F1 | Sainz? Condannato per non aver commesso il fatto!
Lo spagnolo dovrà scontare dieci posizioni sulla griglia di partenza del GP di Las Vegas per aver sostituito la batteria. Ma perché Carlos deve pagare una penalità se non ha commesso alcuna irregolarità? Fino a prova contraria è il tombino che si è aperto in pista ad aver disintegrato la Ferrari mentre procedeva a 320 km/h. Il collegio dei commissari sportivi non ha trovato appigli nelle norme per graziare il madrileno, ma nessuno della FIA si è assunto la responsabilità d'intervenire...
Se Carlos Sainz avesse strappato la Superlicenza F1 non avrebbe fatto niente di male. Il pilota spagnolo, anche se non l’ha dato a vedere, è furioso per quanto è accaduto nel primo turno di prove libere, quando un tombino si è scoperchiato nel rettilineo della Strip, mentre con la Ferrari era lanciato a 320 km/h e l’oggetto contundente gli ha sventrato la SF-23: telaio da buttare, power unit da sostituire insieme a batteria e centralina.
Un danno mostruoso (da almeno un paio di milioni di euro) che avrà forti ripercussioni non solo sul budget cap del Cavallino, ma quasi sicuramente anche nella lotta per il secondo posto nel mondiale Costruttori nella sfida contro la Mercedes. Lo spagnolo è “cornuto e mazziato”: come hanno dimostrato le prove libere, con due rosse davanti a tutti, Carlos avrebbe potuto essere domani in lotta per la pole position con una SF-23 che sembra adattarsi alla perfezione alla strana pista di Las Vegas che riunisce lunghissimi rettifili a curve molto lente.
Photo by: Motorsport Images
La Ferrari di Sainz distrutta viene recuperata dal carro attrezzi
Sainz, invece, grazie alla FIA potrà essere solo spettatore della battaglia, visto che, anche se dovesse conquistare la partenza al palo, sarà costretto a partire undicesimo in griglia. Il madrileno, sbuffa come un toro in gabbia, perché si è beccato una penalità di cui non è minimamente responsabile. La batteria non è andata ko né per un errore della Scuderia, né del pilota, ma per un tombino che si è aperto in pista.
La FIA ha espletato la sua solita procedura: il collegio dei commissari sportivi ha sentito il pilota e la squadra, ha valutato le prove e, applicando le regole, ha sanzionato Carlos con l’arretramento di 10 posizioni in griglia.
Derek Warkick e gli altri tre commissari hanno cercato un appiglio normativo per graziare il ferrarista, ma non l’hanno trovato. E hanno agito. Diciamo che ci sta, ma è possibile che nessuno della Federazione Internazionale sia intervenuto per sanare una vergognosa ingiustizia?
Sainz viene punito per non aver commesso il fatto. Un arzigogolo che potrebbe avvenire solo in un tribunale italiano. E il mondo della F1 che tace, girandosi dall’altra parte, come se niente fosse successo. Fred Vasseur è stato un signore: ha commentato il sopruso con un “inaccettabile”. Enzo Ferrari, probabilmente, avrebbe fermato le sue macchine ai box con un plateale gesto di protesta. Questa Ferrari non ha voluto mostrare i muscoli, ma nessuno ha difeso la squadra del Cavallino. Si parla tanto di show, ma forse bisognerebbe che qualcuno ricominciasse a occuparsi di sport…
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