MotoGP | Dall’Igna: "A Enea è mancata la grinta che ci si aspetta"
Il bilancio del Gran Premio del Qatar è più che positivo per Ducati, che domina la scena con la sua punta di diamante Pecco Bagnaia. Gigi Dall’Igna loda anche la grinta di Jorge Martin e il debutto esplosivo di Marc Marquez.
Sei Ducati nelle prime dieci posizioni della griglia di partenza, il 50% della top 10 nella Sprint costituito da Desmosedici, e altre sei Rosse a occupare i primi dieci posti nella gara della domenica: questi sono solo alcuni dei numeri più banali del Gran Premio del Qatar, quelli che saltano all’occhio scorrendo la classifica. A questi si aggiungono il dominio di Jorge Martin nella Sprint e la prova di forza di Pecco Bagnaia nel GP, oltre al debutto esplosivo di Marc Marquez.
Ducati ha riaffermato la sua forza nella MotoGP attuale, ripartendo nel 2024 da dove aveva concluso la scorsa stagione: davanti a tutti. Gli avversari sono cresciuti, certo, mam l’egemonia è ancora presente e importante. A stilare il primo bilancio di quest’anno è Gigi Dall’Igna, che non può far altro che sorridere guardando i risultati del lavoro non solo di un inverno, ma di tanti anni.
Si parte dal campione del mondo in carica, che va a caccia del terzo titolo consecutivo e inizia la sua difesa nel migliore dei modi: trionfando. Bagnaia ha iniziato il weekend in salita, ma, come ormai ci ha abituati, ha saputo risalire la china fino a comandare la gara della domenica con un trionfo imperioso. “Splendida vittoria in una gara perfetta, con una partenza che può essere descritta come eccezionale”, dichiara Dall’Igna. “Senza esagerare, davero: chapeau! Un traguardo importante, non solo perché vincere al debutto significa iniziare nel migliore dei modi, ma perché prima di tutto è il risultato di un fine settimana che non era iniziato affatto bene: diciamo che l’avvio è stato complicato, risolto rapidamente nel miglior modo possibile”.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
“Pecco ha dominato la gara con l’autorità di un Campione, dettando da subito un passo impossibile da raggiungere per gli altri, una mostra di estrema forza proprio quando era necessaria”. All’appello è mancato però Enea Bastianini, che due anni fa aveva trionfato a Lusail. Sul tracciato qatariota aveva mostrato un ottimo feeling con la GP24 nel corso dei test, ma le buone sensazioni non si sono concretizzate nel weekend di gara: “A Enea è mancata la grinta che ci si aspettava, tuttavia è confortante vederlo in quinta posizione, guadagnando i punti necessari per stare con i migliori, nell’attesa di tornare a essere il protagonista che merita”.
Riaffermarsi nella MotoGP odierna non è semplice, per quanto Ducati sia il marchio dominante, deve vedersela con avversari tosti che rendono la griglia piuttosto equilibrata. Otto Desmosedici in pista possono essere un vantaggio, ma anche un coefficiente di difficoltà maggiore per i “Rossi”, che devono combattere lotte intestine.
Lo abbiamo visto lo scorso anno, quando Bagnaia ha difeso il titolo contro un Jorge Martin agguerritissimo che ha portato la lotta al mondiale fino all’ultima gara, a Valencia. Velocissimo ed efficace, lo spagnolo del team Pramac non ha perso lo smalto durante l’inverno e in Qatar ha tirato fuori gli artigli, dimostrandosi ancora una volta fortissimo sul giro secco (con la pole position) e sulla breve distanza (vincendo la Sprint).
Jorge Martin, Pramac Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Non solo Martin, in Ducati è arrivato un altro pilota non ha bisogno di presentazioni. Gli otto titoli mondiali parlano al suo posto. Marc Marquez sta ancora familiarizzando con la Desmosedici (dispone della versione dello scorso anno), ma l’avventura sembra iniziata con il piede giusto: quinto nella Sprint e quarto nel GP, il catalano ha sfiorato il podio al debutto e ora sembra davvero questione di tempo prima che possa tornare al vertice.
“Picchi significativi anche per Martin e Marquez”, riflette Dall’Igna. “Jorge, più combattivo che mai, ha riaffermato la sua forza partendo con la Pole position e vincendo la Sprint. Ma anche la domenica ha mostrato tutta la grinta e la velocità che sappiamo e con cui aveva finito la scorsa stagione: chiunque battaglierà per il titolo, dovrà vedersela con lui, questo è sicuro. Marc ha già mostrato tutto il suo talento e la sua classe attraverso un’innata capacità di adattamento: è già un pilota temibile su una moto completamente nuova per lui, la prima Ducati 2023 alla bandiera a scacchi. L’esperienza e il desiderio di un Campione che vuole di nuovo dire la sua faranno la differenza in questa nuova avventura”.
Marc Marquez, Gresini Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tutto facile, dunque. Niente affatto. Lo conferma Dall’Igna, che ricorda quanto il dominio Ducati non deve trarre in inganno, perché la competitività della MotoGP attuale non consente di abbassare la guardia nemmeno un attimo. L’imprevisto è dietro l’angolo e tutti i risultati che arrivano sono frutto del duro lavoro: “Infine, una considerazione: questo weekend, tra qualifiche, Sprint e GP, ha dimostrato nuovamente, senza che fosse necessario, quanto niente sia facile o prevedibile, ancora meno scontato anche quando tutto sembra andare in una direzione”.
“Ogni gara è una storia a sé. Ci sono molte incognite, per di più in una sfida con avversari tosti e competitivi che sono cresciuti molto negli ultimi mesi, come hanno ampiamente dimostrato. Non abbassare la guardia e non arrendersi diventa fondamentale, con l’impegno e lo sforzo che possono premiarci con vittorie come quella che abbiamo appena ottenuto”, conclude il Direttore Generale di Ducati Corse.
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