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Intervista
Formula 1 GP del Messico

F1 | Norris sul Messico: "Soffriamo nelle curve lente, ecco perché"

Rispetto agli scorsi appuntamenti, Lando Norris si aspetta che McLaren mostri qualche difficoltà in più, dato che il tracciato di Città del Messico presenta un maggior numero di curve lente, aspetto in cui la monoposto di Woking mostra qualche carenza in più rispetto ai rivali. Secondo il pilota britannico, questi problemi nascono dal fatto che alle basse velocità l'anteriore della MCL60 non riesce a essere incisiva nella fase di rotazione, il che incide negativamente anche sulla fase di trazione in uscita.

Lando Norris, McLaren MCL60

Mancano quattro appuntamenti alla bandiera a scacchi che nel weekend di Abu Dhabi che porrà la parola fine alla stagione, ma McLaren ha ottenuto gli obiettivi che si era preposta prima di inizio campionato, quando il team era consapevole delle possibili difficoltà che avrebbe incontrato ma anche del suo percorso di sviluppo.

La squadra britannica, infatti, sapeva di non aver raggiunto il target iniziale durante la pausa invernale, ma era anche consapevole del potenziale futuro della monoposto. La speranza era quella di raggiungere quantomeno il ruolo di quarta forza prima della conclusione del mondiale e questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto per quanto si è visto nella seconda metà di campionato.

In alcuni appuntamenti la MCL60 si dimostrata anche la seconda forza in campo, appena alle spalle della Red Bull, il riferimento che ha dominato la stagione. Nelle ultime quattro gare è arrivato un bottino totale di ben sei podi, incluso il terzo posto conquistato da Lando Norris la scorsa settimana ad Austin. Indubbiamente, la McLaren ha pagato negativamente la scelta di mantenere due set di gomme hard in vista della gara, dato che la mescola più dura si è rivelata anche la meno competitiva del weekend, mettendo la scuderia di Woking già in una situazione di svantaggio rispetto ai rivali più diretti.

Lando Norris, McLaren MCL60

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Lando Norris, McLaren MCL60

Tuttavia, al di là di questo aspetto, McLaren era conscia che il tracciato statunitense avrebbe creato qualche grattacapo in più alla propria vettura rispetto alle tappe in Giappone e in Qatar: la pista di Austin, infatti, vede un asfalto particolarmente sconnesso e tante curve lente, due caratteristiche che la MCL60 soffre più di altre monoposto. “Il passo in qualifica era buono, forse non tanto domenica. Se guardiamo al passo, il mio ritmo è stato piuttosto scarso rispetto a quello di molte altre vetture. La Ferrari era abbastanza a posto, a dire il vero. Le Aston erano molto veloci, più veloci di me. Quindi, credo che sia stato un buon fine settimana, che ha reso le cose ancora più belle. Abbiamo sfruttato al meglio ogni situazione in cui ci siamo trovati, facendo buoni giri in qualifica, il che rende tutto sempre un po' migliore. Ma sì, essere ancora competitivi come lo siamo stati in un circuito dove non ce lo aspettavamo è stato positivo”, ha raccontato Lando Norris alla vigilia della tappa in Messico.

Negli Stati Uniti, la scuderia inglese ha sofferto soprattutto le zone più lente del tracciato e, più nello specifico curva 11, mentre ha ben figurato in altre zone veloci, come nel tratto più guidato dello snake, confermando le qualità che si erano già viste nel primo settore a Giappone. Alla base di queste difficoltà c’è una combinazione di fattori, a partire dal fatto che si deve coniugare una buona entrata con un’uscita anticipata, in modo da sfruttare al meglio la fase di trazione che immette sul lungo rettilineo. Il problema è che, a basse velocità, la MCL60 mostra qualche problematicità in più nella fase di rotazione finendo in sottosterzo, il che non permette di posizionarsi nel miglior modo possibile in uscita.

“Ad essere onesti, si tratta di una combinazione di fattori. Una è la larghezza della pista, essendo un circuito così ampio, la distanza dall'ingresso al punto di corda è molto, molto grande, il che rende l'arco della curva estremamente lungo. Pertanto, è necessario avere un'uscita molto buona. Quando si vuole una buona uscita, si vuole essere in grado di girare la macchina in anticipo, cosa che non possiamo fare perché il nostro anteriore a bassa velocità è molto, molto scarso. E anche la nostra trazione non è eccellente, uno degli aspetti peggiori della nostra macchina. La nostra fase di trazione è peggiore di gran parte della griglia”, ha aggiunto il pilota britannico.

