F1 | Russell spiega il calo di performance: "Troppi errori di set-up"
George Russell ha spiegato il suo calo di performance verso la fine della prima parte di stagione sottolineando che ciò è dovuto all'aver esagerato in più occasioni sul set-up, commettendo alcuni errori che hanno tolto fiducia, soprattutto in qualifica. Tuttavia, recentemente l'inglese ha iniziato a revisionare le modalità di lavoro con i propri ingegneri, sostenendo di aver individuato verso quale direzione andare.
La stagione 2023 di George Russell è stata per ora ricca di alti e bassi, tra ottime prestazioni e momenti in cui ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto, dove è emerso un pizzico di frustrazione. Infatti, dopo un inizio ad alti livelli in cui era riuscito a spiccare completando qualche buona gara, da un certo momento in poi della stagione ha cominciato a fare sempre più fatica, soprattutto in qualifica, quello che è in passato è spesso stato uno dei suoi punti di forza.
Ciò lo ha messo in difficoltà anche la domenica e in diverse occasioni non è riuscito a pareggiare il passo e i risultati del compagno di squadra, il quale si è invece reso protagonista di qualche exploit, seppur alternata a dei momenti sottotono.
Durante i weekend di gara prima della sosta estiva, Russell aveva ripetutamente spiegato che ci fosse qualcosa che non andava nel feeling con la vettura, che non era più il medesimo che sentiva a inizio stagione, seppur avesse provato a spiegare che non fosse colpa del aggiornamenti portati sulla W14.
George Russell, Mercedes W14
Photo by: Erik Junius
Tuttavia, nonostante un venerdì complesso e una gara complicata dalle scelte strategiche, a Zandvoort il pilota inglese si è rivelato autore di un buon weekend, anche grazie alle modifiche di set-up scelte tra le prove libere e le qualifiche, opposte a quelle del compagno di casacca. I cambiamenti apportati sulla vettura di Hamilton hanno tolto ulteriore fiducia al sette volte campione del mondo, mentre nel caso di Russell lo hanno aiutato a conquistare un prezioso terzo posto sulla griglia di partenza.
Parlando alla vigilia del Gran Premio d’Italia, Russell ha rivelato di aver cambiato l'approccio alla messa a punto con il suo gruppo di ingegneri dopo aver perso la giusta direzione: “Probabilmente ho perso un po' la strada nelle ultime gare prima della pausa", ha spiegato.
“Quest'anno [ho] esagerato a volte, il che ha portato a un certo calo delle prestazioni. Credo che abbiamo concluso che nelle ultime gare abbiamo sbagliato la direzione del set-up. Questo ha compromesso la mia fiducia e le mie prestazioni in qualifica, e forse abbiamo dato troppa importanza alla gara”.
George Russell, Mercedes-AMG
Photo by: Erik Junius
"Ma è per questo che sono stato molto contento di Zandvoort, perché abbiamo cambiato approccio, concentrandoci completamente sulle qualifiche e sul recupero della mia fiducia. E dopo cinque giri di nuovo in macchina, mi sono sentito come se avessi ritrovato il mio ritmo".
Alla domanda di Motorsport.com su quanto sia facile, con le attuali generazioni di auto a effetto suolo, perdersi nella messa a punto della vettura, Russell ha provato a spiegare il tutto con un paragone, sottolineando che si tratti più di rifinire ciò che si ha invece di rivoluzionarlo: "A volte bisogna riconoscere dove si trova il massimo potenziale. E se si cerca di superare quel potenziale in un determinato weekend di gara, nove volte su dieci probabilmente si va indietro. Non possiamo reinventare la ruota in un weekend di gara. Abbiamo il nostro pacchetto, possiamo modificarlo e mettere la ciliegina sulla torta”.
"Ma se ci si concentra troppo sul tentativo di aggiungere due o tre ciliegie, si rischia di rovinare del tutto la torta. A volte lavorare di più ma non in modo più intelligente non è la strada giusta".
I meccanici Mercedes lavorano sulla vettura in vista del Gran Premio d'Italia
Photo by: Uncredited
La difficoltà principale nell’individuare il giusto assetto risiede nel trovare un buon compromesso tra altezza l’altezza da terra e carico aerodinamico generato nei vari tipi di curva. Il rischio è quello di avere una vettura troppo rigida e difficile da guidare, anche sui cordoli, a cui su aggiunge il problema delle asperità sull’asfalto, che le vetture digeriscono in modo differente.
"Credo che con queste generazioni di auto si cerchi sempre il miglior compromesso. Bisogna essere piuttosto rigidi e aggressivi, il che va sempre a scapito della guida. Abbiamo inseguito una sola direzione, pensando che avrebbe dato i suoi frutti, ma non è stato così. Non ci sono garanzie di aver risolto il problema. Ma credo che abbiamo un'idea più chiara di come reagire. Non abbiamo reinventato la ruota, ma sento che siamo sulla strada giusta", ha spiegato Russell.
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