F1 | Tsunoda: “La VCARB01 è diversa, si nota da quali marce usiamo”
Tsunoda ha centrato un bel settimo posto a Melbourne, riuscendo a concludere per la prima volta in zona punti in questa stagione. Per il giapponese la VCARB01 rappresenta uno step in avanti rispetto alla monoposto dello scorso anno, anche se si comporta in modo diverso: un dettagli su cui ha focalizzato l'attenzione è l'utilizzo delle marce.
Solamente un anno fa, la Racing Bulls lottava per evitare le ultime file con una vettura che riservava ben poche soddisfazioni a causa di alcuni evidenti limiti aerodinamici e meccanici. Tuttavia, dopo un avvio sottotono, la squadra di Faenza ha lavorato duramente per ribaltare la situazione, individuando i punti deboli che necessitavano di maggiori interventi.
Nel corso della stagione sono poi arrivati diversi pacchetti di novità tecniche e, in particolare con quelli degli Stati Uniti e di Singapore, dove debuttò anche la sospensione posteriore della RB19, la vettura fu in grado di fare un passo in avanti considerevole, arrivando a lottare con maggior costanza per la zona punti.
Da quella vettura, che alla fine fu in grado di rimontare dall’ultimo all’ottavo posto nel costruttori, è poi nata la VCARB01, la monoposto che ha aperto un nuovo ciclo per la squadra italiana. Per quanto vi siano delle chiare differenze a livello tecnico, soprattutto perché il team ha rafforzato il legame tecnico con la Red Bull, la nuova monoposto ha diversi aspetti in comune con l’auto dello scorso campionato. Proprio per questo è difficile parlare di una rivoluzione totale, ma sarebbe più sensato vederla come una sorta di evoluzione spinta che ha convinto i piloti.
Yuki Tsunoda, VCARB 01
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
L’obiettivo del team era quello di avvicinarsi quanto più possibile alla top 10 ma, con cinque squadre di riferimento davanti, la missione zona punti è diventata particolarmente complessa. Per riuscirci occorre sfruttare i problemi degli avversari, le situazioni favorevoli o le piste particolarmente amiche, come si è visto proprio a Melbourne. In Australia la Racing Bulls ha ben figurato, riuscendo non solo a centrare una bella Q3 grazie a un ottimo Yuki Tsunoda, ma anche a portare a casa un prezioso settimo posto che, per quanto agevolato dai ritiri degli avversari, ha permesso di conquistare punti importanti in ottica iridata.
“Sicuramente il passo è molto buono. Ma le ultime due gare [Bahrain e Arabia Saudita] sono state molto frustranti perché sono successe un paio di cose. Credo che ci fossero delle opportunità per andare a punti e le abbiamo mancate. Sapevamo che avevamo solo bisogno di una gara pulita senza episodi e in Australia ci siamo riusciti, senza commettere alcun errore”, ha spiegato il giapponese raccontato l’inizio di stagione.
A Jeddah, infatti, il pilota nipponico era in piena lotta per conquistare l’ultimo posto della zona punti, ma una lotta accesa con Kevin Magnussen lo ha poi allontanato dal decimo posto, finito nelle mani di Nico Hulkenberg e la Haas. In Australia, invece, Tsunoda è stato in grado di concretizzare una bella qualifica, rimanendo lontano da guai fino al traguardo.
“Questi sono punti molto importanti per me e anche per la squadra e ci danno fiducia per le prossime gare. Credo che, soprattutto dopo aver cambiato l’identità del team, avere finalmente una gara pulita sembra facile, ma non lo è stato per noi. Dietro le quinte ci sono stati tanti cambiamenti, come per le operazioni in fabbrica e in pista e tutto il resto. Quindi, sì, il miglioramento è stato decisamente positivo, abbiamo fatto progressi gara per gara”, ha aggiunto Yuki, il quale ha poi sottolineato i miglioramenti della vettura rispetto al 2023, menzionando anche un discorso particolarmente interessante.
Yuki Tsunoda, RB F1 Team VCARB 01
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
“È davvero impressionante come la nostra auto si comporti in modo molto diverso rispetto all'anno scorso, ad esempio in un paio di curve stiamo usando una marcia in più rispetto alla macchina della passata stagione”, ha raccontato Tsunoda.
In effetti, osservando i riferimenti telemetrici dei giri di qualifica dei primi tre appuntamenti, si può notare come rispetto a un anno fa le prestazioni in determinate tipologie di curve siano nettamente migliorate, tanto affrontarle con una marcia più alta. Ad esempio, prendendo come riferimento la prima gara in Bahrain, si può apprezzare come i miglioramenti più tangibili siano arrivati soprattutto nelle curve a media-alta velocità, come il cambio di direzione sei-sette, dove è utile avere una piattaforma stabile. In questo specifico punto della pista, Tsunoda è riuscito ad affrontare il tratto con una differenza che in certe fasi ha toccato anche i 15 km/h. Inoltre, se l’anno passato il giapponese era costretto a utilizzare la quinta marcia, aiutando a far scivolare leggermente il posteriore, in questa stagione ha potuto usare la sesta come altri molti piloti.
Spostandoci in Arabia Saudita, il confronto si concentra soprattutto sul primo settore e, anche in questo caso, i miglioramenti più tangibili si possono riscontrare nelle curve a media-alta velocità. In curva 4, ad esempio, Tsunoda è in grado di portare anche 11 km/h di velocità in più, mentre nel tratto successivo, formato dalla sequenza rapida in cui è fondamentale poter contare su una buona stabilità, il giapponese quest’anno ha potuto sfruttare una marcia più alta.
Yuki Tsunoda, RB F1
Foto di: Mark Horsburgh / Motorsport Images
Infine, l’ultima tappa è quella dell’Australia, la quale è stata però influenzata dalla scelta di Pirelli di fare uso di mescole più tenere. Quest’anno i team hanno infatti potuto utilizzare la C5 che, per quanto vada a garantire maggior grip, si rivela anche una mescola molto sensibile nell’intero arco del giro: il rischio era quello di surriscaldarla, ritrovandosi con poca aderenza nella parte finale del giro.
Chiaramente il maggior grip ha influito positivamente sui riferimenti telemetrici ma, ad ogni modo, i dati mostrano un netto passo in avanti rispetto al passato. In curva 1 vi è stato un miglioramento di ben 16 km/h con una marcia più alta, poi ripetuto con le medesime modalità anche in curva 6, altra tratto a media-alta velocità. In curva 12 i progressi sono stati più contenuti, stimati in 6 km/h, ma anche in quel caso vi è stata la possibilità di utilizzare marce più alte.
“Sappiamo che l'anno scorso, soprattutto nella prima metà della stagione, abbiamo faticato molto. Credo che il lavoro svolto per migliorare la nostra vettura e la quantità di aggiornamenti che abbiamo apportato nella seconda metà dello scorso campionato, come quasi ogni gara, abbiano sicuramente ripagato il duro lavoro svolto. È davvero impressionante il risultato ottenuto dalla nostra squadra. Senza la spinta di Franz [Tosto] non avremmo potuto raggiungere questo risultato. Quindi, sicuramente, c'è ancora un po' di influenza di Franz”, ha poi aggiunto, ricordando quanto sia stato importante l’ex Team Principal nella spinta per velocizzare il programma di aggiornamenti.
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