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F2 | Jeddah: vincono Fittipaldi e Hauger, doppio 6° per Antonelli

In Arabia Saudita vincono Hauger e Fittipaldi, centrando il successo rispettivamente nella Sprint e nella Feature Race. Senza Bearman, chiamato in F1 dopo la pole del giovedì, la classifica si è rimescolata, lasciando spazio ad altri piloti che hanno sfruttato l'occasione. Weekend solido per Antonelli, che ha centrato un doppio sesto posto.

Il vincitore della gara Enzo Fittipaldi, Van Amersfoort Racing

Dopo il primo round in Bahrain, mentre la Formula 3 si è concessa una pausa lasciando spazio alla F1 Academy, la Formula 2 è tornata subito in pista in Arabia Saudita con un weekend in cui non sono mancati i colpi di scena.

Dopo aver conquistato la pole al giovedì, la prima grande sorpresa è stato il ritiro di Oliver Bearman, il quale ha ricevuto la chiamata in Formula 1 per sostituire Carlos Sainz a bordo della Ferrari SF-24, ridisegnando così la griglia di partenza.

Ad imporsi nella sprint race è stato Richard Verschoor con la Trident, quantomeno prima che venisse squalificato per una mappatura definita non conforme al regolamento. A beneficiarne è stato Dennis Hauger, il quale si è così aggiudicato il successo nella prima gara del weekend davanti all'estone Paul Aron e il brasiliano Enzo Fittipaldi.

Proprio il pilota della VAR ha poi centrato la vittoria nella Feature Race del sabato con un vantaggio di quasi ben otto secondi su Kush Maini. Ben più entusiasmante la lotta per il podio, con una sfida a tre tra Hauger, Crawford e Cordeel, vinta dal norvergese della MP per soli 31 millesimi.

Anche se manca il confronto con il compagno di squadra Bearman, per Andrea Kimi Antonelli è stato un weekend complessivamente positivo, con un doppio sesto posto che porta altri punti utili per il campionato. Proprio in tema classifica, rimane in testa Zane Maloney con 15 punti su Fittipaldi, autore di un fine settimana solido dopo il doppio zero del Bahrian. Seguono Hauger, Aron e Maini, con l'indiano a 20 punti dalla vetta.

Andrea Kimi Antonelli, Prema Racing

Andrea Kimi Antonelli, Prema Racing

Foto di: Shameem Fahath

Verschoor prima della squalifica, vince Hauger

Il pilota del Trident Verschoor si era imposto nella prima gara a Jeddah, ma al termine della corsa è stato squalificato per un’infrazione tecnica, lasciando così la vittoria a Dennis Hauger con MP davanti a Paul Aron, autore della pole, ed Enzo Fittipaldi.

A seguito dell'inaspettata chiamata di Oliver Bearman alla Ferrari per sostituire Carlos Sainz in Formula 1, il pilota britannico è stato rimosso dai risultati delle qualifiche della F2. Per la gara sprint a griglia parzialmente invertita, questo non ha avuto alcun effetto sulla parte anteriore della griglia, ma ha fatto risalire di un posto tutti i piloti dall’undicesima posizione, che hanno così occupato la casella lasciata libera dal britannico.

Aron ha mantenuto la testa della corsa davanti a Verschoor, partito dalla prima fila, mentre Isack Hadjar ha tenuto a bada Hauger restando così al terzo posto. Tuttavia, la Safety Car è stata immediatamente chiamata in causa dopo che Martins è finito a muro all'uscita di curva 2. In realtà, comunque, la gara aveva già visto altri episodi che avrebbero potuto portare all’entrata della vettura di sicurezza, perché sia Franco Colapinto che Zak O'Sullivan sono rimasti fermi sulla griglia di partenza dovendo così rientrare ai box.

Al quarto giro, la Safety Car è rientrata e Zane Maloney, dopo un'ottima partenza dalla quindicesima posizione, ha superato l'altra Trident di Roman Stanek per l’ottavo posto. All'ottavo giro, Verschoor ha provato l’affondo all'interno di Aron in curva 1, prendendo il comando dall'estone. Più indietro, Maloney ha superato anche Josep María Martí nella Campos alla stessa curva, salendo in settima posizione. Pochi istanti dopo, è stato però necessario un altro intervento della Safety Car a causa del testacoda di Amaury Cordeel alla prima chicane.

Richard Verschoor, Trident, Isack Hadjar, Campos Racing, Dennis Hauger, MP Motorsport

Richard Verschoor, Trident, Isack Hadjar, Campos Racing, Dennis Hauger, MP Motorsport

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Al dodicesimo giro, l'azione è ripartita con Maloney che si è tuffato all'interno di Maini per
sesto posto. Davanti, Verschoor ha allungato il suo vantaggio su Aron oltre il secondo, rendendo impossibile utilizzare il DRS. La Virtual Safety Car ha fatto la sua comparsa al diciassettesimo giro dopo che Juan Manuel Correa ha urtato il muro interno alla curva 22.

È stato necessario rimuovere dalla pista un pezzo dell'ala anteriore e il pilota della DAMS è stato costretto al ritiro. Una volta data bandiera verde, Hauger si è tuffato all'interno di Aron per la seconda posizione, completando un bel sorpasso in curva 1. Al penultimo giro Hadjar ha accusato un problema tecnico, simile a quello che avrebbe poi avuto anche nella Feature Race, con il pilota della Campos costretto al ritiro. Davanti Verschoor ha mantenuto la testa della corsa fino al traguardo, quantomeno prima di essere squalificato al termine della corsa.

