F1 | Clamoroso Red Bull: miniaturizzate le bocche dei radiatori
La squadra campione del mondo ha portato a Budapest un aggiornamento della RB19 molto importante: le pance hanno prese dei radiatori che sono diventate molto più piccole per aumentare l'efficienza aerodinamica e accrescere la portata del flusso sul fondo senza temere problemi di affidabilità della power unit Honda RBPT H001.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Red Bull non si accontenta di dominare la stagione: la RB19 ha vinto tutte le gare finora disputate con otto successi di Max Verstappen e due di Sergio Perez, ma a Milton Keynes non vogliono che si riduca il margine di vantaggio nei confronti della concorrenza.
L’intenzione nella squadra di Christian Horner è di battere tutti i record con la monoposto di Adrian Newey e nel team campione del mondo sono pronti a riaprire un gap tecnico nei confronti degli inseguitori dopo che nella gara di casa a Silverstone, Lando Norris ha chiuso secondo deitro all’olandese staccato di pochi secondi.
Red Bull Racing RB19: ecco la bocca dei radiatori ristretta
Photo by: Giorgio Piola
Lo staff tecnico diretto da Pierre Waché in Ungheria ha portato un pacchetto di novità: ancora non conosciamo la consistenza di tutte le novità, ma ci è bastato scoprire il primo intervento per capire che il salto sarà importante, prima che in Red Bull decidano di bloccare lo sviluppo di questa vettura, per dedicare tutte le risorse (persone e finanze) alla macchina del 2024.
Il nostro Giorgio Piola ha potuto apprezzare che i telai in allestimento nei garage di Budapest mostrano delle bocche dei radiatori che sono miniaturizzate come non mai: gli aerodinamici di Milton Keynes, infatti, hanno deciso di ridurre la resistenza all’avanzamento riducendo l’altezza della presa d’aria per il raffreddamento della power unit Honda.
Red Bull Racing RB19, dettaglio della bocca dei radiatori originale
Photo by: Giorgio Piola
In precedenza avevamo detto che sembrava che l’Aston Martin con l’evoluzione presentata in Canada della AMR23 avesse superato i vincoli della Red Bull, proponendo imboccature dei radiatori molto strette, ma ora sulla RB19 si è fatto un ulteriore step: se la linea di cintura superiore non è cambiata, stupisce come il vassoio in carbonio nella parte inferiore e che fa da becco sia stato decisamente rialzato, dimezzando quasi la portata d'aria della presa.
Evidentemente la modifica è stata possibile perché il motore Honda RBPT H001 non ha problemi di affidabilità ed è in grado di funzionare “caldo” senza temere alcun tipo di rottura. Il vantaggio aerodinamico può essere importante perché cresce il flusso che la Red Bull riesce a convogliare sul fondo grazie a un enorme sottosquadro, grazie al quale crediamo che si sia arrivati al limite della soluzione più estrema.
Questa, più che una novità utile in Ungheria, riteniamo che possa essere un concetto molto utile per i prossimi circuiti veloci che cominceranno la prossima settimana con il GP del Belgio a Spa-Francorchamps.
È incredibile come la Red Bull riesca a spostare la sfida tecnica di certe idee sempre più a una soglia elevata, tale da riproporre un gap sui rivali da azzoppare sul nascere qualsiasi tentativo di riavvicinarsi alle monoposto di Milton Keynes. Seguire la Red Bull su questo terreno, infatti, potrebbe fare molto male: oltre ai vincoli di progetto difficilmente superabili, si sommerebbero anche le paure di tenuta delle power unit.
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