Il confronto telemetrico in qualifica ad Austin: si può osservare come, rispetto alla Ferrari, McLaren mostrasse delle chiare difficoltà in curva 11

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Il confronto telemetrico in qualifica ad Austin: si può osservare come, rispetto alla Ferrari, McLaren mostrasse delle chiare difficoltà in curva 11

A ciò si è aggiunto un altro elemento, ovvero le differenze a livello di asfalto, dato che in curva 11 era presente ancora il manto stradale più vecchio che presentava più dossi e garantiva meno grip. Per tutto il weekend, i due piloti del team si sono infatti lamentati dei dossi, soprattutto in frenata, a cui si è aggiunto anche il vento, incrementato di intensità durante la corsa: “A peggiorare le cose è stato l'asfalto molto vecchio, con un grip estremamente basso per tutti. Inoltre domenica c’era vento a favore. Tutti questi fattori, messi insieme, hanno reso la situazione pessima, ma già sabato eravamo messi molto male. Quindi una combinazione di alcuni fattori, ma direi che in generale, secondo me, è stata la mancanza di capacità della vettura in fase di rotazione. In qualsiasi curva a bassa velocità, la nostra velocità minima era sempre troppo bassa, non riuscivamo a girare la macchina e quindi non potevamo accelerare in rettilineo”.

Proprio per questo, Norris ha espresso qualche dubbio sulle possibilità della McLaren in Messico, pista che presenta un maggior numero di tratti a bassa percorrenza in cui si deve anche aggredire i cordoli. L’unica zona in cui figurato curve ad alta e media velocità è la sequenza del secondo settore, soprattutto nell’ultimo tratto, quello più guidato in cui bisogna lottare contro il sottosterzo.

“Credo che la cosa principale sia che non ci sono particolari punti di forza della nostra vettura in questo fine settimana, forse solo le frenata a fine rettilineo. Non ci sono tratti a media-alta velocità, che sono quelle in cui siamo stati molto competitivi e in cui recuperiamo molto tempo nel corso del giro. In gara, per esempio, abbiamo sempre dovuto spingere nei tratti ad alta velocità, cosa che non si vuole necessariamente fare”, ha spiegato Norris. Naturalmente, più si spinge nelle curve veloci, più sono i carichi e le forze che agiscono sugli pneumatici, incrementando il degrado.

Lando Norris, McLaren MCL60

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Lando Norris, McLaren MCL60

“Ma per compensare la mancanza di prestazioni nelle curve a bassa velocità dobbiamo spingere in quelle ad alta velocità, il che causa una maggiore temperatura degli pneumatici e un maggiore degrado. Quando fa caldo come in Texas, le prestazioni alla domenica sono leggermente peggiorate, non solo rispetto al sabato, ma in generale. Credo che ci aspettino due weekend molto difficili, sia qui che in Brasile”.

“Ci sono molte curve a bassa velocità in seconda e terza marcia, che sono quelle in cui siamo più deboli. Ciò che renderà il tutto un po' più difficile è il contrasto con gli ultimi fine settimana che sono stati così buoni. Ci sono state piste che si sono adattate a noi e che, in passato, si sono adattate ragionevolmente bene alla nostra vettura. In Messico non è stato così. Mi aspetto di vedere una Aston Martin più competitiva. La Mercedes, ad esempio, credo che sarà molto competitiva. Solo perché ci sono molti tratti in cui si riparte da fermo, con curve in seconda e terza marcia in cui è facile perdere molto tempo anche con una piccola differenza di velocità come 2 o 3 km/h”.

“Credo che sappiamo quali sono le piste con cui facciamo più fatica, cioè qui e in Brasile. E poi le ultime due gare sono un po' un punto interrogativo. Penso che forse non saremo così competitivi. E vedrete alcuni dei nostri concorrenti, direi soprattutto Aston, fare un passo avanti ed essere di nuovo veloci”, ha poi aggiunto il pilota della McLaren.

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