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MotoGP | Marquez: “Capisco le aspettative, ma vincere non è realistico”

Il Gran Premio del Qatar sarà il primo di Marc Márquez in sella alla Ducati. Il pilota del team Gresini inizia la sua nuova avventura smorzando le aspettative che lo vogliono competitivo sin da subito. Secondo l'otto volte iridato, è necessario del tempo per crescere e per acquisire fiducia con la GP23.

Marc Marquez, Gresini Racing

Il Gran Premio del Qatar segna l’inizio di una nuova era: quella di Marc Marquez in sella alla Ducati. L’otto volte iridato veste i colori Gresini e lo si vede in una situazione completamente nuova rispetto a quella a cui eravamo abituati. Qualcosa però non cambia; le aspettative su di lui sono sempre alte, forse in questo caso esageratamente, stando alla realtà che il pilota di Cervera descrive.

È un Marc sorridente e rilassato quello che si presenta ai microfoni della stampa nel giovedì del Gran Premio del Qatar. Fisicamente è recuperato e i test invernali sono stati importanti per raccogliere informazioni e capire in che stato si presenta a Lusail: “Abbiamo fatto una pre-stagione buona, stabile e costante, che era quello che cercavo. Ci sono ancora molti dubbi da sciogliere, sarà il primo fine settimana con la Ducati, in cui guiderò in gruppo. Dovrò controllare l’istinto di guidare come guidavo la Honda, ma mi concentrerò come ho fatto nei test, anche se lì era più facile, perché avevo più tempo di capire come guidare la moto”.

Da molti, Marquez è stato considerato come uno dei favoriti per la gara e tanti si sono spinti ad affermare che possa essere in grado di lottare per il titolo. Tuttavia, lo stesso pilota Gresini smorza le aspettative che si sono create su di lui. Nonostante disponga della moto più ambita della griglia, sta ancora imparando a conoscerla e sostiene che serve tempo.

Marc Marquez, Gresini Racing

Marc Marquez, Gresini Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“Capisco che ci siano delle aspettative su di me e sui miei risultati”, afferma Marc. “Di questo ne sono molto grato, ma alla fine sono consapevole da dove vengo, di come sto e dei passi avanti che si devono fare. Pian piano devo ricostruire la fiducia, devo conquistare un po’ queste sensazioni sulla moto per crescere e per avvicinarmi ai piloti di vertice. Al momento, vedendo i test, ci sono almeno quattro, cinque o sei piloti che vanno più forte”.

Il Qatar riporta alla mente bei ricordi al team Gresini, nel 2022 ha trionfato con Enea Bastianini (che poi ha vinto altre gare) e lo scorso anno ha festeggiato il successo di Fabio Di Giannantonio. Questo però non basta a Marc per inserirsi tra i favoriti a Lusail: “Enea ha vinto quattro gare con questo team due anni fa, Diggia ha vinto l’anno scorso. Ma io sono Marc, quindi né Bastianini né Di Giannantonio venivano da dove vengo io. Puoi anche avere un gran palmarès, ma nello sport si vive nel presente, non nel passato”.

Il vero obiettivo di Marquez ora è quello di crescere, ma sa che i test e la gara sono due realtà ben diverse: “Sono un pilota che è caduto ogni anno con qualsiasi moto. Cerco il limite, ma nei test hai tutta la pazienza del mondo, anche con l’esperienza si gestisce in maniera diversa. Ma in gara c’è un momento in cui devi spingere, in qualifica, in gara… Lì è dove devo vedere a che punto siamo”.

Marc Marquez, Gresini Racing

Marc Marquez, Gresini Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“Ci saranno giorni, come è successo nei test, in cui saremo 14esimi, altri saremo davanti. Speriamo che durante la stagione ci sarà più tendenza a essere davanti. Però il mondo non finisce alla prima gara, è solo l’inizio del nostro cammino. È chiaro che essere davanti è meglio che essere dietro, ma non parto con l’idea di fare podio, perché non è realistico. Non possiamo farlo né vincere gare. Vediamo se si può fare quinto o sesto, ma vedremo durante il fine settimana cosa succede”, spiega.

In questo modo, Marquez scaccia via ogni eventuale pressione che si possa presentare durante il fine settimana: “Sono quasi più tranquillo di ogni altro anno. Le farfalle nello stomaco e la pressione ci sono sempre, ma quest’anno, per quanto ho voglia di stare davanti, sono tranquillo e rilassato. Questo perché ero realista quando ho scelto questa opzione e con obiettivi chiari. Ce l’ho bene in testa. So che ci saranno momenti buoni e meno buoni. Ci saranno giorni in cui non entrerò nella Q2 e altri in cui sarò in prima fila”.

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