F1 | McLaren molto aggressiva dopo le modifiche d'affidabilità
La squadra di Woking continua a stupire: con Norris ha portato a termine in Messico una rimonta dal 17esimo al quinto posto a dimostrazione del valore della MCL60 che, da quando ha debuttato la versione rivista e corretta in Austria, sarebbe la seconda forza in campo. Modifiche alle prese dei freni e per il raffreddamento del motore non hanno penalizzato le prestazioni della vettura papaya. La squadra di Stella in altura ha fatto anche delle prove aerodinamiche finalizzate al 2024.
Se il mondiale 2023 fosse iniziato dal GP d’Austria, gara in cui la squadra di Woking ha presentato la MCL60 rivista e corretta, la McLaren oggi sarebbe indiscutibilmente la seconda forza del mondiale dietro alla Red Bull, spazzando via Mercedes e Ferrari che, invece, si contendono il posto d’onore nel campionato Costruttori.
Il team diretto da Andrea Stella anche in Messico ha dato un saggio delle potenzialità della MCL60, mettendo in atto con Lando Norris una rimonta che lo ha portato dalla 17esima posizione in griglia alla quinta al traguardo. L’inglese ha pagato a caro prezzo l’errore in Q1, ma poi ha saputo far valere l’eccellente potenziale della monoposto papaya anche con una strategia molto aggressiva.
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Lando Norris, McLaren MCL60, impegnato nel GP del Messico
Non dimentichiamoci, infatti, che Lando è stato l’unico pilota a schierarsi al via con un treno di gomme soft, facendo capire a tutti che sarebbe partito con il coltello fra i denti per recuperare delle posizioni con il vantaggio di mescola, ben sapendo che la rossa sarebbe durata di meno: alla sosta del giro 11 era già risalito all’11esimo posto per passare alle hard.
Norris ha beneficiato della bandiera rossa al giro 36 per scommettere sulle medie e dare luogo alla spettacola rimonta che lo ha portato al quinto posto finale, dopo un avvio stentato: “Ho faticato a mandare in temperatura le gomme – ha raccontato Norris – e dopo la seconda partenza ho perso qualche posizione, scivolando 14esimo, ma poi mi sono proprio divertito a tirare delle gran staccate, mettendo in difficoltà i vari avversari che erano i vari George [Russell], Alex [Albon], Oscar [Piastri] e Daniel certamente il più coriaceo in frenata”.
La squadra gli ha facilitato il compito con Piastri: all’australiano è stato dato l’ordine di farsi da parte e il rookie ha rispettato l’indicazione del muretto senza fiatare. Alla fine Norris è stato il terzo pilota a sfondare il muro dell’1’22” insieme a Lewis Hamilton e Max Verstappen, confermando l’ottima forma della McLaren.
Photo by: Filip Cleeren
McLaren MCL60: oltre agli sfoghi d'aria calda è stato ingrandito il bazooka in uscita
La squadra di Woking riesce a valorizzare il potenziale della power unit Mercedes senza temere che l’aria rarefatta dei 2.200 metri di Città del Messico potesse minare l’affidabilità del 6 cilindri della Stella. Come tutte le altre squadre, la McLaren ha provveduto ad aprire gli sfoghi dell’aria calda per favorirne l’estrazione con branchie più grandi e una forma del bazooka più generosa in coda, riuscendo a controllare gli accenni di surriscaldamento del motore, senza dover ridurre le prestazioni come ha dovuto fare, per esempio, la Ferrari.
Photo by: Filip Cleeren
McLaren MCL60: ecco la presa d'aria dei freni più grande per il Messico
Molta cura era stata posta anche all’impianto frenante: non tanto per le staccate che non erano troppo impegnative, quanto per l’insufficiente portata d’aria a garantire il raffreddamento del corner. Gli ingegneri McLaren non si sono limitati a garantire la necessaria portata d’aria a disco e pinze dei freni, ma hanno lavorato anche per mantenere una buona temperatura fra i due cestelli in carbonio in modo da evitare la trasmittanza termica dai freni ai cerchi e anche alle gomme, avendo osato in gara scelte di mescole più morbide della maggioranza degli avversari.
Photo by: Filip Cleeren
McLaren MCL60: ecco la presa dei freni di Singapore più grande di quella standard, ma meno di quella in Messico
Non ha colpito, quindi, l’adozione di una presa dei freni maggiorata anche rispetto alla versione portata a Singapore che era già considerevolmente più grande rispetto a quella standard. A Woking non hanno ridisegnato solo la presa d’entrata, ma hanno rivisto anche quella d’uscita dell’aria calda, dovendo fare un lavoro certosino intorno al tirante della sospensione pull rod anteriore.
Photo by: Giorgio Piola
McLaren MCL60, dettaglio del rastrello con i sensori Kiel montato sotto il profilo dell'ala posteriore
A Città del Messico gli aerodinamici hanno lavorato pensando anche al futuro: nelle prove libere è stato montato un piccolo rastrello pieno di sensori Kiel sotto al profilo principale dell’ala posteriore per valutare l’efficienza della portata d’aria in una zona nevralgica della vettura per il buon funzionamento sia della beam wing, sia dell’effetto estrattivo del diffusore.
Non è mancata anche una buona spruzzata di vernice flow viz per visualizzare l’andamento dei flussi in quell’area: con la nuova, modernissima, galleria del vento la McLaren guarda con molto ottimismo anche alla stagione 2024…
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