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F1 | Marko ai titoli di coda? Da AlphaTauri segni di cambiamento

La squadra di Faenza programma il futuro con Mekies e Bayer, salutando Tost che ha condotto la squadra junior per 18 anni: l'impronta di Mintzlaff, responsabile dei progetti sportivi Red Bull, presto si vedrà anche nel team campione del mondo ed è facile prevedere che l'ottantenne Helmut arrivi a chiudere il suo ciclo: lo scopritore di talenti, dopo aver valorizzato Verstappen, non ha più trovato una perla da far crescere nel suo vivaio...

Helmut Marko, Consultant, Red Bull Racing, Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Si chiude un’era in AlphaTauri. Franz Tost è entrato nella sede di Faenza il 2 gennaio del 2006, primo giorno di attività della Toro Rosso, nome di battesimo deciso dalla Red Bull dopo l’acquisto della Minardi.

La scelta di puntare su Tost era stata di Helmut Marko, da inizio 2005 consigliere speciale di Red Bull Racing e legato da una grande amicizia al boss del gruppo austriaco, Dietrich Mateschitz. Per i successivi diciotto anni Tost è rimasto al timone della squadra, attraversando momenti difficili (come quello attuale) e giornate trionfali, su tutte il doppio successo nel Gran Premio d’Italia nel 2008 e 2020.

Franz Tost, team principal AlphaTauri, con Helmut Marko e Nyck De Vries

Franz Tost, team principal AlphaTauri, con Helmut Marko e Nyck De Vries

Photo by: Red Bull Content Pool

L’obiettivo della Toro Rosso, diventata AlphaTauri nel 2020, è sempre stato molto chiaro. Al di là dei risultati ottenuti in pista, nel corso degli anni il target principale è sempre stato quello di mettere alla prova i giovani provenienti dal Red Bull Junior Team (il programma gestito da Marko) per consentire alla squadra principale di poter attingere i propri piloti dal vivaio senza la necessità di dover andare sul mercato.

Diciotto anni di grande stabilità, perfettamente allineata con lo stile di vita di Tost: sveglia alle 5 del mattino, due bicchieri d’acqua, otto chilometri di corsa e arrivo alla sede di Faenza alle 07:30 in punto.

Il tutto ha funzionato molto bene per tre lustri. La prima gemma del tandem Marko-Tost è stato Sebastian Vettel, una svolta trionfale per il progetto, ed anche se con risultati meno eclatanti, la striscia positiva è proseguita con Daniel Ricciardo, Daniil Kvyat, Alexander Albon, Pierre Gasly, per poi tornare a livelli assoluti con Max Verstappen.

Poi qualcosa si è inceppato, non tanto a Faenza, quanto nella gestione del vivaio. Le scelte errate fatte da Marko negli ultimi anni non hanno permesso di avere in Toro Rosso ed AlphaTauri quel flusso di giovani di qualità che era stato il filo conduttore della squadra, al punto che la stessa Red Bull è dovuto andare sul mercato per potersi assicurare Sergio Perez.

Lo scorso anno è poi arrivata la triste notizia della scomparsa di Mateschitz, che ha messo fine a rapporti diretti e personali, nonché alla possibilità di poter prendere decisioni di grande importanza con una telefonata.

L’uscita di scena di Tost, che manterrà un contatto con la squadra nel 2024 come consulente dopo il termine delle sue funzioni operative a fine stagione, sembra tanto il primo atto di un processo destinato a cambiare non poco l’universo Red Bull Racing che abbiamo visto negli ultimi diciotto anni.

Franz, come è chiamato da tutti nel team, è sempre stato un uomo di Marko, un fedelissimo e per questo intoccabile. La linea guida che ha portato alla staffetta con Laurent Mekies non sembra essere una scelta del super-consulente, quanto una decisione arrivata dai nuovi quartieri alti nella sede di Salisburgo.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, ultimo talento lanciato da Helmut Marko

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, ultimo talento lanciato da Helmut Marko

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nell’annuncio ufficiale arrivato ieri dall’ufficio stampa dell’AlphaTauri appare per la prima volta una dichiarazione di Oliver Mintzlaff, nuovo responsabile dei progetti sportivi nonché membro del consiglio d’amministrazione della Red Bull.

E non è solo l’arrivo di Mekies ad aver fatto notizia. A sorpresa l’organigramma della squadra vedrà al vertice un amministratore delegato, come è ormai prassi nelle grandi squadre, ruolo assegnato a Peter Bayer, ex Direttore Esecutivo di Formula 1 e Segretario Generale per lo Sport in FIA. È chiaro che il futuro del team sarà strutturato con un organigramma in linea con i tempi, e soprattutto in linea con la visione di Mintzlaff.

Non sono in pochi nel paddock a sostenere che il passo successivo sarà la conclusione del lungo rapporto di consulenza di Marko, che oggi compie ottant’anni. Non è solo questione d’età, ma anche di visione nel lungo periodo. Il rapporto molto speciale che Marko ha avuto con Mateschitz gli ha garantito per vent’anni un ruolo di battitore libero che oggi non è più previsto negli standard aziendali. In questo momento il consulente austriaco non ha poi molto da mettere sul piatto.

La situazione dell’AlphaTauri non è delle migliori, sia sul fronte finanziario che sportivo, e dal 2014 (anno in cui Verstappen è entrato a parte del mondo Red Bull) anche le scelte e la gestione del vivaio non sono state all’altezza del passato. Fino allo scorso anno a Marko bastava l’okay di Mateschitz per poter andare avanti nel suo lavoro, oggi non più.

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