F1 | Sainz: "Sto meglio, ma alzerò il braccio se non sarò ok"
Lo spagnolo è ottimista per il suo ritorno al volante della Ferrari #55 dopo l'intervento di appendicite che ha subito d'urgenza a Jeddah. Carlos effettuerà le due sessioni di prove libere, ma è consapevole di non essere già in perfetta forma, valutando anche l'opportunità di fermarsi se non dovesse essere pronto a sostenere l'intero weekend.
A dare l’okay definitivo saranno le due sessioni di prove libere in programma domani, ma Carlos Sainz si è detto molto fiducioso in merito alle possibilità di essere regolarmente al via del Gran Premio d’Australia.
Dopo l’intervento chirurgico subito a Jeddah, Sainz ha affrontato dei giorni non facili, prima il riposo forzato nella sua abitazione di Madrid, poi il lungo viaggio in direzione Melbourne. Solo negli ultimi giorni ha potuto riprendere l’allenamento in palestra e, per sua stessa ammissione, la sua forma fisica non sarà delle migliori.
Sainz ha confermato che sarà il primo ad alzare il braccio qualora non si sentisse pronto per il weekend, il suo stato fisico sarà valutato anche dai medici della FIA che stanno monitorando la situazione. Carlos ha chiesto consigli anche ad Alexander Albon (che nel 2022 si trovò nella stessa situazione) e alla fine si è confermato ottimista, tutto fa pensare che lo rivedremo regolarmente al via della gara di domenica.
Come sono state le ultime due settimane e come ti stai preparando per tornare in pista questo weekend?
“Sto bene, ogni giorno che passa mi sento sempre meglio, ma la prima settimana è stata dura, ho trascorso molto tempo a letto. Poi ho iniziato a migliorare e sono fiducioso di poter salire in macchina domani”.
Hai subito un intervento chirurgico pochi giorni fa e ti senti già pronto per guidare una F1…
“Prima di tutto credo che questo sia possibile grazie ai progressi che la medicina ha fatto negli ultimi 20-30 anni. Mio padre ebbe un problema simile molti anni fa e subì un intervento più invasivo, oggi grazie alla laparoscopia si fanno tre piccolissimi fori e questo dimezza i tempi di recupero. Sarò al 100%? Sicuramente no. Non è una bugia, al 100% ci arrivi quando puoi allenarti per dieci giorni e completare le sessioni al simulatore, cose che non ho potuto fare. Ma ho una sensazione positiva, vedremo come mi sentirò domani”.
Carlos Sainz, Scuderia Ferrari
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Com'è stato vedere un altro pilota guidare la tua monoposto? Cosa ne pensi del debutto di Ollie?
“Non è stata una bella sensazione fare lo spettatore, soprattutto dopo un inizio di stagione così forte. Vedere quanto fosse competitiva la macchina a Jeddah mi ha fatto ovviamente pensare ai punti persi. Poi sabato sono riuscito ad essere in pista prima della gara, i medici mi hanno consigliato di fare una passeggiata dopo l'operazione così, invece di camminare nella mia camera d'albergo, sono andato nel paddock e ho guardato la gara con i miei ingegneri".
"Ho cercato di aiutare Bearman per quel che potevo, credo che Ollie abbia fatto davvero un ottimo lavoro. Sono d'accordo con Charles, i giovani piloti oggi sono molto preparati, lavorano sul simulatore e i test con le monoposto di due stagioni precedenti aiutano molto. Ma Ollie è stato bravo soprattutto nel gestire la pressione”.
Tornando a Jeddah, ci avevi detto inizialmente che non ti sentivi bene a causa di un’intossicazione alimentare. Come ti sei accorto che il problema era un altro?
“Mercoledì quando sono arrivato nel paddock ho iniziato a sentirmi davvero male, e i sintomi erano quelli classici di un'intossicazione alimentare. Ho avuto la febbre molto alta, ma giovedì grazie anche ai farmaci sono riuscito a saltare in macchina".
"A fine giornata mi sono però reso conto che non potevo andare avanti così per tutto il fine settimana e, soprattutto, è diventato chiaro che se non fossi migliorato sarei dovuto andare in ospedale, ed è quello che è successo. Mi è stata diagnosticata un'appendicite, cosa non semplice da diagnosticare perché le mie analisi non erano molto chiare e non avevo i sintomi classici di chi ha questo problema. I medici erano però convinti che la diagnosi fosse quella, e mi hanno sottoposto all'intervento. Appena è terminato è stato un grande sollievo… mi sono subito sentito molto meglio!”.
Cosa ti aspetti dalla giornata di domani? Hai messo in conto anche la possibilità di non farcela?
“Vedendo gli esercizi che riesco a fare in palestra credo che sarò pronto a salire in macchina. Detto questo, ovviamente non sono stupido, se non mi sentirò bene sarò il primo ad alzare la mano e dire che mi servono altre due settimane di recupero. Questo è il piano concordato insieme alla FIA, domani farò un altro controllo con i medici della Federazione, stanno monitorando i miei progressi".
"E aggiungo che sono il primo a non voler peggiorare le cose, sarò molto chiaro sulle mie condizioni e tutto il resto. Tornando al giovedì di Jeddah, non sarei salito in macchina se non fosse stato possibile, ho completato 26 giri, ed anche se non sono stati facili da fare, ho comunque terminato il programma”.
Che tipo di problemi potresti avere domani?
“Ho trovato molto supporto da Alex Albon, anche lui ha attraversato una situazione simile. Gli ho chiesto delle informazioni sul ritorno in macchina e lui mi ha confermato che all'inizio si era sentito po' strano ma poi si è subito adattato velocemente. Vedremo, alla fine la risposta arriverà quando sarò in macchina, quello che posso dire ora è che sto molto meglio di ieri, e ieri stavo molto meglio di due giorni fa. Quindi anche grazie a questi progressi sono abbastanza ottimista”.
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