Infatti, sia lui che il compagno di squadra Roman Stanek sono stati entrambi squalificati per un'infrazione tecnica, regalando la vittoria a Dennis Hauger. Secondo un comunicato diffuso dalla Federazione, entrambi i piloti Trident "sono stati trovati in possesso di una mappa di progressività del pedale dell'acceleratore non corretta, installata prima della gara e non conforme all'articolo 8.2.6 del regolamento tecnico".

Dennis Hauger, MP Motorsport, 2a posizione, solleva il suo trofeo

Dennis Hauger, MP Motorsport, 2a posizione, solleva il suo trofeo

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

A beneficiarne è stato un gruppo folto di piloti, con la classifica ridisegnata: sul podio è salito Enzo Fittipaldi, a cui seguono Maloney, Crawford, Antonelli sesto, Martì e Maini a chiudere la zona punti.

Feature Race: si impone Fittipaldi

La seconda gara del fine settimana si è conclusa con il successo di Fittipaldi, in grado di imporsi con un vantaggio di ben sette secondo su Kush Maini nonostante l’ingresso della Safety Car verso metà corsa che ha annullato i distacchi.

Il brasiliano si è imposto proprio su Maini, che in realtà aveva preso il via dalla pole in virtù del ritiro di Oliver Bearman per sostituire Carlos Sainz nel team Ferrari di Formula 1, con lo spagnolo indisposto a causa di un’operazione per risolvere un problema di appendicite. Mentre il pilota dell'Invicta è stato autore di un’ottima partenza, mantenendo la prima posizione, alle sue spalle non sono mancati subito gli episodi, con l’ingresso della Safety Car dopo pochi istanti.

In uscita dalla prima chicane, infatti, Pepe Martì ha perso la vettura in fase di trazione finendo così in testacoda proprio sulla traiettoria di Roman Stanek, che ha provato di tutto per arrestare la vettura ed evitare il contatto. Tuttavia, il pilota della Trident non è stato in grado di ripartire, rimanendo così fermo in pista esattamente come lo spagnolo della Campos, motivo per il quale è stato necessario l’intervento della vettura di sicurezza per spostare le monoposto. Gabriel Bortoleto è stato un altro dei piloti costretti a un ritiro prematuro: la sua Invicta è uscita di pista per un problema meccanico.

L'auto di Pepe Marti, Campos Racing

L'auto di Pepe Marti, Campos Racing

Foto di: Shameem Fahath

La corsa ha visto solo cinque piloti - Staněk, Bortoleto, Correa, Barnard e Cordeel - partire con la strategia alternativa e gli pneumatici medi, mentre tutto il resto della griglia ha optato per la soluzione più morbida, dovendo così fermarsi piuttosto presto. Al sesto giro, dopo aver completato la distanza minima con la gomma più morbida, il gruppo ha iniziato a entrare nella pitlane per completare le soste obbligatorie.

Fittipaldi, che era partito dalla quarta posizione, dopo aver sopravanzato Andrea Kimi Antonelli, si è poi portato in testa alla gara nel corso del tredicesimo giro, utilizzando l’ala mobile per sopravanzare Maini, fino a quel momento al comando dopo aver preso il via dalla pole.  Nel quindicesimo giro, però, Colapinto ha dato una svolta alla gara: un contatto con il muro all'ultima curva ha forato la gomma posteriore destra e in curva 1 il pilota dell’accademia Williams è finito in testacoda, causando nuovamente l’ingresso della vettura di sicurezza.

Nonostante la safety car abbia portato il gruppo ai box, Correa ha scelto di non fermarsi come Barnard e Cordeel, i quali hanno invece sfruttato la possibilità della sosta in condizioni di neutralizzazione nella speranza che la supersoft potesse durare una decina di giri. Fittipaldi ha così iniziato la rimonta su coloro che si sono fermati dopo di lui, superando sia Correa che Cordeel all’esterno a poche tornate dalla fine.

Il vincitore della gara Enzo Fittipaldi, Van Amersfoort Racing

Il vincitore della gara Enzo Fittipaldi, Van Amersfoort Racing

Foto di: Shameem Fahath

Un problema tecnico ha invece messo fuori dai punti Hadjar, costringendo il francese al ritiro in quello che è stato un weekend sfortunato. La Virtual Safety Car è intervenuta dopo un testacoda di Zak O'Sullivan alla curva 2 nel tentativo di resistere un attacco.

Correa si è fermato al 26° giro per completare la sua sosta obbligatoria, lasciando Maini, Cordeel, Crawford, Antonelli e Hauger a lottare per il podio. Maini ha mantenuto la seconda posizione per l'Invicta, ma sul traguardo una volata a tre per contendersi il podio è stata aggiudicata da Hauger per soli 31 millesimi di vantaggio su Crawford, mentre Cordeel ha mantenuto il quinto posto.

Antonelli ha tagliato il traguardo in sesta posizione al termine di una buona gara, anche se è emersa in qualche aspetto la sua inesperienza con queste vetture, specie in staccata, dove in qualche occasione è arrivato al bloccaggio. È importante menzionare che per l’italiano si tratta solo del secondo weekend con queste vetture, che presentano un aumento di peso importante rispetto alla generazione di auto della F3 guidata fino alla scorsa stagione. Settimo Maloney, mentre Verschoor ha concluso in ottava posizione. Rafael Villagómez e Aron hanno poi concluso la zona punti. In realtà, Martin aveva ottenuto il decimo posto, ma è stato poi penalizzato di 5 secondi per un contatto durante la corsa, scivolando in undicesima posizione.

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