F1 | Waché ammette: "La RB20 non è competitiva quanto sperato"
Parlando in un'intervista a Motorsport.com, Pierre Waché ha ammesso che si aspettava che la RB20, la monoposto Red Bull per la stagione 2024, non abbia rispettato le attese. Nonostante i passi in avanti in alcune aree, ci si aspettava un vantaggio più ampio nelle curve ad alta velocità ma, al contrario, il gap con gli avversari si è ridotto.
La Red Bull ha vinto tutte le gare della stagione 2023, ad eccezione di un singolo Gran Premio, la tappa di Singapore, dove la vittoria è andata a Carlos Sainz. Ben consapevole che ripetere un campionato così eccezionale come quello del 2023 sarebbe stato complesso, a Milton Keynes hanno comunque deciso di intervenire in maniera importante sulla vettura in inverno, apportando modifiche significative alla sua RB20, in particolare al sistema di raffreddamento.
Dopo qualche gara, la storia del mondiale sembrava quasi potersi avvicinare a quella del 2023, con una Red Bull dominatrice e tutti gli avversari alle sue spalle. Eppure, a guardare indietro, quella RB20 così competitiva ora sembra un miraggio, perché nel frattempo si è fatta avanti una McLaren che, grazie a un ottimo lavoro di sviluppo, in diversi Gran Premi ha saputo porsi come riferimento della griglia.
L’aspetto più critico è che gli aggiornamenti portati fino a questo momento non sembrano aver garantito i progressi sperati. Non è un caso che Max Verstappen avesse definito il pacchetto ungherese come uno dei più cruciali della stagione dell’anno, una sorta di crocevia per capire come sarebbe andato il resto del mondiale. Certo, l’ampio vantaggio in termini di classifica è un elemento rassicurante, ma è chiaro che contro questa McLaren serva qualcosa in più, non solo in termini di performance, ma anche di puro bilanciamento, che è l’aspetto di cui i piloti Red Bull si sono lamentati maggiormente.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Red Bull Content Pool
Di fondo, ora i problemi sono due: da una parte il fatto che manchi performance pura, ma dall’altra anche la sensazione di dover essere sempre al limite, perché nel corso della stagione è diventato sempre più difficile trovare il bilanciamento ideale, complici alcuni problemi sia legati alla complessità della RB20 che agli assetti usciti dal simulatore. Nelle prime gare della stagione, come spiegato da Verstappen, la Red Bull sembrava essere una vettura più semplice da mettere a punto rispetto alla RB19 ma, con il prosieguo del campionato, sono emersi i limiti, soprattutto a livello di bilanciamento.
In più occasioni il team è stato costretto a buttare nel cestino il lavoro di preparazione fatto in fabbrica per dover ricominciare la ricerca del setup direttamente in pista, di fatto sprecando parte del venerdì. L’olandese, infatti, sperava non solo che questo pacchetto potesse garantire performance migliore, ma anche che rendesse più semplice la ricerca del bilanciamento ideale durante il fine settimana, in modo da poter lavorare sui dettagli dalla FP1 invece di dover fare un passo indietro per capire come rendere più confortevole e meno al limite la RB20.
Parlando in esclusiva con l'edizione olandese di Motorsport.com, il direttore tecnico della Red Bull Wache ha dichiarato che il team si aspettava che la vettura 2024 fosse più forte in alcune aree, soprattutto nelle curve ad alta velocità, sulla base dei dati di simulazione. Quando gli è stato chiesto se la RB20 fosse buona come si sperava, ha risposto: "Direi di no. Siamo migliorati rispetto all'anno scorso, senza dubbio, ma in alcune aree non abbiamo ottenuto quello che ci aspettavamo".
"Soprattutto nelle curve ad alta velocità ci aspettavamo un po' di più di quello che abbiamo. Senza pensare alla competitività della vettura, quindi basandoci solo sui nostri riferimenti, ci aspettavamo un po' di più con i nostri strumenti”.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Red Bull Content Pool
"Nelle curve a media e bassa velocità siamo migliorati parecchio rispetto all'anno scorso. Nelle curve ad alta velocità eravamo un po' più deboli rispetto all'anno scorso rispetto alla concorrenza. Nella guida sui cordoli siamo chiaramente deboli, ma lo eravamo già l'anno scorso. Penso che non abbiamo fatto i miglioramenti che ci aspettavamo sotto questo aspetto".
In effetti, per quanto sia vero che la Red Bull ancora oggi mantenga un vantaggio nelle curve più rapide, questo margine non è ampio come in passato, dato che McLaren, ma anche Ferrari e Mercedes, si sono avvicinate nel 2024. Il problema è che, allo stesso tempo, nonostante i miglioramenti nelle curve lente, il passo in avanti non è stato così ampio per contrastare quello della McLaren, che proprio in quelle due aree sembra aver fatto un salto ancora più importante.
Quando gli è stato chiesto perché le previsioni della Red Bull sui punti in cui la sua vettura avrebbe ottenuto buoni risultati sono risultati inferiori alle aspettative, Wache ha spiegato che ciò potrebbe essere legato ai problemi di correlazione. Anche Verstappen in Ungheria aveva sottolineato come forse anche dal simulatore non uscissero assetti precisi: "Penso che alcuni aspetti possano essere legati alla correlazione.”
"Stiamo usando una galleria del vento piuttosto vecchia e può anche essere legato alla capacità ridotta a causa della nostra posizione nel campionato [con le restrizioni dei test in galleria del vento] e forse anche al fatto che questo è il terzo anno con questo tipo di regolamenti", ha spiegato Waché.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Erik Junius
Ma a prescindere dal fatto che i progressi della Red Bull non abbiano raggiunto i livelli sperati, Waché afferma che la squadra si aspettava che i team rivali avrebbero recuperato terreno a partire dall'inizio del 2024, man mano che i team convergevano sul design delle vetture.
"Ad essere onesti, ci aspettavamo che gli avversari arrivassero prima. Quando abbiamo iniziato la stagione 2022, non avevamo la macchina più veloce. La Ferrari aveva la vettura più veloce all'inizio del 2022. Ci aspettavamo una grande competizione nel 2023, ma non è stato così".
"Anche per il 2024 ci aspettavamo che la concorrenza ci fosse più o meno fin dall'inizio, perché le prestazioni che si possono ottenere con la macchina sono limitate con gli stessi regolamenti. Dopo le prime quattro o cinque gare gli altri sono tornati, magari con un po' di ritardo, ma ce lo aspettavamo fin dall'inizio".
"Le limitazioni che si hanno con questi regolamenti sono abbastanza elevate e quello che si può trovare per fare più passi avanti diventa sempre più difficile. Quindi è quasi sicuro che gli avversari torneranno ad un certo punto".
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