F1 | Russell: "Puntiamo su termocoperte sostenibili, non al ban"
George Russell ha messo in dubbio la decisione della Formula 1 di puntare in un futuro sul ban delle termocoperte, sostenendo che, considerando il tema sicurezza in pista, nel breve termine sarebbe più efficace lavorare su una nuova generazione di attrezzature più sostenibili dal punto di vista dell'energia usata per riscaldare gli pneumatici. Alcune aziende ci stanno già lavorando.
Nel corso degli ultimi anni, la Formula 1 ha avviato un processo di spinta verso un motorsport sempre più sostenibile, con l’obiettivo di arrivare al target “carbon neutral” entro il 2030. Una politica di rinnovamento che si espande su più fronti: da aspetti come l’organizzazione degli spostamenti, dei viaggi e del calendario, seppur quest’ultimo sia spesso legato anche a esigenze finanziarie, a temi quali i biofuel o i carburanti sintetici.
Tra le proposte sul tavolo in collaborazione con Pirelli vi era anche la possibilità di eliminare le termocoperte, seguendo l’esempio di altre categorie che già seguono quest’approccio. Ad esempio, in Formula E le gomme sono progettate espressamente per funzionare senza l’ausilio di dispositivi esterni garantendo comunque un’alta resistenza, mentre nel campionato Endurance il giro di vite è arrivato a inizio stagione, anche se non sono mancate le polemiche dato che il prodotto non è stato realizzato tenendo a mente questo cambiamento.
L’idea era di seguire questo percorso anche in Formula 1, con Pirelli che dalla fine dello scorso campionato ha iniziato a testare diversi prototipi, fino a porre le mescole che non necessitavano dell’uso delle termocoperte come base di riferimento dei test. Una sfida complessa, perché è stato necessario ripensare la struttura delle coperture, la quale avrebbe dovuto essere capace di resistere agli sforzi con basse pressioni in uscita dai box, ma anche evitare il surriscaldamento nel momento in cui lo pneumatico si sarebbe stabilizzato entrando nel corretto range di funzionamento.
I pneumatici Pirelli
Photo by: Motorsport.com / Japan
Secondo quanto quantificato da Pirelli, questo passaggio avrebbe comportato un aumento di pressione tra gli 8 e i 10 psi, motivo per il quale si sarebbe rivelato fondamentale continuare a compiere delle prove per trovare la giusta alchimia tra i vari elementi. Tuttavia, i piloti hanno espresso pensieri perlopiù negativi sulla possibilità di correre senza l’ausilio di strumenti di preriscaldamento, citando la sicurezza come uno dei problemi più importanti. Su alcune piste, come Barcellona che presenta numerose curve veloci ad alta energia e temperature generalmente più calde, il riscaldamento della gomma non richiede molto tempo, ma su altri tracciati, magari più freddi o meno impegnativi per gli pneumatici, questa fase potrebbe dilungarsi in modo eccessivo.
Per questo nei mesi scorsi di è deciso di rimandarne l’introduzione e dare un anno in più a Pirelli per sviluppare il prodotto, anche se i piloti tutt’ora credono che l’eliminazione delle termocoperte non sia la soluzione da seguire. Sarebbe più vantaggioso, invece, puntare su attrezzature più efficienti che possano richiedere meno energia per il loro funzionamento. I due principali fornitori di termocoperte per pneumatici, la tedesca KLS e l’azienda britannica MA Horne, stanno infatti studiando modi per ridurre il consumo di energia.
I piani per l'introduzione un ban nel 2024 sono già stati accantonati lo scorso luglio, ma accanto al lavoro per le mescole del prossimo anno Pirelli sta continuando il suo programma di test nell'ipotesi che, con la vittoria del bando per gli anni 2025-28, il tema possa tornare nuovamente in gioco.
Pneumatici Pirelli nelle termocoperte
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Il tema delle termocoperte è stato discusso a lungo durante il briefing dei piloti negli ultimi GP, dove il direttore della GPDA George Russell ha affermato che è possibile risparmiare altrettanta energia nell'arco di una stagione spegnendo l'illuminazione del paddock durante la notte.
"Quando si parla di sostenibilità, c'è molto da fare su tutti i fronti", ha dichiarato Russell.
“Ci sono opportunità dappertutto, dal consumo di energia nei garage, alle strutture ospedaliere, alle merci che viaggiano in tutto il mondo. Credo che in Mercedes abbiamo fatto un lavoro incredibile, spingendoci oltre i limiti ed essendo davvero i leader in questo campo con i biocarburanti che abbiamo usato, ad esempio, sui camion in Europa".
"Ovviamente la rimozione delle termocoperte per gli pneumatici è un tema molto importante per il futuro. Credo che molti piloti ritengano che sia un compito molto difficile per i produttori quando si ha una macchina da 1000 cavalli con il carico che abbiamo per competere senza termocoperte, al limite del pericoloso.
"In realtà, se ci concentrassimo sulla realizzazione di una termocoperta più sostenibile, potremmo ottenere un vantaggio per tutti. E credo che sia in fase di sviluppo".
Gli pneumatici dentro le termocoperte
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Russell ha anche sottolineato che il programma di test degli pneumatici sta di per sé consumando energia. "In realtà non abbiamo visto alcun rapporto sul consumo delle termocoperte. Quindi ci piacerebbe vedere quali sono i consumi effettivi e capire la prospettiva, perché ovviamente non è la cosa più sostenibile fare tutti i test per rimuovere le termocoperte, quando in realtà ci sono molte altre cose che possiamo fare. E apparentemente, da una prospettiva non ingegneristica, realizzare una termocoperta più sostenibile è probabilmente la vittoria più rapida che possiamo ottenere.
Per quanto riguarda il lungo termine, il pilota della Mercedes ha poi aggiunto: "Mai dire mai, ne sono certo. Gli pneumatici senza termocoperte sono qualcosa che vedremo forse tra dieci anni. Ma credo che ci siano ancora diversi anni prima che [un divieto alla termocoperte] sia praticabile".
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