F1 | Mercedes: il nuovo fondo torna in Olanda, ma occhio al bouncing
Dopo averlo accantonato in Belgio per tornare a una configurazione base conosciuta in vista della gara, Mercedes ha confermato che l'intenzione è quella di riproporre il nuovo fondo a Zandvoort dopo la pausa estiva. A Spa il pacchetto ha innescato del bouncing, quindi sarà importante trovare il modo di estrarne il potenziale senza generare rimbalzi
Sulle Ardenne è arrivata una vittoria che al venerdì sembrava quasi insperata per la Mercedes, date le difficoltà di bilanciamento riscontrate al termine delle due libere. A Spa la Stella si era infatti presentata con degli aggiornamenti tecnici volti a proseguire quel percorso di sviluppo nel tentativo di incrementare anche il carico aerodinamico della vettura.
Tuttavia, al termine della prima giornata di libere era chiaro che qualcosa nell’alchimia della vettura in qualche modo si fosse spezzata, lasciando il team confuso in merito a quali fossero le cause per quella mancanza di passo che l’aveva portata anche alle spalle della Mercedes.
Due erano gli elementi principali dietro le difficoltà della W15: la mancanza di velocità e, soprattutto, i problemi di bilanciamento che avevano spinto i piloti anche a provare e sperimentare setup differenti con l’obiettivo di trovare maggior fiducia in macchina. Chi era maggiormente in difficoltà era Hamilton, il quale aveva addirittura provato un’ala ben più carica di quella “base” per ritrovare un feeling perduto: tuttavia, se in curva quella specifica garantiva dei benefici, questi non erano comunque sufficienti per compensare il tempo perso sui rettilinei.
Il nuovo fondo della Mercedes W15
Foto di: Giorgio Piola
Problemi di fiducia nella vettura che erano causati anche dal bouncing riscontrato nelle prime due libere in maniera simile a quanto avveniva a inizio stagione. Un fenomeno che, chiaramente, si presentava in particolare nelle curve più rapide, ma che creava dei fastidi anche in quelle curve in cui serve fare grande affidamento sulla stabilità generale della vettura in ingresso.
Per questo, dopo aver analizzato tutti i dati del venerdì, alla fine il team alla fine ha fatto un passo indietro tornando alla configurazione che aveva già usato a Silverstone, un tracciato che, come range di curve, non è troppo dissimile da quello di Spa, per quanto la pista belga tendenzialmente richieda un carico minore dati i lunghi rettilinei. Una scelta dovuta anche al fatto che, realisticamente, al sabato sarebbe arrivata la pioggia e ciò non avrebbe permesso di verificare le modifiche di assetto in vista della gara che si sarebbe dovuta svolgere sull’asciutto. Di fatto, Mercedes sarebbe andata al buio con ancora diversi dubbi.
“La ragione per cui siamo tornati indietro verso la specifica di Silverstone venerdì notte è perché a Silverstone avevamo fatto una buona gara. Spa e Silverstone non sono molto distanti in termini di caratteristiche, come range di velocità in curva. Venerdì abbiamo notato che avevamo introdotto in qualche modo dei problemi”, ha spiegato Andrew Shovlin, Responsabile degli ingegneri in pista.
Shovlin ha spiegato che, dal suo punto di vista, i problemi fossero legati soprattutto al modo in cui la scuderia aveva impostato la monoposto per Spa più che agli aggiornamenti in sé, soprattutto a livello meccanico, ma è chiaro che le due cose vanno spesso a braccetto.
“Pensiamo che sia in larga parte legato al modo in cui avevamo impostato l’auto per Spa, non dagli aggiornamenti in sé. Ma ciò ci aveva caudato un po’ di bouncing nelle curve ad alta velocità, problemi con il bilanciamento. Tornare indietro alla macchina che avevamo usato a Silverstone ha riportato tutto alla normalità”.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images
Togliendo l’incognita aggiornamenti e tornando a una base conosciuta e più affidabile, la W15 ha ritrovato competitività: forse in una gara “normale”, con le vetture di riferimento più avanti e il fattore track position non così decisivo, il salto in avanti compiuto tra venerdì e sabato non sarebbe stato comunque sufficiente per battere la McLaren e la Red Bull. Tuttavia, ancora una volta Mercedes è riuscita a mettersi nella posizione perfetta per andare a sfruttare i problemi degli avversari, battendo una Ferrari colta quasi di sorpresa.
Nei giorni successivi a Spa, Mercedes ha avuto modo di analizzare con calma i dati e comprendere cosa non abbia funzionato, con l’idea di rispolverare nella prossima tappa di Zandvoort il pacchetto bocciato momentaneamente a Spa, magari con un assetto più adatta ad estrarne il potenziale. Un tema che sarà poi interessante visionare proprio in Olanda, perché la pista di Zandvoort è estremamente particolare per la sua natura, dati i tratti con banking elevato ma anche le curve ad alta velocità dove non è difficile scontrarsi con il fenomeno del bottoming date le tante sconnessioni dell’asfalto, ma anche con dei rimbalzi indesiderati.
Per quanto sia vero che la natura del tracciato olandese è fatta sia di curve lente che di tratti più rapidi, nelle zone ad alta velocità è fondamentale consegnare ai piloti una vettura che garantisca fiducia a chi si trova al volante, date le curve di appoggio in cui bisogna trovare l’inserimento perfetto per fare il tempo.
“L’intenzione è quella di usare il nuovo fondo in Olanda. Abbiamo avuto il tempo di guardare i dati, di capire cosa è successo, perché abbiamo avuto quei problemi Spa e ora siamo fiduciosi sul fatto che torneremo ad utilizzarlo”, ha aggiunto Shovlin.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.