F1 | Ferrari: la rossa 2024 sarà una macchina “facile da guidare”
Lo staff tecnico di Enrico Cardile guarda al prossimo campionato con una moderata fiducia: la 676 è una monoposto che vuole soddisfare le aspettative dei due piloti. Anche se Leclerc e Sainz hanno stili diversi, la nuova Ferrari in pista non dovrà essere ostica come è stata la SF-23, una vettura con una finestra di funzionamento molto stretta. Scopriamo in che direzione hanno lavorato a Maranello…
Charles Leclerc preferisce una monoposto “puntata” sull’anteriore che lasci il retrotreno libero di muoversi, per aggredire l’ingresso curva con una staccata portata fino alla corda. Carlos Sainz, al contrario del monegasco, gradisce un posteriore ben attaccato all’asfalto. Due modi diversi di interpretare la guida di una monoposto a effetto suolo, lasciando intendere che nel corso della stagione 2023 lo sviluppo della SF-23 sia andato incontro verso uno piuttosto che all’altro pilota.
E, qualcuno, maliziosamente aveva sottolineato come nell’arco del campionato la Ferrari, in momenti diversi, abbia privilegiato Sainz, piuttosto che Leclerc. Dopo la sosta estiva abbiamo assistito al momento più fulgido dello spagnolo che è passato dalla pole position di Monza al successo a Singapore.
L’introduzione di un nuovo fondo a Suzuka, invece, è andato nella direzione di Charles: nel momento in cui il monegasco ha ritrovato il feeling con la rossa ha saputo trarre dalla SF-23 tutto il potenziale che aveva a disposizione, inanellando dal GP del Giappone in poi tre pole position e quattro podi. E, allora, si è detto che la Ferrari volesse privilegiare la “prima guida” che stava discutendo un rinnovo del contratto triennale.
Photo by: Ferrari
Frederic Vasseur, team principal Ferrari è fiducioso per il 2024
Niente di tutto questo perché Fred Vasseur, nel pranzo di Natale con i giornalisti della F1 ci ha tenuto a sottolineare: “Ricordo perfettamente che un anno fa in questa stessa stanza ricevevo molte domande in merito all’argomento ‘Charles numero uno e Carlos numero due della squadra’. Abbiamo dimostrato in più occasioni di garantire ai nostri piloti un trattamento più che paritario, credo che Singapore sia stato il miglior esempio”.
“Charles ha accettato di iniziare la gara con un set di gomme morbide per riuscire a superare Russell e a controllarlo, il tutto per aiutare Carlos. Abbiamo due piloti che stanno facendo un buon lavoro, Carlos è stato molto forte dopo la pausa estiva con due ottimi weekend in sequenza a Monza e Singapore, e probabilmente è stato di stimolo a Charles, come abbiamo visto nel finale di stagione”.
“Continueremo in questa direzione, non voglio avere una buona risorsa e un'altra di secondo livello, abbiamo due macchine e due piloti di valore, e credo che uno degli aspetti positivi della stagione sia stato il rendimento di Carlos e Charles. Hanno garantito alla squadra praticamente gli stessi punti, con un piccolo delta di differenza e vogliamo andare avanti così”.
Photo by: Erik Junius
Ferrari SF-23
Ma in che modo sarà possibile offrire ai due piloti la sensazione di giocare nel 2024 una partita ad armi pari? E la risposta che è arrivata da Maranello è stata quanto mai chiara: i tecnici stanno lavorando a una macchina che dovrà essere “facile da guidare”. La 676, quindi, avrà caratteristiche completamente diverse dalla SF-23 che va in archivio come una monoposto difficile da controllare al limite e piuttosto ostica da mettere a punto.
Sappiamo quanto fosse stretta la finestra di utilizzo della rossa di quest’anno e quanto fosse sensibile al vento laterale mentre era in imbardata: due caratteristiche che ne trasformavano il comportamento in pista senza alcun preavviso.
La Ferrari ha dedicato tempo e risorse nel comprendere da dove derivassero i limiti della SF-23 e lo staff diretto da Enrico Cardile ha svolto un importante lavoro di analisi per capire in quale direzione andare nella speranza di mettere in pista una vettura che possa aveva un rendimento costante su tutte le piste del mondiale.
Abbiamo già parlato di un telaio nuovo e di una scatola della trasmissione miniaturizzata in larghezza che permetterà un diffusore più grande e una sospensione posteriore più estrema, pur restando nel solco del conosciuto schema pull rod, ma nella Gestione Sportiva hanno evoluto i modelli di simulazione grazie ai quali la conoscenza delle monoposto a effetto suolo dovrebbe aver permesso importanti salti di qualità.
Photo by: Giorgio Piola
Il cambio della 676 sarà miniaturizzato per essere molto stretto
La 676 non sarà un clone della Red Bul RB20 come facilmente potrebbe essere la nuova AlphaTauri, ma sarà una Ferrari che, pur riprendendo alcuni concetti di Milton Keynes, manterrà una propria matrice facilmente riconoscibile. C’è chi parla di rivoluzione, ma Vasseur su questo tema, frena…
“Rivoluzionaria, non è la parola giusta. Ormai da tre anni abbiamo lo stesso regolamento tecnico e in questa situazione non si può cambiare un progetto in modo massiccio. Siamo in uno scenario nel quale a fare la differenza sono una manciata di decimi di secondo. Detto questo, dobbiamo sicuramente fare un passo avanti e non sottovalutare nulla, cambieremo il 95% dei componenti della monoposto, e detta così può sembrare una rivoluzione, ma non lo è”.
“Alla fine, come ho già detto, sarà una questione di decimi e siamo coscienti che se miglioreremo di un margine più ampio rispetto ai nostri avversari sembreremo bravi, ma se qualcuno tra i team rivali riuscirà a far meglio allora tutto verrà ridimensionato. Quello che posso dire ora è che tutti stiamo spingendo, ed anche piloti sono coinvolti al centro del progetto”.
Bisognerà aspettare il 13 febbraio, giorno del lancio dell’attesa rossa per scoprire come sarà questa nuova Ferrari: quest’anno a Maranello nessuno si è azzardato a fare previsioni sulle prestazioni dopo le cocenti delusioni della SF-23 al debutto. Ma già dal filming day che seguirà la presentazione, sarà facile capire dalle facce dei piloti se il target della macchina “facile da guidare” sarà stato raggiunto…
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