F1 | Allison: "Scelta corretta fermare Russell sotto Safety Car"
L'incidente di Alex Albon nelle prime fasi del GP d'Australia ha cambiato le sorti della corsa. In un primo momento, con la sola Safety Car in pista, Mercedes aveva scelto di richiamare ai box Russell per effettuare la sosta e risparmiare diversi secondi, quantomeno prima che la bandiera rossa annullasse il vantaggio. Allison è comunque convinto che in quella fase il team abbia preso la decisione giusta.
Dalla testa della corsa a un mesto ritiro. In poco meno di venti giri, il Gran Premio d’Australia di George Russell ha cambiato completamente faccia, dall’entusiasmo iniziale per essere riuscito a conquistare il primo posto allo spegnimento dei semafori alla delusione per il problema alla PU che lo ha costretto a parcheggiare la sua W14 a bordo pista.
Tuttavia, nel mezzo si sono inseriti i dubbi per un pit stop che già per sé aveva complicato notevolmente la gara del pilota britannico, facendolo scivolare dalla prima alla settima posizione. Sfruttando l’entrata della Safety Car per l’incidente che aveva visto suo malgrado coinvolto Alex Albon, Mercedes aveva scelto di far rientrare Russell ai box montando un treno di gomme dure con cui avrebbe dovuto proseguire fino alla bandiera a scacchi.
Una mossa che ha fatto alzare qualche sopracciglio, soprattutto perché completata piuttosto presto rispetto a quella che sarebbe stata la finestra ideale ma che, secondo la squadra tedesca, avrebbe comunque potuto dare i suoi frutti. Davanti Max Verstappen avrebbe comunque dovuto superare Lewis Hamilton prima di prendere la testa della corsa, mentre il tempo guadagnato ricompattando il gruppo alle spalle della vettura di sicurezza avrebbe permesso a Russell di contenere il tempo speso per il pit stop.
“Era intorno all'ottavo giro o giù di lì. All'inizio della gara, si può decidere se una sosta della Safety Car ti aiuterà o se ti darà contro o se ti lascerà un po' più indietro”, ha spiegato James Allison, CTO della casa della Stella, prima di sottolineare che, avendo entrambe le vetture in posizioni di vertice, hanno potuto assumersi il rischio di dividere le strategie.
“Quindi, quando è successo abbiamo scelto di dividere le nostre auto. Abbiamo fatto entrare George, ma abbiamo lasciato fuori Lewis, perché a quel punto sei bilanciato in merito a se si vuole ottenere un beneficio dalla sosta o meno. E facendo entrare uno e non l'altro, si divide il rischio; è come una scommessa a senso unico”.
Mercedes è convinta di aver fatto la scelta giusta facendo rientrare il britannico, anche perché l’esposizione della bandiera rossa per la ghiaia in pista era totalmente inaspettata. Dal mero punto di vista strategico, come pensato anche dalla Ferrari con Carlos Sainz, quella sosta avrebbe permesso di risparmiare oltre una ventina di secondi, i quali ovviamente sarebbero poi andati parzialmente scemando a causa del traffico.
George Russell, Mercedes F1 W14, Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Per quanto sia vero che il ritmo mostrato nella seconda parte di gara sia una conseguenza dalla prima bandiera rossa che ha costretto tutti ad anticipare la sosta, diversi piloti avevano comunque tentato una mossa simile già al primo giro fermandosi per montare un treno di gomme hard con cui arrivare fino alla fine. Proprio l’interruzione, tuttavia, ha cambiato i piani, rendendo vano quanto costruito in precedenza.
“Nel momento in cui l’abbiamo presa [quella decisione], abbiamo probabilmente fatto la cosa giusta con George, anche solo per ottenere il meglio da un pit stop ridotto sotto la Safety Car”, ha aggiunto Allison.
George Russell dopo il ritiro per un problema tecnico sulla vettura.
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
“Ma tutto questo è stato reso completamente nullo quando la bandiera rossa è stata esposta pochi secondi dopo. Siamo rimasti molto sorpresi da quella bandiera rossa, perché a noi sembrava il tipo di incidente che avrebbe potuto essere risolto in regime di bandiera gialla. Naturalmente, nel momento in cui diventa rossa, allora anche se si ottiene una sosta ridotta in regime di Safety Car, non è altrettanto buona come quella che si ottiene in regime di bandiera rossa”.
“Penso che la decisione sia valida per i meriti che abbiamo preso in considerazione quando l'abbiamo presa, ma ovviamente quando è uscita la bandiera rossa George ci ha rimesso”.
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