgenza ogivale del telaio: si tratta di un rigonfiamento che si notava anche sulla Red Bull RB19 e che potrebbe funzionare da convogliatore di flusso, quindi con una funzione aerodinamica.

McLaren MCL38, dettaglio della fiancata spiovente

McLaren MCL38, dettaglio della fiancata spiovente

Photo by: McLaren

Fiancata spiovente con l'argine

La fiancata della MCL38 è spiovente: nella vista laterale mostra una linea meno tirata e più curvilinea perché nel bordo esterno c’è l’argine allo scavo poco profondo e molto largo. In basso si osserva un canale maggiorato sopra al marciapiede, grazie a radiatori più inclinati e leggermente rialzati.

L’attenzione si è concentrata nella parte centrale della vettura, quella che è destinata a produrre il 60 per cento del carico aerodinamico, ma ci sono cambiamenti anche nella parte anteriore: il muso è più piatto rispetto al 2023 e il naso si appoggia sempre al secondo elemento dell’ala, visto che il profilo principale è a sbalzo con un piccolo cucchiaio centrale.

Sospensione anteriore pull rod

La sospensione anteriore resta a schema pull rod, ma è meritevole osservare come i bracci siano stati adeguatamente separati per assicurare ciascuno la laminazione di un flusso destinato a diversi elementi aerodinamici: i canali Venturi, piuttosto che il sottosquadro o le bocche di raffreddamento. Insomma si è cercata una pulizia e una separazione dell’aria alla ricerca della massima efficienza. Il braccio posteriore del triangolo superiore è stato decisamente inclinato verso il basso per massimizzare l’effetto anti dive.

McLaren MCL38, dettaglio del retrotreno

McLaren MCL38, dettaglio del retrotreno

Photo by: McLaren

Dietro c'è il push e il multilink

La sospensione posteriore resta a schema push rod, anche se la geometria è stata completamente rivista con i bracci multilink per cercare soluzioni meccaniche più efficienti nel limitare l’usura delle gomme.

L’airbox mantiene le due orecchie ai lati della presa motore nel roll bar triangolare. Il cofano motore mantiene una piccola deriva che fa da cresta, mentre alla radice c’è un vistoso bazooka che porta l’aria calda in coda. Non mancano le branchie laterali per evacuare la temperatura generata dal radiatore centrale sistemato sopra alla power unit Mercedes.

L’ala posteriore, come quella davanti, non è l’espressione dello sviluppo che la McLaren ha portato avanti in galleria del vento in vista della prima gara in Bahrain. Confermato il supporto mono pilone in continuità con l’anno scorso.

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