F1 | Red Bull: è caccia ai record con un Verstappen al suo top
La squadra di Milton Keynes è consapevole di vivere un qualcosa che forse sarà irripetibile: mai si è vista in F1 una supremazia così schiacciante come quella di Max. Nessuno nel paddock considera contendibile il primo gradino del podio. “Ciò a cui stiamo assistendo con Max è qualcosa che si vede solo una volta nell’arco di un’intera generazione di piloti – ha spiegato Horner - e come tutti i grandi piloti, ha qualcosa in più".
Dieci vittorie e due secondi posti in dodici gare. Max Verstappen si potrà godere una dolce e rilassante pausa estiva, consapevole di aver completato il lavoro richiesto in metà del tempo a disposizione. Quando la Formula 1 tornerà in pista lo farà nel suo Gran Premio di casa, a Zandvoort, poi ci sarà solo da tenere alte le motivazioni e puntare ai molti record alla portata.
Il suo compagno di squadra, Sergio Perez, nelle interviste post-gara ha descritto lo scenario in modo chiaro. “Sono partito bene, poi ho superato Leclerc e sono rimasto in testa fino a quando alle mie spalle ho visto arrivare Max. Era più veloce, e mi ha passato”. Ed in effetti più che un sorpasso è sembrato un doppiaggio, fine dei giochi.
Max Verstappen, Red Bull Racing
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Che la Red Bull nel 2023 avrebbe fatto incetta di trofei è stato chiaro dopo due gare, ma ciò a cui stiamo assistendo va oltre. La sequenza di vittorie, ma soprattutto la superiorità confermata domenica dopo domenica, ha tolto agli avversari anche la speranza di poter immaginare uno scenario favorevole. Non c’è una condizione particolare o un layout di pista che possa far pensare a Mercedes, Ferrari o Aston Martin di avere una minima chance per poter sperare in qualcosa di più di un secondo posto, o terzo (come a Spa) se Perez non è in vena autolesionistica.
Nella conferenza post gara Christian Horner ha iniziato con quella che lui ha dichiarato essere una battuta: “Sono rimasto sorpreso che Max abbia impiegato così tanto per portarsi in testa alla gara”. Poi, però, è entrato nell’argomento, confermando che proprio una battuta forse non era. “Max si è trovato alle spalle di un doppio DRS, con Lewis dietro Charles, e questo ha reso le cose un po' complicate nei primi giri”.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, prende la bandiera a scacchi e vince il GP del Belgio
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Verstappen è stato ovviamente molto veloce sin dal via, ma è nello stint con gomme medie che ha confermato di avere un altro passo. “Checo non ha avuto lo stesso ritmo di Max con quella mescola – ha confermato Horner – nel primo e terzo stint il margine è stato più contenuto”.
In alcuni passaggi Verstappen ha imposto margini di quasi due secondi, e se per la concorrenza che guida altre monoposto si può anche imputare alle bontà tecniche della RB19, nel caso di Perez diventa davvero difficile da spiegare.
“Ciò a cui stiamo assistendo con Max è qualcosa che si vede solo una volta nell’arco di un’intera generazione di piloti – ha risposto Horner - come tutti i grandi piloti, ha qualcosa in più. Ciò che vediamo è la sua capacità di leggere la gomma, di leggere una gara, di estrarne assolutamente tutto, ed è fantastico da vedere. Penso che sia al top della sua forma”.
Dopo un piccolo spavento alla Eau Rouge, quando ha dovuto riprendere il retrotreno della monoposto su pista umida, per il resto della gara Max ha avuto i momenti più caldi parlando via-radio con il suo ingegnere Giampiero Lambiase.
Max Verstappen, Red Bull Racing festeggia con il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase
Photo by: Red Bull Content Pool
“Max è un tipo esigente – ha confidato Horner – e devi avere una personalità forte per tenergli testa. Ma tra loro due c’è un rapporto speciale, di reciproca correttezza e soprattutto con una fiducia incondizionata. L'unico problema è che le loro conversazioni sono ascoltate in diretta da 200 milioni di persone. Ma ripeto, ci vuole carattere per tenere testa a Max, e GP (così viene chiamato Lambiase nel box Red Bull) per fortuna è un tipo tosto, credo che molti ingegneri di gara crollerebbero sotto quella pressione”.
Dopo dodici Gran Premi ogni tentativo di trovare una piccolissima crepa nel sistema Red Bull è fallito. La notizia è che per tre domeniche Verstappen non vincerà Gran Premi, poi da Zandvoort è probabile che ricominci, potrebbe arrivare il nono successo consecutivo (che eguaglierebbe la striscia vincente di Sebastian Vettel di fine 2013) e poi ancora verso altri record. Prima o poi questa marcia vincente terminerà, ma oggi è davvero un esercizio difficile pensare possa accadere nel breve o medio periodo.
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