F1 | Ferrari teme il freddo a Las Vegas e la gestione delle gomme
Il circuito cittadino nella Capitale del Nevada propone tre lunghi rettilinei che sulla carta si adattano alle caratteristiche della rossa, ma le ultime simulazioni svolte nella Gestione Sportiva consigliano prudenza alla squadra del Cavallino, perché le basse temperature nella notte renderanno molto complicata la gestione delle gomme. La Scuderia è partita per Las Vegas senza fare proclami: nelle libere Leclerc potrà usare la power unit salvata in Brasile, ma a Maranello si aspettano un weekend sulla difensiva.
La Ferrari non nutre grandi aspettative nella trasferta che riporta la F1 in Nevada: a Las Vegas la squadra del Cavallino non ha mai portato a casa grandi risultati dalle due edizioni del GP disputate nel 1981 e 1982. Il tracciato disegnato nel parcheggio del Caesar Palaca ha lasciato il posto all’impianto ideato da Carsten Tilke, il figlio di Hermann, l’architetto di fiducia di Bernie Ecclestone che ha progettato quasi tutti i tracciati di F1 dell’era moderna.
Il circuito sulla Strip che presenta tre rettilinei (il più lungo di 1.912 metri) dovrebbe essere congeniale alle caratteristiche della SF-23 con velocità massime che saranno record per un circuito cittadino e si parla di picchi da 350 km/h, ma nella Gestione Sportiva sembra che ci siano più dubbi che certezze per quanto concerne la gestione delle gomme. Le ultime simulazioni non hanno fornito dati entusiasmanti, segno che l'apprendimento sul corretto sfruttamento delle coperture non ha ancora assicurato i valori attesi, rendendo più caute le aspettative di Maranello. Per ora ad attirare l'attenzione è stata la livrea rossa e bianca che ricorda quella degli Anni '80.
Photo by: Ferrari
Livrea Ferrari SF-23 bianca e rossa per il GP di Las Vegas
Il tracciato dovrebbe favorire configurazioni aerodinamiche scariche, ma il fatto che si corra di notte alle ore 22:00 locali di sabato (le nostre 7:00 di domenica mattina) alimenta una serie di interrogativi da non trascurare: è vero che la Pirelli ha scelto la gamma di mescole più morbida (C3, C4 e C5), ma è altrettanto vero che l’Arizona è zona desertica con grandi escursioni termiche fra il giorno e la notte.
Le previsioni indicano temperature che varieranno fra 5 e 10 gradi, rendendo molto difficile portare gli pneumatici nella finestra di funzionamento. L’impegno, quindi, sarà quello di mantenere la giusta temperatura nell’arco del giro, evitando che nei rettilinei la gomma possa perdere efficienza. È probabile, quindi, che vedremo profili alari leggermente più carichi rispetto a quelli di Monza, magari attingendo agli elementi di Spa-Francorchamps.
Per fortuna a Las Vegas non è previsto un weekend con la gara Sprint per cui le squadre avranno la possibilità di trovare il giusto setup in tre sessione di prove libere prima di "congelare" (è il caso di dirlo) gli assetti per qualifiche e gara.
Photo by: Ferrari
L'ala posteriore della SF-23 per Las Vegas non sarà la più scarica fra quelle disponibili a Maranello
Considerate queste condizioni proibitive non dovrebbero patire le parti meccaniche: il cofano motore della SF-23 che era generosamente aperto in Messico e un po’ meno in Brasile sarà sostanzialmente chiuso con sole due branchie attive, mentre le altre saranno sigillate alla ricerca della massima efficienza aerodinamica. Anche la carrozzeria in coda alle pance sarà rastremata al massimo, mentre le prese dei freni dovranno essere parzializzate per evitare la “vetrificazione” dei dischi in carbonio.
La squadra del Cavallino vorrebbe contendere alla Mercedes il secondo posto nel mondiale Costruttori: le rosse pagano 20 punti alle frecce nere quando mancano solo due appuntamenti alla fine del Campionato. È facile prevedere che Charles Leclerc e Carlos Sainz giocheranno una partita difensiva senza patire rischi: la power unit che si è spenta nel giro di formazione della griglia sulla SF-23 di Leclerc in Brasile si è salvata, per cui verrà regolarmente usata nelle prove libere.
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