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Formula 1 GP del Belgio

F1 | Mercedes: “A Spa bouncing dovuto all’assetto e alla pista”

Dopo le prime analisi, Mercedes è giunta alla conclusione che il bouncing sperimentato dai piloti durante lo scorso fine settimana sia dovuto a una combinazione di set-up errato, complice anche il poco tempo a disposizione nelle libere su pista asciutta, e alla configurazione del tracciato. Infatti, secondo Elliott è improbabile che il fenomeno si sia ripresentato a causa dell'introduzione del nuovo pacchetto di aggiornamenti in Belgio.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Durante il fine settimana belga, Mercedes ha concluso la gara con un quarto e un sesto posto, mancando così il podio. I due piloti hanno optato per configurazioni differenti, con Lewis Hamilton che ha scelto l’opzione più scarica tra quelle a disposizione, mentre George Russell ha deciso di puntare su quella più carica, ipotizzando che gli potesse dare più margine in termini di assetto dopo il lavoro svolto al simulatore.

Tuttavia, l’inglese non è mai riuscito a trovare il giusto ritmo durante il fine settimana, soprattutto sul giro secco, rimanendo peraltro bloccato in partenza alle spalle di Oscar Piastri prima dell’Eau Rouge, il quale stava procedendo lentamente a causa dei danni rimediati dal contatto con Carlos Sainz.

Dall’altra parte, il sette volte campione del mondo è stato invece autore di un buon fine settimana, ma senza particolari guizzi, complice anche l’eccessivo surriscaldamento delle gomme posteriori durante la gara. Ciò ha fatto sì che Hamilton all’inizio di ogni stint fosse in grado di mantenere il passo del suo più diretto rivale, Charles Leclerc, ma con il calare del grip rimanere sullo stesso ritmo, o addirittura pensare a un sorpasso, si è fatto sempre più complesso.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Al di là del risultato finale, entrambi gli alfieri della Stella hanno spiegato di aver lottato contro un bouncing eccessivo, il che ne avrebbe compromesso le prestazioni. È importante tenere a mente che tutte le squadre si sono presentate in gara sostanzialmente all’oscuro, non avendo avuto modo di girare sull’asciutto durante la prima sessione di prove libere, ovvero l’unico turno prima dell’applicazione del Parc Fermé.

Secondo Elliott, il problema del boucing sarebbe infatti legato sia a un problema di set-up, dovuto all’impossibilità di girare con costanza durante il weekend prima del parco chiuso, sia alle caratteristiche del tracciato. Meno probabile, invece, che il fenomeno sia stato causato dai recenti aggiornamenti portati proprio a Spa, tra cui una modifica al fondo, alle pance e alle bocche dei radiatori.

“Questo fine settimana abbiamo sicuramente avuto un po' di boucing, ce lo hanno detto entrambi i piloti e lo abbiamo visto nei dati. Abbiamo riscontrato una certa quantità di boucing anche sulle altre vetture e credo che in parte sia dovuto alla natura del circuito di Spa”, ha spiegato Elliott.

“In effetti l'anno scorso abbiamo avuto una quantità enorme di boucing, come la maggior parte dei team. Per quanto riguarda le prestazioni, questo influisce sicuramente sulle performance, perché agisce sulla capacità dei piloti di estrarre la massima aderenza dalla vettura, influisce sul bilanciamento e sul fatto di trovare il giusto punto di frenata. Si tratta quindi di un aspetto su cui lavoreremo in futuro”.

Dettaglio dei sidepods della Mercedes W14, GP del Belgio

Dettaglio dei sidepods della Mercedes W14, GP del Belgio

Photo by: Giorgio Piola

“La domanda che dobbiamo porci è: quanto è dovuto solo al circuito in cui ci siamo trovati a Spa e quanto è da ricercare nell'assetto, perché ovviamente si è trattato di un weekend di gara bagnato, un weekend in cui non abbiamo corso sull'asciutto fino al momento in cui abbiamo gareggiato. Analizzeremo anche il kit di aggiornamenti e ci assicureremo di non aver introdotto dei rimbalzi con quello, ma al momento crediamo che sia probabilmente qualcosa legato all'assetto e al circuito stesso”

Ritornando alla gara, una questione che ha lasciato qualche dubbio riguarda il degrado, in parte perché generalmente la W14 riesce a ben contenere l’usura degli pneumatici, in parte perché ci si è chiesti se, anche in questo caso, i problemi di surriscaldamento al posteriore fossero dovuti più al set-up scelto. Secondo Elliott, le difficoltà incontrate sulla lunga distanza, al di là dell’ala molto scarica usata da Hamilton, derivano proprio dal fatto di non aver avuto l’opportunità di girare al venerdì, limitando così i dati a disposizione.

Tendenzialmente, infatti, Mercedes è una di quelle squadre che compie un passo importante tra la prima e la seconda giornata di azione in pista: “Credo che sia tutta una questione di degrado e per ottenere il degrado desiderato è necessario che il bilanciamento sia esattamente quello che speravi. Per noi questo fine settimana non c'era. Credo che questo sia il risultato del fatto che non abbiamo avuto giri sull'asciutto nelle prove, non abbiamo avuto abbastanza opportunità di mettere a punto l'assetto della vettura esattamente come volevamo. Ci siamo ritrovati con una vettura che non era così ben bilanciata come forse lo erano alcuni dei nostri concorrenti e, di conseguenza, abbiamo avuto un degrado maggiore degli pneumatici e quindi non siamo stati in grado di estrarre il ritmo di gara che avremmo voluto vedere".

 

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