F1 | Frode da 400 milioni: Ecclestone si dichiara colpevole
Bernie Ecclestone ha ammesso la sua colpevolezza riguardo l'accusa di frode fiscale (400 milioni di sterline in un trust a Singapore) nei confronti del fisco britannico.
Colpevole. Così s'è dichiarato oggi l'ex proprietario della Formula 1 Bernie Ecclestone riguardo le accuse di frode fiscale a suo carico per non aver dichiarato al governo britannico circa 400 milioni di sterline, detenuti in un fondo fiduciario a Singapore.
L'accusa di frode è stata confermata dallo stesso 93enne ex detentore dei diritti commerciali della Formula 1, anticipando così il processo che avrebbe dovuto affrontare il prossimo novembre alla Southwark Crown Court.
Ecclestone, quando era stato ascoltato in precedenza riguardo la possibile frode fiscale legata a un trust a Singapore con un conto bancario contenente circa 650 milioni di dollari statunitensi, aveva negato tutto.
Oggi si è presentato davanti alla stessa corte accompagnato dalla moglie per dichiararsi colpevole. Ha quindi accettato di pagare una multa pari a 652,6 milioni di sterline (la somma di tasse, interessi e multa per i 18 anni di tasse non pagate dal 1994 al 2022) e un periodo di 17 mesi di detenzione però sospesa per 2 anni. Questo significa che qualora dovesse commettere un'altra volta questo reato nei prossimi 24 mesi, sarà costretto a scontare i 17 mesi di carcere. Ecclestone era stato accusato in seguito a un'indagine condotta dall'HM Revenue and Customs (HMRC) sulle sue finanze.
I pubblici ministeri incaricati di seguire il caso hanno affermato che Ecclestone aveva presentato dichiarazioni reddituali false o fuorvianti all'HMRC nel corso di un'udienza nel luglio del 2015. Ecclestone, infatti, aveva affermato di aver creato un solo trust a favore delle figlie Deborah, Tamara e Petra.
Ecclestone aveva risposto "No" alla domanda posta dai legali di HMRC riguardo a eventuali collegamenti con altri trust dentro o fuori il Regno Unito. A questo proposito, il procuratore Richard Wright ha dichiarato: "Quella risposta era falsa o fuorviante. Il signor Ecclestone sapeva che la sua risposta avrebbe potuto essere falsa o fuorviante".
Bernie Ecclestone, Chairman Emiritus di Formula 1
Photo by: Jerry Andre / Motorsport Images
"Il signor Ecclestone non è stato del tutto chiaro su come fosse strutturata la proprietà dei conti in questione. Non sapeva, quindi, se fosse passibile di imposte, interessi o sanzioni in relazione agli importi transitati nei conti".
"Ha riconosciuto che è stato sbagliato rispondere alle domande che gli avevano posto perché correva il rischio che l'HMRC non continuasse a indagare sui suoi affari e ora accetta che alcune tasse siano dovute al fisco in relazione a queste questioni".
Il legale di Ecclestone, Clare Montgomery, ha aggiunto: "Il signor Ecclestone è rammaricato degli evento che lo hanno portato a essere perseguito dalla legge. Non era sua intenzione evitare di pagare le tasse. E' sempre stato disposto a pagare le tasse dovute".
"E' stato un'impulsivo errore di giudizio", ha proseguito Montgomery. Ora Ecclestone, arrivato all'età di 93 anni, "era provato per l'immenso stress dovuto alla situazione legata al trust".
Insomma, secondo i legali di Ecclestone la frode fiscale sarebbe stata un errore di valutazione e di ignoranza dell'ex patron della Formula 1, senza intenzione di dolo. Ora starà alla corte stabilire l'entità della pena da infliggere a Ecclestone dopo l'ammissione di colpa arrivata oggi.
Bernie Ecclestone ha guidato la Formula 1 per oltre 40 anni prima di cederla a Liberty Media all'inizio del 2017. Tra il 1972 e il 1987 è stato proprietario del team Brabham. Secondo il Sunday Times, il suo patrimonio netto ammonta a circa 2,5 miliardi di sterline.
Ecclestone è stato precedentemente sottoposto a un processo per corruzione in Germania tra il 2012 e il 2014, che si è concluso con il pagamento di un accordo di 60 milioni di sterline per porre fine al processo senza ammettere la colpevolezza.
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