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Intervista
Formula 1 GP del Giappone

F1 | Sainz ammette: “Qui siamo il terzo team. McLaren davanti”

Carlos Sainz ha concluso il sabato di Suzuka al sesto posto, staccato di quasi un secondo dalla vetta e a tre decimi dal compagno di squadra. Tuttavia, lo spagnolo ha spiegato che, per quanto Leclerc sia stato effettivamente molto veloce nel corso del weekend, alla base di questo risultato c'è stata anche la sua decisione di provare a giocare con gli assetti. Modifiche che, però, non hanno funzionato, spingendolo a tornare indietro a un setup base.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

A quasi un secondo dalla vetta e a tre decimi dal compagno di squadra. Dopo le due pole position conquistate tra Monza e Singapore, Suzuka rappresenta quasi un brusco risveglio per Carlos Sainz. Tuttavia, lo spagnolo crede che ci siano delle motivazioni dietro al suo complicato sabato giapponese, che sono da ricercare non solo nelle caratteristiche della pista, ma anche nel modo in cui ha preparato il weekend.

Prima di arrivare a Suzuka, Ferrari era ben consapevole che questo tracciato avrebbe messo alla prova alcune peculiarità della SF-23, in particolare nel primo settore, per poi cercare di compensare con le performance a livello di motore sui lunghi rettilinei e con una buona percorrenza nelle curve lente. Tuttavia, ci si aspettava che i lunghi curvoni veloci avrebbero messo in crisi la vettura, che ha accusato oltre tre decimi dalle McLaren e circa mezzo secondo dal poleman Max Verstappen.

Proprio per questo, Carlos Sainz ha spiegato che ha impiegato parte del suo venerdì per sperimentare a livello di assetti per trovare qualcosa in più rispetto al solito: “È un approccio che ci voleva, perché volevo provare delle cose per questo circuito per trovare qualcosa in questo tipo di curve più veloci e più lunghe che ci sono a Suzuka. Sappiamo che quel tipo di curve rappresenta uno dei nostri punti deboli e sapevamo ancora prima di venire qui che sarebbe stato un circuito più difficile”.

“Non è stata la cosa migliore per il mio weekend e la mia preparazione di qualifica, ma sappiamo che non è che un giro molto migliore o molto più pulito mi avrebbe dato di più, le McLaren sono davanti, le Red Bull sono davanti e sarà difficile batterli”, ha spiegato Sainz prima di addentrarsi in merito a quale sia stato il suo piano di preparazione e perché abbia lo abbia penalizzato.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

“Questa mattina e ieri ho provato a cambiare diverse cose sul set-up e sul bilanciamento, in modo da provare a mettere la vettura in una condizione differente. Ma non ha funzionato e siamo dovuti tornare indietro a un set-up più basico che conosco, ma ovviamente non ho avuto molto tempo per entrare nel ritmo e ciò ha compromesso il mio weekend in generale, ma sono comunque felice di aver provato queste cose”.

“Charles ha fatto un giro molto veloce, ma nel mio ultimo giro non ho fatto un primo settore particolarmente pulito, il che ha accentuato il gap. Ma è stato un decimo o due più veloce durante tutto il weekend, sono stato un po’ distratto da provare così tanti set-up differenti e non sono riuscito a entrare nel ritmo”, ha poi aggiunto lo spagnolo.

In merito al gap accumulato dalle due McLaren, Sainz ha suggerito come il gap nel primo settore abbia pesato in maniera importante e che, partendo dietro, sarà ben più complesso riuscire a fermarle domani: “Un po’ di tutto. Soprattutto il primo settore con le curve veloci, la McLaren è quasi come la Red Bull in quel tratto. Mentre noi siamo più veloci sui rettilinei e le curve lente. Penso che la McLaren dovrebbe essere almeno un decimo più veloce anche domani, che su 50 giri sono tanti, anche se un decimo sembra poco. Ma con l’undercut magari potremo avere una chance, tutto può accadere”.

 

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