F1 | Ferrari: se non piove se la gioca con ala scarica e ibrido
Fred Vasseur non vuole impostare il GP del Belgio sulla Red Bull, Verstappen anche partendo sesto dovrebbe fare corsa a sé, ma l'intenzione è di dare un'inversione di tendenza dopo Silverstone e Budapest: Leclerc scatta dalla pole position, con Sainz quarto. La rossa, se non dovesse piovere, potrebbe tornare a essere protagonista. Occhio alla Mercedes di Hamilton, più che alla McLaren di PIastri che eccelle sul bagnato, ma non ha velocità sui rettilinei.
La pioggia non è prevista al via del GP del Belgio alle ore 15:00, anche se a Spa-Francorchamps abbiamo visto l’acqua comparire all’improvviso ogni volta che le monoposto di F1 dovevano mettere in moto le power unit. La Ferrari si schiererà con Charles Leclerc in pole position e Carlos Sainz in seconda fila: dopo le ultime due gare disastrose per il Cavallino, ecco pronta una bella occasione di riscatto per dimenticare Silverstone e Ungheria.
Al netto che Max Verstappen è scivolato in terza fila per la sostituzione della trasmissione, la quinta della stagione che gli è costata cinque posizioni in griglia, Fred Vasseur vuole provare a sfruttare l’opportunità favorevole: l’olandese, secondo il team principal francese, è fuori concorso e non impiegherà molto a mettersi in testa al gruppo, considerato che ieri ha vinto la gara Sprint e venerdì aveva siglato una pole sorprendente, con un vantaggio sul monegasco di otto decimi, ma la Scuderia può cercare di riaffermare quel ruolo di seconda forza al quale ambisce, ma che sembra acquisita da una McLaren in gran forma, come dimostra il primo podio di Oscar Piastri nella garetta di ieri.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Che Ferrari dobbiamo aspettarci nel primo pomeriggio? La squadra che ha in Diego Ioverno la nuova guida al muretto, dopo l’uscita (finalmente di Laurent Mekies) ha giocato bene le sue carte in un weekend che di fatto si sta disputando senza la disputa di prove libere (il sogno di Stefano Domenicali): l’unico turno previsto al venerdì è stato tanto condizionato dall’acqua copiosa che la FIA non lo aveva ritenuto valido per l’eventuale formazione della griglia, se malauguratamente le qualifiche non avessero potuto avere luogo (lo schieramento sarebbe stato fatto con la classifica del mondiale piloti).
In quelle condizioni era del tutto fuori luogo, quindi, parlare di regolazioni di assetto. E nei tre giorni le squadre hanno girato con le configurazioni che bene o male si erano portate da casa. La Ferrari, come se non sapesse che sarebbe piovuto, ha scommesso su una rossa molto scarica, privilegiando la velocità massima nel primo e terzo settore, cercando di difendersi in quello centrale più guidato, mentre la Red Bull si è presentata nelle Ardenne con l’ala posteriore più carica, tenuto conto che in fondo ai rettilinei riesce a sfruttare l’eccellente DRS e, quindi, non paga dazio.
Grafico delle Top speed, Qualifiche del GP del Belgio
Photo by: Matteo Bobbi
I dati telemetrici dicono che Sergio Perez aveva toccato un picco di 341 km/h, facendo meglio (con un po’ di scia) di Max Verstappen accreditato di 349 km/h, ma le SF-23 non erano lontane, visto che Charles Leclerc e Carlos Sainz sono arrivati entrambi a 338 km/h. Un buon segno frutto di un lavoro approfondito su due fronti: aerodinamico e di gestione dell’ibrido.
La Ferrari in galleria del vento ha lavorato per migliorare l’efficienza della rossa: oltre ad aver puntato sul supporto mono-pilone, la SF-23 dispone di un profilo principale con un cucchiaio minimo che è caratterizzato da due supporti del flap mobile che, seguendo l’indirizzo dato dall’Alpine, non arrivano più alla massima larghezza della paratia laterale, ma hanno una sezione ridotta a tutto vantaggio delle velocità massime.
Ferrari SF-23, dettaglio dell'ala posteriore scarica del GP del Belgio
Photo by: Giorgio Piola
Ferrari SF-23, dettaglio dell'ala posteriore standard
Photo by: Giorgio Piola
Anche il flap ha una riduzione di corda centrale, sebbene disponga di un Nolder piuttosto vistoso per tutta l’estensione dell’elemento. Se davvero non dovesse piovere, la Scuderia può pensare di costruire una gara positiva, perché anche la power unit 066/7 assicura una diversa erogazione dell’energia elettrica che consente alla rossa di sfruttare l’ERS fino in fondo al rettilineo del Kemmel, senza dover fare ricorso al lift and coast.
Su una pista asciutta la minaccia per la SF-23 non è tanto la McLaren, poco veloce sul dritto (paga quasi 10 km/h!), quanto la Mercedes di Lewis Hamilton: l’inglese ha deliberato la sua W14 con la soluzione dell’ala posteriore più scarica, mentre George Russell adotta una versione più resistente (ci sono 2 km/h di differenza), tenuto conto che le Red Bull dovrebbero essere… fuori concorso.
Finora abbiamo visto una Ferrari molto sfortunata, chissà se Leclerc e Sainz potranno riscuotere un po’ di credito dalla dea bendata?
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