F1 | Cardile: "Curiamo le debolezze, ma crediamo nella SF-24"
Il direttore tecnico del telaio fa il punto della situazione prima del GP d'Australia: l'aretino è soddisfatto del lavoro invernale svolto, ma è consapevole che c'è un gap da colmare con la Red Bull. Enrico crede nel lavoro di sviluppo sulla rossa nella speranza di "recuperare terreno nei confronti di chi al momento occupa le prime posizioni”.
La Ferrari affronta la trasferta più lontana, quella in Australia con l’intento di estrarre il massimo del potenziale dalla SF-24. Enrico Cardile, direttore tecnico del telaio, prima di Melbourne si dichiara moderatamente soddisfatto del comportamento della rossa, seconda forza dietro all’imprendibile Red Bull.
L’ingegnere aretino di 49 anni non fa misteri: ammette che gli obiettivi di progetto sono stati raggiunti, ma che la RB20 di Max Verstappen è ancora lontana. Insomma, la macchina è nata bene ma ha bisogno di sviluppi che sono allo studio in galleria del vento per migliorare due aspetti: la gestione delle gomme e il bilanciamento fra il giro secco e i run di gara.
Enrico Cardile, direttore tecnico telaio Ferrari
Foto di: Ferrari
Dopo due GP cosa vi soddisfa maggiormente della SF-24?
“Con i due piazzamenti sul podio, possiamo dirci soddisfatti del gradiente di miglioramento che la SF-24 mostra in confronto alla monoposto precedente. Sia i test che le prime gare ci hanno fornito delle conferme positive rispetto al percorso di sviluppo che avevamo delineato l’anno scorso”.
“Ovviamente non possiamo dirci soddisfatti dei due terzi posti: la Red Bull è ancora più veloce di noi, e sebbene la nostra performance sia stata finora migliore di quella degli altri team di vertice, questo non ci basta ancora. C’è ancora molto da lavorare!”.
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Foto di: Giorgio Piola
Avete già identificato le aree nelle quali esistono margini di sviluppo della monoposto?
“I primi eventi ci hanno confermato una buona correlazione dei nostri strumenti di simulazione, il che è senz’altro positivo. Non abbiamo avuto sorprese, insomma: le limitazioni che avevamo riscontrato in fabbrica durante l’inverno sono state confermate dalla pista”.
“Oggi possiamo dire di avere un quadro piuttosto chiaro delle debolezze della vettura, a partire dalla gestione delle gomme e dal bilanciamento. La Formula 1 si basa sul miglioramento continuo e sulla pianificazione: i primi eventi hanno confermato qual è la direzione di sviluppo da perseguire, e anche le priorità che ci eravamo dati. Quindi il focus in azienda è di trovare velocemente prestazione in galleria e lavorare sodo per portare quanto prima gli aggiornamenti in pista, sfruttando, nel frattempo, tutto il potenziale che la nostra vettura può avere”.
I valori che ci ha mostrato la pista sono quelli che vi aspettavate?
“Prima dell’inizio della prima ora di prove libere è sempre difficile avere delle aspettative realistiche, perché ciascun team ha contezza solo del proprio lavoro, e non è possibile conoscere i veri valori in campo. Ciò detto, siamo solo all’inizio di una stagione molto lunga e sarà cruciale un buon ritmo di miglioramento della monoposto”.
“L’anno scorso ci ha mostrato come i valori in campo possano cambiare, in entrambe le direzioni. Noi stessi siamo partiti come quarta forza, poi abbiamo recuperato e abbiamo terminato il campionato lottando per la seconda posizione. Quindi per i prossimi mesi il nostro unico obiettivo è recuperare terreno nei confronti di chi al momento occupa le prime posizioni”.
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