F1 | Red Bull: "Il telaio ribassato rende il pull davanti efficace"
Red Bull è stata tra le prime squadre ad adottare lo schema pull rod all'anteriore nell'attuale ciclo tecnico, facendone un punto cardine del progetto. Paul Monaghan ha spiegato i vantaggi di questa soluzione e come gli interventi sul telaio dovuti ai nuovi regolamenti abbiano favorito la reintroduzione di questo schema.
La stagione 2024, la terza dell’attuale ciclo regolamentare, ha visto altri team passare alla sospensione anteriore a schema pull rod, andando a riprendere soluzioni già viste su altre monoposto, in particolare Red Bull e McLaren.
Le ultime in ordine di tempo a passare a questo schema sono state Sauber e Racing Bulls, per quanto la squadra di Faenza condivida parte del DNA della monoposto della RB19, andando a ripescare idee e concetti che hanno portato la squadra di Milton Keynes ad essere il riferimento della griglia. La scelta in casa Sauber è stata dettata soprattutto dai vantaggi aerodinamici che garantirebbe il pull rod in questo specifico set regolamentare.
Gli ingegneri della squadra svizzera avevano già pianificato il cambio di schema ben prima dell’arrivo di Key al timone del team, ma lo stesso direttore tecnico ha accolto positivamente questa scelta, dato che l’aveva adottata anche nel suo percorso in McLaren. Secondo Key, il pull rod all’anteriore garantirebbe sensibili vantaggi aerodinamici su queste vetture a effetto suolo, con benefici che superano gli aspetti negativi, tra cui la difficoltà di accesso e di intervento per le regolazioni.
Confronto della sospensione anteriore della Sauber C44: la squadra elvetica ha scelto di passare al pull rod nel 2024
Foto di: Giorgio Piola
Sebbene si trattasse di uno schema che nel precedente ciclo regolamentare era ormai caduto in disuso dal 2016, quando la Ferrari decise di abbandonarlo a favore del push rod per la SF16-H, la nuova generazione di auto ha permesso di riscoprire quello layout anche all’avantreno e non solo al retrotreno. L’attuale ciclo tecnico ha infatti lasciato spazio a più combinazioni a livello meccanico. Vi sono squadre che hanno scelto il pull rod all’anteriore e il push rod sull’asse posteriore, team che hanno percorso la strada inversa, ma anche scuderie che hanno optato per lo schema a puntone sia davanti che dietro.
Red Bull è stata tra quelle squadre che hanno subito puntato sullo schema pull rod all’anteriore con una scelta decisa, poi mantenuta anche nei due anni successivi. La casa di Milton Keynes non è sorpresa che anche altri rivali si stiano approcciando verso questa strada e ha offerto qualche dettagli in più sui vantaggi garantiti da questa soluzione e sul perché sia tornata in voga dopo anni di assenza.
Sul piano aerodinamico, lo schema a tirante all’avantreno garantirebbe un doppio beneficio su questa generazione di vetture: da una parte garantirebbe un blocco minore nel passaggio dei flussi, dall’altra permetterebbe di gestire con maggior semplicità la scia sporca degli pneumatici in una zona molto sensibile della monoposto. Fino alla scorsa generazione di auto, infatti, gli ingegneri cercavano di gestire i flussi con i bargeboard, i quali sono però stati sostanzialmente eliminati con l’introduzione dei regolamenti 2022. Per questo i team hanno dovuto trovare altre soluzione per tentare di controllare o ridurre le turbolenze e, secondo alcuni ingegneri, il pull rod garantirebbe benefici proprio sotto questo aspetto.
Sospensione anteriore Red Bull Racing RB20
Foto di: Giorgio Piola
“Se si considera un push-rod, si tratta di un elemento della sospensione più ingombrante, quindi blocca maggiormente il passaggio dell’aria. Con una sospensione pull-rod, se si riesce a farla funzionare nel modo corretto nella parte inferiore del telaio, si ottengono alcuni vantaggi, a partire dalla rigidità”, ha spiegato Paul Monaghan, Chief Engineer della Red Bull. È importante tenere a mente, infatti, che i nuovi regolamenti hanno anche limitato le possibilità dei team sull'utilizzo di alcuni elementi, come l'interter, proibito in favore di soluzioni più semplici.
Tra le motivazioni che hanno spinto alcune squadre a tornare nuovamente sullo schema a tirante vi sono anche le modifiche ai telai volute dalla FIA con il nuovo ciclo tecnico. Fino alla scorsa generazione, gli ingegneri prestavano grande attenzione in merito ai flussi dietro il muso e l’ala anteriore, soprattutto con l’utilizzo dei turning vanes o del famoso “mantello” per tentare di gestire l’aria nel modo più congeniale. Al contrario, da questo punto di vista i regolamenti 2022 si sono dimostrati restrittivi in quella zona, alla ricerca della massima pulizia con forme ben più semplici.
Inoltre, l’altezza del telaio è stata rivista rispetto alla precedente generazione di vetture. Questi elementi hanno permesso di ripensare gli elementi della sospensione: “Con il nuovo regolamento, l'altezza del telaio non è così elevata come quella delle vetture 2020 e 2021. E se si abbassa la parte superiore del telaio, si perde anche l'angolo con cui è pensato il push-rod. Quindi, per un determinato carico verticale, quanto più basso è il telaio, tanto più è necessario un carico maggiore per far funzionare il push-rod”.
Sospensione anteriore della RB20
“Per questo se si riesce a trovare una soluzione meccanica migliore e riesci a farla funzionare, gestirla all’interno del telaio e trovare un modo semplice per accedervi per le regolazioni, allora c’è una miglior strada da percorrere, ovvero la pull rod”, ha aggiunto Monaghan, spiegando perché lo schema a tirante è tornato ad essere una soluzione molto valida dal 2022 in poi. Per riuscire a facilitare gli interventi dei meccanici che devono agire sui cinematismi interni della sospensione, gli ingegneri hanno anche lavorato sulla disposizione degli elementi e sulla creazione di un pozzetto piuttosto ampio da cui accedere.
“Molto dipende da dove si sceglie di far incastrare il puntone del push rod nella parte alta del telaio, oppure dove riesci a posizionare il tirante del pull rod in termini di altezze durante la fase di sviluppo. Si tratta di un elemento chiave, perché ciò che cerchi di fare è proprio gestire l’altezza da terra all’anteriore e con queste vetture non si ha una finestra di lavoro particolarmente ampia. Quindi se una sospensione non è progettata bene e l’integrazione nel telaio non è ottimizzata, facendoti perdere libertà in termini di regolazioni sull’altezza da terra, allora le prestazioni ne risentiranno negativamente”.
“Una volta che si è scelto su quale schema puntare e una volta che si sono compresi i compromessi in merito al packaging, si tratta solo di una questione di quanto e come riesci a integrarla nel telaio”.
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