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Formula 1 GP di Las Vegas

F1 | Red Bull, la prima doppietta mondiale con venti vittorie

La squadra di Milton Keynes beneficia di una safety car per battere la Ferrari, ma la RB19 si è rivelata più veloce con le gomme hard, mentre la rossa era più competitiva con le medie. Horner festeggia i suoi 50 anni con la 20esima vittoria stagionale dopo una gara tribolata con Max penalizzato di 5 secondi per aver spinto Leclerc al via e per aver subito un contatto con Russell. Perez con il podio porta a casa il secondo posto nel mondiale, regalando alla Red Bull la prima doppietta della sua storia.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

La Red Bull lascia Las Vegas con la vittoria numero venti dell’irripetibile stagione 2023. Per la prima volta la squadra ha conquistato una doppietta nel mondiale piloti, la certezza aritmetica è arrivata grazie alla terza posizione conquistata da Sergio Perez, ora certo della piazza d’onore alle spalle di Max Verstappen. Un traguardo che la Red Bull non aveva mai raggiunto, neanche negli anni d’oro di Sebastian Vettel. “Non è male come regalo di compleanno – ha commentato il neocinquantenne Christian Horner – è stato molto gentile da parte della Formula 1 organizzare questo evento in coincidenza con la mia ricorrenza! Possiamo dire di aver visto un weekend senza precedenti dall’inizio alla fine”.

Max Verstappen, Red Bull Racing, sul podio dopo la vittoria di Las Vegas

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing, sul podio dopo la vittoria di Las Vegas

È proprio l’anno della Red Bull. Sulla bontà del lavoro svolto dalla squadra e sulle doti di SuperMax Verstappen è stato detto tutto, con tanto di repliche, ma a completare un menù perfetto c’è anche (quando serve) un pizzico di buona sorte. Verstappen oggi a Las Vegas si sarebbe giocato la vittoria con Leclerc, in ogni caso, ma la safety car entrata in pista al giro 26 ha facilitato un po' il compito. La vettura di servizio ha invece offerto un bonus molto corposo a Perez, che senza il congelamento della corsa si sarebbe ritrovato (a soste concluse) nel gruppo di Carlos Sainz e Fernando Alonso. Invece Checo si è visto proiettare nella lotta per il podio, poi arrivato anche se sul gradino più basso.

“È sempre difficile dire come sarebbero state le gomme alla fine di uno stint più lungo – ha sottolineato Horner - ma abbiamo fatto la scelta giusta con la safety car, nonostante la chiamata ci sia costata qualche posizione con Max nel momento in cui è tornato in pista. Ma è difficile dire se la safety car sia stata o meno decisiva”. Un aspetto emerso invece in modo chiaro è stato il cambio di performance che la Red Bull ha avuto nel passaggio dalle gomme medie alle hard.

Verstappen e Perez sul podio di Las Vegas: primo e terzo

Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images

Verstappen e Perez sul podio di Las Vegas: primo e terzo

“Con le medie non eravamo competitivi come la Ferrari – ha confermato Horner - ma con le hard la macchina ha funzionato molto meglio. Nonostante i danni subiti nella toccata con George Russell, Max ha fatto un lavoro eccezionale, Checo si è ritrovato in fondo al gruppo e alla fine è salito sul podio. Nel complesso, è stato un fine settimana molto positivo per noi, è arrivata la nostra ventesima vittoria dell’anno, ci vorrà un po’ di tempo prima che questa stagione venga assorbita!”.

Alla fine Verstappen ha festeggiato più che in altre occasioni, e questo è indicativo di quanto la sua corsa sia stata combattuta e tirata. Dopo aver mandato i saluti alla direzione gara appena appreso della penalità di cinque secondi dovuta alla manovra nei confronti di Leclerc in partenza, Max ha dovuto far ricorso a tutto il repertorio per farsi largo.
“Ho dovuto essere paziente in alcune circostanze – ha spiegato – mi sono trovato in più occasioni nel traffico, poi c’è stato il contatto con George (Russell), credo che non mi abbia visto e nell’urto ho danneggiato un po' la mia ala anteriore. Ma fortunatamente la struttura non ha avuto conseguenze, e sono stato in grado di proseguire senza problemi”.

“In merito alla partenza – ha spiegato – bisogna tenere presente che su questa pista appena esci dalla traiettoria l’aderenza è bassissima. Ho frenato e non c'era grip, non volevo spingere Charles fuori pista, ma continuavo a scivolare sulle quattro ruote, e sono finito largo in curva 1. In quel momento sei pieno di adrenalina e non ero contento della penalità, ma ripensandoci, è stata la decisione giusta”.

Verstappen ha anche risposto positivamente alla richiesta della squadra di dare la scia a Perez, impegnato nell’ultimo giro a difendere la seconda posizione dall’assalto di Leclerc, e Max questa volta ha acconsentito. Non è bastato a Checo per far sua la piazza d’onore, ma per una volta si è visto Verstappen in versione team-player. Cose che, probabilmente, succedono solo a Las Vegas.

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